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<blockquote data-quote="claudiuccio" data-source="post: 27642" data-attributes="member: 13439"><p>Salve acquirente, a mio avviso la tua risposta è senz'altro condivisibile. L'unica riflessione che vorrrei fare è che si tratta di conclusioni che dipendono dal significato che vogliamo attribuire a "immobili di maggior pregio" e "differenze sociali ed economiche della gente" . Secondo me, è esatta la tua previsione, a condizione, però, che per immobili di maggior valore ed elevata posizione sociale ed economica si riferiscano a fasce di popolazione che andranno relativamente a restringersi sempre più a causa della globalizzazione con conseguente diffusione delle risorse del pianeta, peraltro già di per se limitate, a strati sempre maggiori di individui. Quindi, per venire al nostro argomento è vero che nei prossimi anni si potrebbe assistere al fenomeno economico e sociale da te previsto, però lo stesso potrebbe riguardare fasce piuttosto limitate di popolazione, mentre parallelamente potrebbe ampliarsi in modo significativo una fascia di valori immobiliari e di popolazione classificabili come specifici del ceto medio basso. Conseguentemente, anche se i prezzi immobiliari aumenteranno alla fine del ciclo economico negativo, tale aumento dovrebbe trovare delle compensazioni riduttive nell'impoverimento generalizzato che subirà una notevole parte della popolazione, per cause dipendenti dalle modifiche epocali che sta subendo la vita dell'uomo su questo pianeta, e nel conseguente significativo livellamento che dovrebbero subire i prezzi immobiliari, salvo ovviamente, quelli di assoluto maggior pregio. Ciò anche a prescindere dal fatto che gli immobili centrali tendono ovviamente ad invecchiare sotto il profilo tecnologico e della necessità di manuntezione ordinaria e straordinaria sempre più frequente e della maggior sensibilità della gente relativamente alla rumorosità e promiscuità di molte zone centrali, almeno a Roma, mentre diverse nuove zone dell'hinterland, anche di qualche chilometro oltre il GRA, (si vedano le centralità metropolitane), hanno, o si prevede che avranno, una vivibilità molto migliore, (a parte gli attuali notevoli problemi di mobilità, che, però, con il tempo verranno risolti e che, comunque, sono comuni anche a molte zone interne al GRA.). Tanti saluti.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="claudiuccio, post: 27642, member: 13439"] Salve acquirente, a mio avviso la tua risposta è senz'altro condivisibile. L'unica riflessione che vorrrei fare è che si tratta di conclusioni che dipendono dal significato che vogliamo attribuire a "immobili di maggior pregio" e "differenze sociali ed economiche della gente" . Secondo me, è esatta la tua previsione, a condizione, però, che per immobili di maggior valore ed elevata posizione sociale ed economica si riferiscano a fasce di popolazione che andranno relativamente a restringersi sempre più a causa della globalizzazione con conseguente diffusione delle risorse del pianeta, peraltro già di per se limitate, a strati sempre maggiori di individui. Quindi, per venire al nostro argomento è vero che nei prossimi anni si potrebbe assistere al fenomeno economico e sociale da te previsto, però lo stesso potrebbe riguardare fasce piuttosto limitate di popolazione, mentre parallelamente potrebbe ampliarsi in modo significativo una fascia di valori immobiliari e di popolazione classificabili come specifici del ceto medio basso. Conseguentemente, anche se i prezzi immobiliari aumenteranno alla fine del ciclo economico negativo, tale aumento dovrebbe trovare delle compensazioni riduttive nell'impoverimento generalizzato che subirà una notevole parte della popolazione, per cause dipendenti dalle modifiche epocali che sta subendo la vita dell'uomo su questo pianeta, e nel conseguente significativo livellamento che dovrebbero subire i prezzi immobiliari, salvo ovviamente, quelli di assoluto maggior pregio. Ciò anche a prescindere dal fatto che gli immobili centrali tendono ovviamente ad invecchiare sotto il profilo tecnologico e della necessità di manuntezione ordinaria e straordinaria sempre più frequente e della maggior sensibilità della gente relativamente alla rumorosità e promiscuità di molte zone centrali, almeno a Roma, mentre diverse nuove zone dell'hinterland, anche di qualche chilometro oltre il GRA, (si vedano le centralità metropolitane), hanno, o si prevede che avranno, una vivibilità molto migliore, (a parte gli attuali notevoli problemi di mobilità, che, però, con il tempo verranno risolti e che, comunque, sono comuni anche a molte zone interne al GRA.). Tanti saluti. [/QUOTE]
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