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Problemi connessi con il distacco dal riscaldamento centralizzato
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<blockquote data-quote="Luigi Criscuolo" data-source="post: 224968" data-attributes="member: 15764"><p>non fantasticare troppo. Quello che hai scritto rispecchia il riscaldamento autonomo e non quello condominiale. Come ho già avuto modo di scrivere in un' altra discussione l'orario di accensione dell'impianto di riscaldamento rappresenterà senz'altro un argomento di discussione in seno a tutti i condomìni una volta installati i contabilizzatori di calore. La legge consente agli impianti di riscaldamento dotati di contabilizzatori di derogare agli orari imposti per ogni zona climatica nelle quali è stata suddivisa l' Italia, stando accesi 24 h/24 h. Ora, nelle zone nelle quali attualmente il riscaldamento è di 12 ore non consecutive nell'arco delle 24 ore, come a Roma, (se non addirittura 6 ore su 24 come nella zona A), non ci vuole una laurea in termotecnica per capire che, tenendo accesa la caldaia anche solo in stand by per il doppio se non il triplo dell'orario di funzionamento per la zona climatica, perché in tutti gli ambienti si è raggiunta la temperatura di settaggio, si consumerà combustibile a vuoto e che quindi i costi di gestione aumenteranno.</p><p>E' ora di sfatare la credenza popolare che uno prima di uscire per andare a lavorare, visto che in casa non c'é nessuno, azzera la termovalvola e la riaccende quando ritorna, così non paga il riscaldamento di cui non ha goduto. Chi fa questo lavoro tutti i giorni nei quali viene erogato il servizio di riscaldamento centralizzato? E chi lo fa, dopo un paio di anni, si ritrova da sostituire le termovalvole, perché un consiglio che danno gli installatori è quello di agire all'inizio sulla termovalvola fino a quando si è raggiunta la temperatura voluta per ogni locale, e poi, se non ci si assenta per periodi medio lunghi, di non continuare a toccarle : in sostanza se vai via un fine settimana il risparmio sul consumo è risibile.</p><p>Il problema che si potrebbe presentare, invece, è un altro: può un condomino particolarmente facoltoso e freddoloso pretendere che l'impianto funzioni 24 h/24 h quando magari l'assemblea condominiale decidesse di continuare a far funzionare la caldaia per 12 ore non consecutive?</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Luigi Criscuolo, post: 224968, member: 15764"] non fantasticare troppo. Quello che hai scritto rispecchia il riscaldamento autonomo e non quello condominiale. Come ho già avuto modo di scrivere in un' altra discussione l'orario di accensione dell'impianto di riscaldamento rappresenterà senz'altro un argomento di discussione in seno a tutti i condomìni una volta installati i contabilizzatori di calore. La legge consente agli impianti di riscaldamento dotati di contabilizzatori di derogare agli orari imposti per ogni zona climatica nelle quali è stata suddivisa l' Italia, stando accesi 24 h/24 h. Ora, nelle zone nelle quali attualmente il riscaldamento è di 12 ore non consecutive nell'arco delle 24 ore, come a Roma, (se non addirittura 6 ore su 24 come nella zona A), non ci vuole una laurea in termotecnica per capire che, tenendo accesa la caldaia anche solo in stand by per il doppio se non il triplo dell'orario di funzionamento per la zona climatica, perché in tutti gli ambienti si è raggiunta la temperatura di settaggio, si consumerà combustibile a vuoto e che quindi i costi di gestione aumenteranno. E' ora di sfatare la credenza popolare che uno prima di uscire per andare a lavorare, visto che in casa non c'é nessuno, azzera la termovalvola e la riaccende quando ritorna, così non paga il riscaldamento di cui non ha goduto. Chi fa questo lavoro tutti i giorni nei quali viene erogato il servizio di riscaldamento centralizzato? E chi lo fa, dopo un paio di anni, si ritrova da sostituire le termovalvole, perché un consiglio che danno gli installatori è quello di agire all'inizio sulla termovalvola fino a quando si è raggiunta la temperatura voluta per ogni locale, e poi, se non ci si assenta per periodi medio lunghi, di non continuare a toccarle : in sostanza se vai via un fine settimana il risparmio sul consumo è risibile. Il problema che si potrebbe presentare, invece, è un altro: può un condomino particolarmente facoltoso e freddoloso pretendere che l'impianto funzioni 24 h/24 h quando magari l'assemblea condominiale decidesse di continuare a far funzionare la caldaia per 12 ore non consecutive? [/QUOTE]
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