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<blockquote data-quote="Ennio Alessandro Rossi" data-source="post: 38528" data-attributes="member: 4594"><p>Invece chi ci propina "Lectio magistralis" difficilmente si cimenta con la quotidianità : E che nella quotidianità opera ben sà che queste "beghe bagatellari" anche se non vengono considerate meritevoli di attenzione da parte delle alte sfere degli studiosi del diritto, non sono poi cosi' infrequenti e spesso lacerano i rapporti.</p><p>Chi opera sul campo sà bene che prima di impegnarsi si abbattono o si aggiungono migliaia di euro con facilità; dopo essersi vincolate paradossamente le parti si accapigliano e si impuntano su dettagli del genere e per questi talvolta pregiudicano la felice conclusione e definizione di obblighi ben piu' importanti. (Jorogin mi raccontava di un suo cliente che proprio recentemente fece "saltare il tavolo " per principio )</p><p></p><p>Tornando al caso non ho trovato giurisprudenza che indichi chiaramente cosa, <strong>in assenza di chiari accordi</strong>, sia asportabile o meno. Tempo fà lessi (ma non ricordo bene dove) che i beni incorporati nella "cosa" non sono prelevabili dal venditore ( per cui tutto quello che è ancorato all'immobile quali lavandini, lavabi finestre, porta finestre etc. restano comunque nell 'immobile) mentre quello che ha vita autonoma è prelevabile. Stanti questi presupposti generali nascono comunque e frequentemente liti per lampadari, Gazebi, tende, condizionatori, cucine e quant'altro. (ove il confine è labile)</p><p></p><p>In ogni caso sarebbe bene che quotati interpreti del diritto che leggono, invece di disquisire sulla opportunità o meno di assistere -magari per caso- ad un forum televisivo ci illuminino sull'argomento (possibilmente riportando giurisprudenza in merito ) dando cosi' un contributo costruttivo , e non sterile, a queste discussioni</p><p></p><p>cordialità</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Ennio Alessandro Rossi, post: 38528, member: 4594"] Invece chi ci propina "Lectio magistralis" difficilmente si cimenta con la quotidianità : E che nella quotidianità opera ben sà che queste "beghe bagatellari" anche se non vengono considerate meritevoli di attenzione da parte delle alte sfere degli studiosi del diritto, non sono poi cosi' infrequenti e spesso lacerano i rapporti. Chi opera sul campo sà bene che prima di impegnarsi si abbattono o si aggiungono migliaia di euro con facilità; dopo essersi vincolate paradossamente le parti si accapigliano e si impuntano su dettagli del genere e per questi talvolta pregiudicano la felice conclusione e definizione di obblighi ben piu' importanti. (Jorogin mi raccontava di un suo cliente che proprio recentemente fece "saltare il tavolo " per principio ) Tornando al caso non ho trovato giurisprudenza che indichi chiaramente cosa, [B]in assenza di chiari accordi[/B], sia asportabile o meno. Tempo fà lessi (ma non ricordo bene dove) che i beni incorporati nella "cosa" non sono prelevabili dal venditore ( per cui tutto quello che è ancorato all'immobile quali lavandini, lavabi finestre, porta finestre etc. restano comunque nell 'immobile) mentre quello che ha vita autonoma è prelevabile. Stanti questi presupposti generali nascono comunque e frequentemente liti per lampadari, Gazebi, tende, condizionatori, cucine e quant'altro. (ove il confine è labile) In ogni caso sarebbe bene che quotati interpreti del diritto che leggono, invece di disquisire sulla opportunità o meno di assistere -magari per caso- ad un forum televisivo ci illuminino sull'argomento (possibilmente riportando giurisprudenza in merito ) dando cosi' un contributo costruttivo , e non sterile, a queste discussioni cordialità [/QUOTE]
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