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Nuovi box seminterrati in palazzo anni '60: problematiche varie
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<blockquote data-quote="basty" data-source="post: 302637" data-attributes="member: 35382"><p>Non ho la pretesa di fornire chiarimenti: ti dico la mia opinione.</p><p></p><p>Non mi pare il caso di arrivare a complicarsi la vita, complicando le modalità di una "mera" gestione : qui il mera ci sta. Nessuno obbliga ad avere 1, o 2, o 4 amministratori: l'importante che il "tutto" sia gestito da qualcuno.</p><p></p><p>Ipotizzando che questi benedetti box siano nel seminterrato di ciascun edificio, e non un corpo separato dai due edifici residenziali, come già in precedenza avevo detto , e mi pare sia anche il parere di Diramaz, la soluzione più semplice potrebbe essere:</p><p>1) Ciascun fabbricato ingloberà nelle u.i. del condominio, i box incorporati nel proprio edificio: il condominio sarà composto da tutti gli immobili presenti nel corpo verticale, unità abitative e box.</p><p>2) Si consiglierebbe una revisione millesimale per contemplare in modo consono la presenza dei box: ma nulla vieta di adottare assemblearmente un valore di ciascun box come frazione del vecchio valore del magazzino (si favoriranno i proprietari di questi box)</p><p>3) Rimangono da gestire alcune spese ordinarie, ed in via eccezionale straordinarie, derivanti dall'uso comune della rampa ed eventuali altri impianti in comune: nulla vieta che sia l'amministratore A a seguire la cosa : il vero problema è convenire come ripartire dette spese tra A e B: ma questo si decide con una convenzione tra i due fabbricati: o in funzione della volumetria/consistenza dei due fabbricati, o dal nr dei soli box , presenti in A e B (dipende da cosa avete in comune oltre alla rampa), </p><p></p><p>Il concetto di supercondominio è un modo di rappresentare realtà in genere più complesse: ad esempio tanti edifici autonomi nella gestione condominiale, che però insistono su un comprensorio comune più ampio, ad esempio per la presenza di un parco comune a tutti, centrale termica, viabilità interna, altri servizi comuni come piscina, campo giochi/tennis e via discorrendo) : in genere trae origine da una lottizzazione iniziale che riguardava tutti gli edifici realizzati,, o dal conferimento, attraverso atto notarile, di spazi di proprietà esclusiva dei singoli condomini, messi in comune tra tutti.</p><p></p><p>Nè il condominio, nè il supercondominio si costituiscono per atto formale: sono un modo per definire diverse comunioni (inscindibili) tra soggetti diversi: il primo potrebbe riguardare appunto il gruppo A o il gruppo B, il secondo contemplerebbe invece parti comuni ad un consesso più ampio, ad es. A+B.</p><p></p><p>Solo dove la complessità e sostanza delle spese riguardanti il supercondominio è rilevante può essere opportuno/necessario avere una figura ulteriore incaricata di amministrarlo: nulla vieta poi che sia uno degli stessi amministratori che già seguono A o B.</p><p></p><p>Nel vostro caso direi proprio non essere il caso di avere una amministrazione separata.</p><p>Che poi la parcella degli attuali A e B resti identica, è altro discorso: in genere le parcelle degli amministratori sono dettate dagli usi e costumi locali, e tipicamente basate sul numero di unità immobiliari da gestire. E seguono la legge del mercato locale; chiunque siano, chiedete i preventivi e le condizioni.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="basty, post: 302637, member: 35382"] Non ho la pretesa di fornire chiarimenti: ti dico la mia opinione. Non mi pare il caso di arrivare a complicarsi la vita, complicando le modalità di una "mera" gestione : qui il mera ci sta. Nessuno obbliga ad avere 1, o 2, o 4 amministratori: l'importante che il "tutto" sia gestito da qualcuno. Ipotizzando che questi benedetti box siano nel seminterrato di ciascun edificio, e non un corpo separato dai due edifici residenziali, come già in precedenza avevo detto , e mi pare sia anche il parere di Diramaz, la soluzione più semplice potrebbe essere: 1) Ciascun fabbricato ingloberà nelle u.i. del condominio, i box incorporati nel proprio edificio: il condominio sarà composto da tutti gli immobili presenti nel corpo verticale, unità abitative e box. 2) Si consiglierebbe una revisione millesimale per contemplare in modo consono la presenza dei box: ma nulla vieta di adottare assemblearmente un valore di ciascun box come frazione del vecchio valore del magazzino (si favoriranno i proprietari di questi box) 3) Rimangono da gestire alcune spese ordinarie, ed in via eccezionale straordinarie, derivanti dall'uso comune della rampa ed eventuali altri impianti in comune: nulla vieta che sia l'amministratore A a seguire la cosa : il vero problema è convenire come ripartire dette spese tra A e B: ma questo si decide con una convenzione tra i due fabbricati: o in funzione della volumetria/consistenza dei due fabbricati, o dal nr dei soli box , presenti in A e B (dipende da cosa avete in comune oltre alla rampa), Il concetto di supercondominio è un modo di rappresentare realtà in genere più complesse: ad esempio tanti edifici autonomi nella gestione condominiale, che però insistono su un comprensorio comune più ampio, ad esempio per la presenza di un parco comune a tutti, centrale termica, viabilità interna, altri servizi comuni come piscina, campo giochi/tennis e via discorrendo) : in genere trae origine da una lottizzazione iniziale che riguardava tutti gli edifici realizzati,, o dal conferimento, attraverso atto notarile, di spazi di proprietà esclusiva dei singoli condomini, messi in comune tra tutti. Nè il condominio, nè il supercondominio si costituiscono per atto formale: sono un modo per definire diverse comunioni (inscindibili) tra soggetti diversi: il primo potrebbe riguardare appunto il gruppo A o il gruppo B, il secondo contemplerebbe invece parti comuni ad un consesso più ampio, ad es. A+B. Solo dove la complessità e sostanza delle spese riguardanti il supercondominio è rilevante può essere opportuno/necessario avere una figura ulteriore incaricata di amministrarlo: nulla vieta poi che sia uno degli stessi amministratori che già seguono A o B. Nel vostro caso direi proprio non essere il caso di avere una amministrazione separata. Che poi la parcella degli attuali A e B resti identica, è altro discorso: in genere le parcelle degli amministratori sono dettate dagli usi e costumi locali, e tipicamente basate sul numero di unità immobiliari da gestire. E seguono la legge del mercato locale; chiunque siano, chiedete i preventivi e le condizioni. [/QUOTE]
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