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Richiesta di residenza per familiari
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<blockquote data-quote="Luigi Criscuolo" data-source="post: 371644" data-attributes="member: 15764"><p>il buon [USER=15253]@Nemesis[/USER] scriveva giusto e diceva quasi bene: sopratutto proprio nel caso di occupazioni abusiva. Quando una persona ottiene la residenza in un appartamento poi scattano tutte le richiesti di diritti, supportati dal volere di una certa parte del popolo e dai media (sopratutto se si deve dare contro al governo locale o nazionale quando è di una certa parte politica). Perché si rovescia il ragionamento: se non poteva stare in quella casa non dovevano dargli la residenza.; vagli a spiegare che la residenza a soli fini anagrafici non si può rifiutare e non ha effetti collaterali? Come la mettiamo con i contratti dei servizi luce, gas, acqua potabile e tassa rifiuti? Come la mettiamo con gli appartamenti di edilizia popolare? Sono residente, pago acqua, luce gas ed immondizia; perciò mi dovete regolarizzare e non mi potete buttare fuori di casa che ho occupato abusivamente. E dietro tutto il coro.</p><p>Sulla vicenda del ricongiungimento familiare posso dire solo questo: l'appartamento condominiale destinato al custode che non c'è più da 30 anni è stato affittato ad una giovane signora del Bangladesh, ufficialmente perché doveva effettuare il ricongiungimento familiare con il marito e nell'abitazione dove viveva con la famiglia originaria (padre madre ed altri due fratelli) non c'era metratura sufficiente per un'altra persona. L'amministratore ha sottoscritto il contratto di affitto con la giovane signora, peraltro titolare di un negozio di ferramenta in zona San Pietro, ovviamente ha fatto la denuncia alla P,S. di cessione fabbricato. Poi siccome la signora ha presentato la domanda di ricongiungimento con il marito ed ha indicato l'indirizzo del condominio come residenza l'amministratore ha dovuto rilasciare il benestare per il marito.</p><p>E' finita che nell'appartamento condominiale (più di 60 mq) c'è venuta ad abitare la famiglia: padre, madre, ed i due figli minorenni; nel precedente appartamento, che dista di un numero civico rispetto al civico del condominio, una camera, cucina abitabile e bagno),dove il contratto di affitto è intestato al padre c'è andata la figlia con il marito. Entrambi sono puntuali con i pagamenti, l'unico problema è che dalla mattina alla sera ci sono gli effluvi della cucina orientale.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Luigi Criscuolo, post: 371644, member: 15764"] il buon [USER=15253]@Nemesis[/USER] scriveva giusto e diceva quasi bene: sopratutto proprio nel caso di occupazioni abusiva. Quando una persona ottiene la residenza in un appartamento poi scattano tutte le richiesti di diritti, supportati dal volere di una certa parte del popolo e dai media (sopratutto se si deve dare contro al governo locale o nazionale quando è di una certa parte politica). Perché si rovescia il ragionamento: se non poteva stare in quella casa non dovevano dargli la residenza.; vagli a spiegare che la residenza a soli fini anagrafici non si può rifiutare e non ha effetti collaterali? Come la mettiamo con i contratti dei servizi luce, gas, acqua potabile e tassa rifiuti? Come la mettiamo con gli appartamenti di edilizia popolare? Sono residente, pago acqua, luce gas ed immondizia; perciò mi dovete regolarizzare e non mi potete buttare fuori di casa che ho occupato abusivamente. E dietro tutto il coro. Sulla vicenda del ricongiungimento familiare posso dire solo questo: l'appartamento condominiale destinato al custode che non c'è più da 30 anni è stato affittato ad una giovane signora del Bangladesh, ufficialmente perché doveva effettuare il ricongiungimento familiare con il marito e nell'abitazione dove viveva con la famiglia originaria (padre madre ed altri due fratelli) non c'era metratura sufficiente per un'altra persona. L'amministratore ha sottoscritto il contratto di affitto con la giovane signora, peraltro titolare di un negozio di ferramenta in zona San Pietro, ovviamente ha fatto la denuncia alla P,S. di cessione fabbricato. Poi siccome la signora ha presentato la domanda di ricongiungimento con il marito ed ha indicato l'indirizzo del condominio come residenza l'amministratore ha dovuto rilasciare il benestare per il marito. E' finita che nell'appartamento condominiale (più di 60 mq) c'è venuta ad abitare la famiglia: padre, madre, ed i due figli minorenni; nel precedente appartamento, che dista di un numero civico rispetto al civico del condominio, una camera, cucina abitabile e bagno),dove il contratto di affitto è intestato al padre c'è andata la figlia con il marito. Entrambi sono puntuali con i pagamenti, l'unico problema è che dalla mattina alla sera ci sono gli effluvi della cucina orientale. [/QUOTE]
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