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<blockquote data-quote="Luigi Criscuolo" data-source="post: 189415" data-attributes="member: 15764"><p>Interessante la divergenza dall' OP sui telefonini. Personalmente il mio primo mobile l'ho avuto nel 1989 dalla azienda per cui lavoravo: pesava quasi 5 chili nella versione trasportabile a tracolla, lavorava sulla frequenza dei 450, e si poteva installare in auto fra i sedili anteriori.</p><p>Tuttavia l'argomento di apertura era la scarsa professionalità che, endemicamente, caratterizza il settore della mobilità di due città: Roma, che vive di turismo, e Milano, di contatti economico-commerciali.</p><p>Sono immigrato a Roma da Milano nel 1981. A quel tempo ero single e mi divertivo ad andare a cena nei ristoranti del centro un pò per sentirmi turista ed un pò per rimorchiare, con scarso successo, qualche turista disponibile ad una avventura. Mi ricordo di una volta che seduto al tavolo di un ristorante, che adesso non c'é più, di Piazza Risorgimento di due giovani turiste tedesche che in inglese hanno chiesto ad un cameriere, altrettanto giovane, di avere anche dell'insalata senza aceto. Puntualmente è arrivata l'insalata condita con l'aceto e le ragazze l'hanno lasciata dopo la prima forchettata.</p><p>Mi si potrebbe obiettare: ma tu parli di più di trent'anni fa, adesso non è più così.</p><p>Non è vero. Proprio l'anno scorso sono venuti a Roma dgli americani con i quali avevo dei contatti commerciali: si erano sistemati in un albergo vicino a via Candia. Dopo 3 giorni, essendo andato a prelevarli di mattina, parlando di dove erano andati a magiare alla sera precedente, uno degli americani mi ha indicato il ristorante e mi ha detto "they don't like the people like us, they speak italian only". Eppure il posto si trovava ad un tiro di schippo di carabina ad aria compressa dalle mura vaticane. Come è possibile che Roma, proprio perché arrivano ogni anno miglioni di turisti, permangano queste sacche di impreparazione? Io sono stato una quindicina di anni fa a Tampere, città della Finlandia, che non può competere per turismo con Roma, ma i cameriri di tutti i ristoranti in cui sono stato parlavano inglese almeno come me se non meglio.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Luigi Criscuolo, post: 189415, member: 15764"] Interessante la divergenza dall' OP sui telefonini. Personalmente il mio primo mobile l'ho avuto nel 1989 dalla azienda per cui lavoravo: pesava quasi 5 chili nella versione trasportabile a tracolla, lavorava sulla frequenza dei 450, e si poteva installare in auto fra i sedili anteriori. Tuttavia l'argomento di apertura era la scarsa professionalità che, endemicamente, caratterizza il settore della mobilità di due città: Roma, che vive di turismo, e Milano, di contatti economico-commerciali. Sono immigrato a Roma da Milano nel 1981. A quel tempo ero single e mi divertivo ad andare a cena nei ristoranti del centro un pò per sentirmi turista ed un pò per rimorchiare, con scarso successo, qualche turista disponibile ad una avventura. Mi ricordo di una volta che seduto al tavolo di un ristorante, che adesso non c'é più, di Piazza Risorgimento di due giovani turiste tedesche che in inglese hanno chiesto ad un cameriere, altrettanto giovane, di avere anche dell'insalata senza aceto. Puntualmente è arrivata l'insalata condita con l'aceto e le ragazze l'hanno lasciata dopo la prima forchettata. Mi si potrebbe obiettare: ma tu parli di più di trent'anni fa, adesso non è più così. Non è vero. Proprio l'anno scorso sono venuti a Roma dgli americani con i quali avevo dei contatti commerciali: si erano sistemati in un albergo vicino a via Candia. Dopo 3 giorni, essendo andato a prelevarli di mattina, parlando di dove erano andati a magiare alla sera precedente, uno degli americani mi ha indicato il ristorante e mi ha detto "they don't like the people like us, they speak italian only". Eppure il posto si trovava ad un tiro di schippo di carabina ad aria compressa dalle mura vaticane. Come è possibile che Roma, proprio perché arrivano ogni anno miglioni di turisti, permangano queste sacche di impreparazione? Io sono stato una quindicina di anni fa a Tampere, città della Finlandia, che non può competere per turismo con Roma, ma i cameriri di tutti i ristoranti in cui sono stato parlavano inglese almeno come me se non meglio. [/QUOTE]
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