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<blockquote data-quote="Luigi Criscuolo" data-source="post: 177375" data-attributes="member: 15764"><p>vedete tutti insieme voi partecipanti che il problema dello smaltimento dei rifiuti è una cosa seria. Ne sanno qualcosa i napoletani. Ma i nostri legislatori nicchiano anche perché perennemente in lotta con la carenza di fondi a disposizione. Innanzi tutto l'immondizia si dovrebbe pagare a peso (stimato o controllato) per persona residente (quindi anche gli infantolini). Inve i nostri politici, nonostante una legge europea, agganciano alla superficie dell'immobile: così la vecchia contessa che vive in 250 mq con il maggiordomo paga di più dell' impiegato delle poste che vive con moglie più due figli e la suocera in 70 mq di casa. Agli inizi degli anni 2000 ero stato contattato da una società svizzera che aveva brevettato un sistema telecontrollato per fare la raccolta differenziata. In sostanza c'erano dei camini altri circa un metro chiusi in sommità: per aprirli bisognava avere un cheep elettronico da inserire in un apposito alloggiamento che attivava un dispositivo che riconosceva a chi apparteneva il cheep. Ogni volta che si apriva la botola di chiusura veniva registrata l'ora ed il peso del materiale che il cittadino aveva scaricato. Infatti ogni camino finiva in un grosso recipiente con dei sensori di peso, di fumo ecc... ecc... . Era possibile fare un camino per ogni tipo di immondizia. Quando il contenitore rggiungeva un certo volume partiva un segnale per la centrale che veniva avvisata che il punto di raccolta XXX si stava riempendo; era così possibile programmare di far uscire un mezzo che avrebbe scaricato il relativo recipiente di raccolta. Così ogniuno avrebbe pagato per quanto scarica. Mi ricordo che andai a parlare con un dirigente dell' AMA proponendo di fare un progetto pilota a Casalpalocco. Mi rise in faccia dicendomi "non siamo mica in Svizzera qui egregio signore"; si faccia in giro per il centro di Roma e si accorgerà che il problema della mondezza risale a diverse centinaia di anni fa: vada a Piazza de' Massimi, vicino a Piazza Navona, o in via Margutta, troverà le lapidi del 1740 dove può leggere le pene che venivano comminate a chi lasciava l'immmondizia per strada. Qui se facciamo una cosa del genere la gente o tenta di scardinare la chiusura per buttarci dentro i propri rifiuti oppure li abbandona di fianco al camino e se ne va.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Luigi Criscuolo, post: 177375, member: 15764"] vedete tutti insieme voi partecipanti che il problema dello smaltimento dei rifiuti è una cosa seria. Ne sanno qualcosa i napoletani. Ma i nostri legislatori nicchiano anche perché perennemente in lotta con la carenza di fondi a disposizione. Innanzi tutto l'immondizia si dovrebbe pagare a peso (stimato o controllato) per persona residente (quindi anche gli infantolini). Inve i nostri politici, nonostante una legge europea, agganciano alla superficie dell'immobile: così la vecchia contessa che vive in 250 mq con il maggiordomo paga di più dell' impiegato delle poste che vive con moglie più due figli e la suocera in 70 mq di casa. Agli inizi degli anni 2000 ero stato contattato da una società svizzera che aveva brevettato un sistema telecontrollato per fare la raccolta differenziata. In sostanza c'erano dei camini altri circa un metro chiusi in sommità: per aprirli bisognava avere un cheep elettronico da inserire in un apposito alloggiamento che attivava un dispositivo che riconosceva a chi apparteneva il cheep. Ogni volta che si apriva la botola di chiusura veniva registrata l'ora ed il peso del materiale che il cittadino aveva scaricato. Infatti ogni camino finiva in un grosso recipiente con dei sensori di peso, di fumo ecc... ecc... . Era possibile fare un camino per ogni tipo di immondizia. Quando il contenitore rggiungeva un certo volume partiva un segnale per la centrale che veniva avvisata che il punto di raccolta XXX si stava riempendo; era così possibile programmare di far uscire un mezzo che avrebbe scaricato il relativo recipiente di raccolta. Così ogniuno avrebbe pagato per quanto scarica. Mi ricordo che andai a parlare con un dirigente dell' AMA proponendo di fare un progetto pilota a Casalpalocco. Mi rise in faccia dicendomi "non siamo mica in Svizzera qui egregio signore"; si faccia in giro per il centro di Roma e si accorgerà che il problema della mondezza risale a diverse centinaia di anni fa: vada a Piazza de' Massimi, vicino a Piazza Navona, o in via Margutta, troverà le lapidi del 1740 dove può leggere le pene che venivano comminate a chi lasciava l'immmondizia per strada. Qui se facciamo una cosa del genere la gente o tenta di scardinare la chiusura per buttarci dentro i propri rifiuti oppure li abbandona di fianco al camino e se ne va. [/QUOTE]
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