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Se dopo aver acquistato una casa ti informano che c'è una causa in corso con un condomino, chi paga?
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<blockquote data-quote="Dimaraz" data-source="post: 215591" data-attributes="member: 46111"><p>Rispondo ora.</p><p>Innanzi tutto occorre ricordare che il compratore è tenuto al pagamento delle quote di spese condominiali relative all'anno (esercizio) in corso alla data d' acquisto e per quello precedente (quindi massimo ipotizzabile 2 anni).</p><p>E già qui, con l' andazzo sulla durata di un procedimento esistente in Italia (ma anche in tanti altri paesi "civili") qualcuno dovrebbe riflettere prima di generalizzare.</p><p></p><p>Di una "causa" vanno distinte le spese di giudizio da quelle per il proprio legale (o si corre il rischio di fraintendimenti come accaduto)</p><p></p><p>Delle prime il nuovo proprietario potrebbe essere tenuto a concorrere per effetto del "propter rem" salvo rivalsa sul precedente (bisogna vedere i presupposti,i tempi ed i termini della sentenza) ...ma di sicuro escluso se la causa e ancor più la sentenza sia stata emessa prima del suo acquisto (Cassazione con sentenza n. 12013, - 1/07/2004).</p><p></p><p>Per le seconde (il compenso per l' avvocato del Condominio) il nuovo proprietario non è tenuto ad alcun esborso se la delibera con cui si è assegnato l' incarico è antecedente di 2 anni l' acquisto o se sia stata rilasciata idonea liberatoria o prevista clausola.</p><p></p><p>Mazzola cita genericamente:</p><p>"Se si acquista una casa e poi si viene invitati dall'amministratore del condominio a partecipare alle spese legali per una causa che il condominio aveva iniziato contro un condomino".</p><p>Quindi diventa fondamentale spiegare cosa si intende con "spese legali" , su cosa verte la causa in cui il Condominio è parte attiva, quando sia stata deliberata e/o se il precedente proprietario abbia esercitato il diritto di dissenso rispetto alla causa.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Dimaraz, post: 215591, member: 46111"] Rispondo ora. Innanzi tutto occorre ricordare che il compratore è tenuto al pagamento delle quote di spese condominiali relative all'anno (esercizio) in corso alla data d' acquisto e per quello precedente (quindi massimo ipotizzabile 2 anni). E già qui, con l' andazzo sulla durata di un procedimento esistente in Italia (ma anche in tanti altri paesi "civili") qualcuno dovrebbe riflettere prima di generalizzare. Di una "causa" vanno distinte le spese di giudizio da quelle per il proprio legale (o si corre il rischio di fraintendimenti come accaduto) Delle prime il nuovo proprietario potrebbe essere tenuto a concorrere per effetto del "propter rem" salvo rivalsa sul precedente (bisogna vedere i presupposti,i tempi ed i termini della sentenza) ...ma di sicuro escluso se la causa e ancor più la sentenza sia stata emessa prima del suo acquisto (Cassazione con sentenza n. 12013, - 1/07/2004). Per le seconde (il compenso per l' avvocato del Condominio) il nuovo proprietario non è tenuto ad alcun esborso se la delibera con cui si è assegnato l' incarico è antecedente di 2 anni l' acquisto o se sia stata rilasciata idonea liberatoria o prevista clausola. Mazzola cita genericamente: "Se si acquista una casa e poi si viene invitati dall'amministratore del condominio a partecipare alle spese legali per una causa che il condominio aveva iniziato contro un condomino". Quindi diventa fondamentale spiegare cosa si intende con "spese legali" , su cosa verte la causa in cui il Condominio è parte attiva, quando sia stata deliberata e/o se il precedente proprietario abbia esercitato il diritto di dissenso rispetto alla causa. [/QUOTE]
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