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<blockquote data-quote="vittorievic" data-source="post: 409242" data-attributes="member: 57767"><p>Tra il 1972 ed il 1979 un ente pubblico decide di costruire sui terreni di un contadino una vasca di accumulo di acqua, prelevata da un fiume, per uso irriguo.</p><p>La costruzione avviene senza mai aver espropriato i terreni ma sulla base di una scrittura (chiamato Convegno Preliminare) molto generica firmata dal proprietario e da un dirigente dell'ente a lavori di occupazione già iniziati. Questo preliminare mancava, oltre che della data di redazione, dell’indicazione dei terreni che sarebbero stati prima occupati e poi espropriati, le loro superfici ed il “quantum risarcitorio”. Proprio la mancanza di questi dati era presa come giustificazione della genericità della scrittura sottoscritta: in pratica si evidenziava l’accettazione all’ occupazione, ed al futuro esproprio, da parte del proprietario dei terreni e si rimandavano tutti dettagli dell’accordo alla fine dei lavori in quanto si avrebbe avuto contezza delle misure e delle tipologie dei terreni da espropriare.</p><p>Per costruire la vasca, l'ente pubblico ha costruito una strada carrabile nei terreni del contadino; a lavori ultimati, la strada è rimasta, ed è tuttora esistente, per poter raggiungere la vasca, ma, ora, la usa anche il contadino per raggiungere più comodamente i propri terreni con le macchine da lavoro. La strada inizia nella proprietà del contadino subito dopo il cancello di ingresso al suo podere.</p><p>La parte occupata per la creazione della vasca ha generato d' ufficio una particella catastale che all' inizio (si fa per dire 2004) è stata classata come "Fabbricato Urbano d'accertare", recentemente (2020) è stato definito "Lago pesca".</p><p>Nel 2019 finalmente l'ente ha avanzato una proposta di risarcimento per l'esproprio, però nel conteggio delle superfici espropriate non ha incluso la strada, che, tuttora, usa sporadicamente, per fare manutenzione alle pompe per regimentare l'acqua nella vasca.</p><p>Si tratta di una servitù di passaggio carrabile; la domanda è: questa servitù è a titolo gratuito, perché dovuta da c.c., o usucapita (visto il tempo trascorso), oppure il futuro proprietario deve pagare una parte (diciamo il 50%) del valore dell'esproprio? la strada è larga 4,0 m e lunga circa 200 m.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="vittorievic, post: 409242, member: 57767"] Tra il 1972 ed il 1979 un ente pubblico decide di costruire sui terreni di un contadino una vasca di accumulo di acqua, prelevata da un fiume, per uso irriguo. La costruzione avviene senza mai aver espropriato i terreni ma sulla base di una scrittura (chiamato Convegno Preliminare) molto generica firmata dal proprietario e da un dirigente dell'ente a lavori di occupazione già iniziati. Questo preliminare mancava, oltre che della data di redazione, dell’indicazione dei terreni che sarebbero stati prima occupati e poi espropriati, le loro superfici ed il “quantum risarcitorio”. Proprio la mancanza di questi dati era presa come giustificazione della genericità della scrittura sottoscritta: in pratica si evidenziava l’accettazione all’ occupazione, ed al futuro esproprio, da parte del proprietario dei terreni e si rimandavano tutti dettagli dell’accordo alla fine dei lavori in quanto si avrebbe avuto contezza delle misure e delle tipologie dei terreni da espropriare. Per costruire la vasca, l'ente pubblico ha costruito una strada carrabile nei terreni del contadino; a lavori ultimati, la strada è rimasta, ed è tuttora esistente, per poter raggiungere la vasca, ma, ora, la usa anche il contadino per raggiungere più comodamente i propri terreni con le macchine da lavoro. La strada inizia nella proprietà del contadino subito dopo il cancello di ingresso al suo podere. La parte occupata per la creazione della vasca ha generato d' ufficio una particella catastale che all' inizio (si fa per dire 2004) è stata classata come "Fabbricato Urbano d'accertare", recentemente (2020) è stato definito "Lago pesca". Nel 2019 finalmente l'ente ha avanzato una proposta di risarcimento per l'esproprio, però nel conteggio delle superfici espropriate non ha incluso la strada, che, tuttora, usa sporadicamente, per fare manutenzione alle pompe per regimentare l'acqua nella vasca. Si tratta di una servitù di passaggio carrabile; la domanda è: questa servitù è a titolo gratuito, perché dovuta da c.c., o usucapita (visto il tempo trascorso), oppure il futuro proprietario deve pagare una parte (diciamo il 50%) del valore dell'esproprio? la strada è larga 4,0 m e lunga circa 200 m. [/QUOTE]
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