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<blockquote data-quote="vittorievic" data-source="post: 403696" data-attributes="member: 57767"><p>Articolo 3, comma 6-bis della <strong>Legge di Bilancio 2018</strong> <span style="color: rgb(0, 0, 0)">che fa riferimento a <strong>Legge 488/1999 e al DM 29 dicembre 1999</strong>.</span></p><p><strong>- IVA agevolata al 10% per manutenzione ordinaria e straordinaria</strong></p><p>L’Agenzia delle Entrate, nella Guida sulle agevolazioni fiscali nelle ristrutturazioni edilizie, fornisce il seguente esempio di funzionamento del meccanismo. Costo totale dell’intervento 10.000 euro: 4.000 euro è il costo per la prestazione lavorativa (manodopera); 6.000 euro è il costo dei beni significativi (per esempio, rubinetteria e sanitari). L’IVA al 10% si applica sulla differenza tra l’importo complessivo dell’intervento e il costo dei beni significativi: 10.000 - 6.000 = 4.000. Sul valore residuo degli stessi beni (pari a 2.000 euro) l’IVA si applica nella misura ordinaria del 22%.</p><p><strong>- IVA agevolata al 10% per restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione</strong></p><p>Per quanto riguarda, invece, i lavori di restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione, si applica l’aliquota IVA del 10% alle forniture dei cosiddetti beni finiti, vale a dire quei beni che, benché incorporati nella costruzione, conservano la propria individualità (per esempio, porte, infissi esterni, sanitari, caldaie, eccetera). <strong>Sono invece escluse le materie prime e semilavorate (n. 127-terdecies, della tabella A, parte III, del DPR 633/1972). </strong>L’agevolazione spetta sia quando l’acquisto è fatto direttamente dal committente dei lavori sia quando ad acquistare i beni è la ditta o il prestatore d’opera che li esegue.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="vittorievic, post: 403696, member: 57767"] Articolo 3, comma 6-bis della [B]Legge di Bilancio 2018[/B] [COLOR=rgb(0, 0, 0)]che fa riferimento a [B]Legge 488/1999 e al DM 29 dicembre 1999[/B].[/COLOR] [B]- IVA agevolata al 10% per manutenzione ordinaria e straordinaria[/B] L’Agenzia delle Entrate, nella Guida sulle agevolazioni fiscali nelle ristrutturazioni edilizie, fornisce il seguente esempio di funzionamento del meccanismo. Costo totale dell’intervento 10.000 euro: 4.000 euro è il costo per la prestazione lavorativa (manodopera); 6.000 euro è il costo dei beni significativi (per esempio, rubinetteria e sanitari). L’IVA al 10% si applica sulla differenza tra l’importo complessivo dell’intervento e il costo dei beni significativi: 10.000 - 6.000 = 4.000. Sul valore residuo degli stessi beni (pari a 2.000 euro) l’IVA si applica nella misura ordinaria del 22%. [B]- IVA agevolata al 10% per restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione[/B] Per quanto riguarda, invece, i lavori di restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione, si applica l’aliquota IVA del 10% alle forniture dei cosiddetti beni finiti, vale a dire quei beni che, benché incorporati nella costruzione, conservano la propria individualità (per esempio, porte, infissi esterni, sanitari, caldaie, eccetera). [B]Sono invece escluse le materie prime e semilavorate (n. 127-terdecies, della tabella A, parte III, del DPR 633/1972). [/B]L’agevolazione spetta sia quando l’acquisto è fatto direttamente dal committente dei lavori sia quando ad acquistare i beni è la ditta o il prestatore d’opera che li esegue. [/QUOTE]
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