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<blockquote data-quote="cshape" data-source="post: 31170" data-attributes="member: 15016"><p>Marcella, forse non mi sono spiegato: provvigione non significa necessariamente percentuale, quindi non va applicato sulla cifra. Convenzionalmente si applica una percentuale sulla cifra, ma è e resta un accordo tra le parti. Se a te acquirente non sta bene quello che ti chiede l'agenzia, hai due strade: o tentare di negoziare la cifra e accordarti, oppure cercare un altro immobile. L'agenzia deve informarti circa l'entità della provvigione PRIMA che tu presenti un'offerta di acquisto, quindi nel momento in cui tu presenti l'offerta automaticamente hai accettato, implicitamente o esplicitamente (ti hanno fatto firmare un foglio in cui ti impegni a riconoscere una certa provvigione) l'ammontare della provvigione. In assenza di un documento scritto o di un accordo (non ne avete proprio parlato o avete un "ricordo" discordante non avendo messo niente per iscritto), nel momento in cui sei tenuta a pagare la provvigione, vale a dire alla conclusione dell'affare (contratto preliminare di acquisto redatto dal notaio come atto pubblico o in assenza di questo direttamente al rogito), l'ammontare della stessa dovrà essere quella stabilita dagli usi vigenti nella provincia. Se una delle due parti dovesse ricorrere al giudice quest'ultimo la calcolerebbe in percentuale, ma perchè questi sono gli usi, non le leggi! </p><p>Tornando all'argomento della discussione, se l'agenzia avesse fatto firmare a redragon un foglio in cui ci fosse scritto che la provvigione ammonta al 3% del prezzo di vendita, allora avrebbe pienamente diritto a chiedere che la percentuale venga applicata sull'effettivo prezzo di vendita. Se ci fosse scritto altro, vige quello che ha firmato. Se non avesse firmato nulla, ma gli si fosse prospettata la cosa solo verbalmente, può opporsi e adire alle vie legali perchè gli verrebbe applicata la percentuale in uso nella sua provincia (siamo sicuri che è il 3% e non, magari, il 2%?) che sicuramente non sarà superiore al 3% del valore di vendita, quindi nel peggiore dei casi risparmierebbe i famosi 210 euro.</p><p>Marco</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="cshape, post: 31170, member: 15016"] Marcella, forse non mi sono spiegato: provvigione non significa necessariamente percentuale, quindi non va applicato sulla cifra. Convenzionalmente si applica una percentuale sulla cifra, ma è e resta un accordo tra le parti. Se a te acquirente non sta bene quello che ti chiede l'agenzia, hai due strade: o tentare di negoziare la cifra e accordarti, oppure cercare un altro immobile. L'agenzia deve informarti circa l'entità della provvigione PRIMA che tu presenti un'offerta di acquisto, quindi nel momento in cui tu presenti l'offerta automaticamente hai accettato, implicitamente o esplicitamente (ti hanno fatto firmare un foglio in cui ti impegni a riconoscere una certa provvigione) l'ammontare della provvigione. In assenza di un documento scritto o di un accordo (non ne avete proprio parlato o avete un "ricordo" discordante non avendo messo niente per iscritto), nel momento in cui sei tenuta a pagare la provvigione, vale a dire alla conclusione dell'affare (contratto preliminare di acquisto redatto dal notaio come atto pubblico o in assenza di questo direttamente al rogito), l'ammontare della stessa dovrà essere quella stabilita dagli usi vigenti nella provincia. Se una delle due parti dovesse ricorrere al giudice quest'ultimo la calcolerebbe in percentuale, ma perchè questi sono gli usi, non le leggi! Tornando all'argomento della discussione, se l'agenzia avesse fatto firmare a redragon un foglio in cui ci fosse scritto che la provvigione ammonta al 3% del prezzo di vendita, allora avrebbe pienamente diritto a chiedere che la percentuale venga applicata sull'effettivo prezzo di vendita. Se ci fosse scritto altro, vige quello che ha firmato. Se non avesse firmato nulla, ma gli si fosse prospettata la cosa solo verbalmente, può opporsi e adire alle vie legali perchè gli verrebbe applicata la percentuale in uso nella sua provincia (siamo sicuri che è il 3% e non, magari, il 2%?) che sicuramente non sarà superiore al 3% del valore di vendita, quindi nel peggiore dei casi risparmierebbe i famosi 210 euro. Marco [/QUOTE]
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