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Testo
<blockquote data-quote="Luigi Criscuolo" data-source="post: 339087" data-attributes="member: 15764"><p>Quando uno si accinge a scrivere un testamento dovrebbe sapere che non può dare disposizioni completamente a suo piacere. Il c.c. italiano protegge la moglie, i figli (di qualsiasi tipo: coniugali, extraconiugali, adottati ecc...) ed i mancanza di questi, se ancora viventi, i genitori. Queste persone sono i legittimari, cioè eredi legittimi protetti da una quota del valore di patrimonio caduto in successione. Non è, come si legge nei libri dell'ottocento, che un genitore possa diseredare un figlio a favore di altri. Il testante, a secondo della situazione famigliare al momento della sua morte, può disporre come vuole di una parte minoritaria dei suoi beni (quota disponibile): tutto il resto è già "prenotato".</p><p><strong>-Caso A)</strong> 1/3 al coniuge superstite; 1/3 al figlio unico; <strong>1/3 quota disponibile</strong></p><p><strong>-Caso B)</strong> 1/4 al coniuge superstite; 1/2 ai figli da dividere i parti uguali indipendentemente dal loro numero; <strong>1/4 quota disponibile</strong></p><p><strong>-Caso C)</strong> 1/2 al figlio; <strong>1/2 quota disponibile</strong></p><p><strong>-Caso D)</strong> 2/3 ai figli da dividere i parti uguali indipendentemente dal loro numero; <strong>1/3 quota disponibile</strong></p><p><strong>-Caso E)</strong> 1/2 al coniuge superstite; 1/4 agli ascendenti (se due divideranno in parti uguali); <strong>1/4 quota disponibile</strong></p><p><strong>-Caso F) </strong>1/2 al coniuge superstite; <strong>1/2 quota disponibile</strong></p><p><strong>-Caso G)</strong> 1/3 agli ascendenti (se due divideranno in parti uguali); 2/3<strong> quota disponibile</strong></p><p><strong>-Caso H)</strong> no coniuge superstite; no figli; no ascendenti = <strong>100% quota disponibile</strong></p><p>Ovviamente chi scrive il testamento può non rispettare le quote previste, per cui i legittimari per vedere riconosciuta la loro parte dovranno ricorrere al giudice a meno che non intervengano accordi extragiudiziali. Alcune volte i legittimari (sopratutto le figlie) per una forma di rispetto delle volontà del testante (di solito il padre) accettano le sue disposizioni e non ricorrono al giudice. Per il resto c'è molta litigiosità.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Luigi Criscuolo, post: 339087, member: 15764"] Quando uno si accinge a scrivere un testamento dovrebbe sapere che non può dare disposizioni completamente a suo piacere. Il c.c. italiano protegge la moglie, i figli (di qualsiasi tipo: coniugali, extraconiugali, adottati ecc...) ed i mancanza di questi, se ancora viventi, i genitori. Queste persone sono i legittimari, cioè eredi legittimi protetti da una quota del valore di patrimonio caduto in successione. Non è, come si legge nei libri dell'ottocento, che un genitore possa diseredare un figlio a favore di altri. Il testante, a secondo della situazione famigliare al momento della sua morte, può disporre come vuole di una parte minoritaria dei suoi beni (quota disponibile): tutto il resto è già "prenotato". [B]-Caso A)[/B] 1/3 al coniuge superstite; 1/3 al figlio unico; [B]1/3 quota disponibile -Caso B)[/B] 1/4 al coniuge superstite; 1/2 ai figli da dividere i parti uguali indipendentemente dal loro numero; [B]1/4 quota disponibile -Caso C)[/B] 1/2 al figlio; [B]1/2 quota disponibile -Caso D)[/B] 2/3 ai figli da dividere i parti uguali indipendentemente dal loro numero; [B]1/3 quota disponibile -Caso E)[/B] 1/2 al coniuge superstite; 1/4 agli ascendenti (se due divideranno in parti uguali); [B]1/4 quota disponibile -Caso F) [/B]1/2 al coniuge superstite; [B]1/2 quota disponibile -Caso G)[/B] 1/3 agli ascendenti (se due divideranno in parti uguali); 2/3[B] quota disponibile -Caso H)[/B] no coniuge superstite; no figli; no ascendenti = [B]100% quota disponibile[/B] Ovviamente chi scrive il testamento può non rispettare le quote previste, per cui i legittimari per vedere riconosciuta la loro parte dovranno ricorrere al giudice a meno che non intervengano accordi extragiudiziali. Alcune volte i legittimari (sopratutto le figlie) per una forma di rispetto delle volontà del testante (di solito il padre) accettano le sue disposizioni e non ricorrono al giudice. Per il resto c'è molta litigiosità. [/QUOTE]
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