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<blockquote data-quote="Luigi Criscuolo" data-source="post: 311023" data-attributes="member: 15764"><p>Direi proprio di no: perché la accettazione della eredità può essere o espressa oppure tacita.</p><p>L'accettazione espressa dell'eredità è una dichiarazione formale, resa in un atto pubblico innanzi ad un Pubblico Ufficiale (notaio, o Cancelliere del tribunale dove si è aperta la successione) o in una scrittura privata autenticata, a cura dell'erede. L'accettazione espressa prevede la possibilità del beneficio di inventario.</p><p>L'accettazione si definisce tacita quando, in mancanza di un atto formale, il chiamato all'eredità compia uno o più atti che presuppongono la sua volontà di accettare.</p><p><strong>L'accettazione (sia essa espressa o tacita) parziale, sottoposta a termine o a condizione, è nulla.</strong></p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Luigi Criscuolo, post: 311023, member: 15764"] Direi proprio di no: perché la accettazione della eredità può essere o espressa oppure tacita. L'accettazione espressa dell'eredità è una dichiarazione formale, resa in un atto pubblico innanzi ad un Pubblico Ufficiale (notaio, o Cancelliere del tribunale dove si è aperta la successione) o in una scrittura privata autenticata, a cura dell'erede. L'accettazione espressa prevede la possibilità del beneficio di inventario. L'accettazione si definisce tacita quando, in mancanza di un atto formale, il chiamato all'eredità compia uno o più atti che presuppongono la sua volontà di accettare. [B]L'accettazione (sia essa espressa o tacita) parziale, sottoposta a termine o a condizione, è nulla.[/B] [/QUOTE]
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