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<blockquote data-quote="Luigi Criscuolo" data-source="post: 251792" data-attributes="member: 15764"><p>francamente volevo significare che il rispetto per gli animali non domestici si attua lasciando intatto il loro habitat. Questo perché c'é gente che si porta a casa animali esotici, rettili, aracnidi ecc... ecc... facendo passare questa detenzione per una cosa normale e sostengono di instaurare con questi animali un rapporto di amore disinteressato. Confermo che per gli animali domestici, in quanto tali, devono essere sottomessi all'uomo.</p><p>Comunque a proposito di animali domestici ti racconto un fatto che mi è capitato. L'amministratore delegato di una azienda dove una trentina di anni fa lavoravo ci teneva a farci vedere la sua fattoria casereccia, per cui una volta che, per questioni di lavoro, passammo dalle sue parti ci fece fare una deviazione. Una volta arrivati, per farci condividere le bellezze della vita agreste, si precipitò nel pollaio per raccogliere le uova. Ovviamente aperta la porta le galline, una dozzina, uscirono spargendosi tra i filari delle viti; pur di mostrarci quante uova le galline avevano fatti disse "si, si uscite pure sgranchitevi un pò le gambe che poi vi rimetto dentro". Il problema sorse quando arrivò l'ora di riprendere la strada per l'ufficio: le galline non ne volevano sapere di rientrare nel pollaio. L'amministratore incominciò a rincorrerle per convogliarle nel pollaio ma queste trovavano sempre il modo di sgattaiolare. Il capo officina che era il più giovane di tutti incominciò a dare una mano ma con scarsi risultati; alla fine fui sollecitato anche io a collaborare, ma alla fine 2/3 galline stavano sempre fuori, perché l'appezzamento era abbastanza grande. L'amministratore delegato sudatissimo ad un certo punto divenne tutto paonazzo è incominciò a sbraitare " Andate dentro!!! Ho detto andate dentro". Forse si illudeva che le galline, spaventate, si mettessero in fila indiana ed entrassero da sole, ubbidendo ai suoi voleri come facevano gli operai in fabbrica. Alla fine fu costretto a chiamare il villico che gli lavora il fondo per mezza giornata; questo non fece altro che prepare un pastone di crusca e le galline piano piano pur di mangiare entrarono nel pollaio.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Luigi Criscuolo, post: 251792, member: 15764"] francamente volevo significare che il rispetto per gli animali non domestici si attua lasciando intatto il loro habitat. Questo perché c'é gente che si porta a casa animali esotici, rettili, aracnidi ecc... ecc... facendo passare questa detenzione per una cosa normale e sostengono di instaurare con questi animali un rapporto di amore disinteressato. Confermo che per gli animali domestici, in quanto tali, devono essere sottomessi all'uomo. Comunque a proposito di animali domestici ti racconto un fatto che mi è capitato. L'amministratore delegato di una azienda dove una trentina di anni fa lavoravo ci teneva a farci vedere la sua fattoria casereccia, per cui una volta che, per questioni di lavoro, passammo dalle sue parti ci fece fare una deviazione. Una volta arrivati, per farci condividere le bellezze della vita agreste, si precipitò nel pollaio per raccogliere le uova. Ovviamente aperta la porta le galline, una dozzina, uscirono spargendosi tra i filari delle viti; pur di mostrarci quante uova le galline avevano fatti disse "si, si uscite pure sgranchitevi un pò le gambe che poi vi rimetto dentro". Il problema sorse quando arrivò l'ora di riprendere la strada per l'ufficio: le galline non ne volevano sapere di rientrare nel pollaio. L'amministratore incominciò a rincorrerle per convogliarle nel pollaio ma queste trovavano sempre il modo di sgattaiolare. Il capo officina che era il più giovane di tutti incominciò a dare una mano ma con scarsi risultati; alla fine fui sollecitato anche io a collaborare, ma alla fine 2/3 galline stavano sempre fuori, perché l'appezzamento era abbastanza grande. L'amministratore delegato sudatissimo ad un certo punto divenne tutto paonazzo è incominciò a sbraitare " Andate dentro!!! Ho detto andate dentro". Forse si illudeva che le galline, spaventate, si mettessero in fila indiana ed entrassero da sole, ubbidendo ai suoi voleri come facevano gli operai in fabbrica. Alla fine fu costretto a chiamare il villico che gli lavora il fondo per mezza giornata; questo non fece altro che prepare un pastone di crusca e le galline piano piano pur di mangiare entrarono nel pollaio. [/QUOTE]
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