sale e pepe

Membro Junior
Proprietario Casa
....inizio l anno con un quesito e con la speranza di chiudere la questione entro fine anno !!
Secondo voi, discuisire via mail sulla possibile transazione bonaria che chiuda definitivamente un problema ereditario, equivale ad averla accettata l eredita'?
Il caso e' di un erede "palesatosi" dopo anni, che si avvale dei dieci anni di tempo per decidere e che sonda il terreno sulla fattibilita' di essere liquidato per una somma forfettaria basandosi esclusivamente sugli attivi.
Inoltrechiedo: se la prima successione e' stata aperta" con beneficio" causa minori e passivita' e la seconda come " sostitutiva "causa l inserimento di altro erede legittimo, vale sempre la regola che i beni del de cuius e degli eredi non si mescolano?
Grazie
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Cioè...vorresti che stessimo qui a disquisire per 12 mesi di cosa?
Il tuo resoconto è "ambiguo".

Buon anno.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
L'erede, palesatosi con qualche anno di ritardo, ha tempo 10 anni dall'apertura della successioni per accettare o rinunciare in modo palese o con atto pubblico.
Se gli atti prodotti per l'accettazione con beneficio d'inventario non avessero tenuto conto dell'erede, allora sfuggito negli aventi diritto, chi ha sbagliato ne risponderà e se la sua presenza dovesse alterare il risultato della procedura, dovrà essere riproposta.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
"causa l inserimento di altro erede legittimo
Innanzitutto stai attento a non confondere l'erede legittimo dall'erede legittimario.
Se uno è, come hai scritto, erede legittimo va inserito nella successione e diventerà proprietario di 1/n di tutti i beni assieme ai pari grado.
Non credo che un erede legittimo (es. fratello/sorella o nipote del de cuius) una volta saputo della morte del parente e della apertura della successione possa tergiversare per 10 anni per accettare la sua parte di eredità: perché coloro che hanno registrato la successione possono chiedere al giudice di fissare una data entro la quale l'erede legittimo debba dichiarare se accetta o meno la sua parte di eredità (azione interrogatoria).
onda il terreno sulla fattibilita' di essere liquidato per una somma forfettaria basandosi esclusivamente sugli attivi.
questo è impossibile. Prima di tutto perché se accetta l'eredità accetta sia le attività che le passività: se il saldo è attivo prenderà 1/n di proprietà dei beni altrimenti dovrà pagare. Mi sembra ovvio che, se uno si fa avanti tardivamente e dopo l'apertura della successione, reclamando il diritto di erede legittimo, gli convenga la formula del "beneficio di inventario".
se la prima successione e' stata aperta" con beneficio" causa minori e passivita' e la seconda come " sostitutiva "causa l inserimento di altro erede legittimo, vale sempre la regola che i beni del de cuius e degli eredi non si mescolano?
come fai a porre una domanda in questo modo? forse vuoi dire i beni donati agli eredi dal de cuius quando questi era in vita? I beni donati quando era in vita dal de cuius vanno messi nel calderone delle proprietà del de cuius da spartire.
 

sale e pepe

Membro Junior
Proprietario Casa
L erede e' legittimo in quanto figlio riconosciuto giudizialmente dopo anni dalla morte del padre
Ha recentemente fatto la successione sostitutiva senza specificare se con beneficio
A titolo puramente informativo affinche' potesse fare " passi consapevoli in una eventuale causa" al nuovo erede e' stata inviata e spiegata la documentazione che dimostra i passivi presenti sia alla morte, che emersi anni dopo la chiusura della prima successione con beneficio, ma a lui non interessano i passivi, usa i dieci anni come forma di ricatto per ottenere una cifra forfettaria basata su un suo personale conteggio.
Lui "sonda" la possibilita' di avere questa somma prima ancora di dichiarare se fara' l accettazione, minaccia una causa per ottenere risarcimento morale
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
L erede e' legittimo in quanto figlio riconosciuto giudizialmente dopo anni dalla morte del padre
quindi è un legittimario, cioè erede protetto da legittima, in quanto figlio del de cuius.
Ha recentemente fatto la successione sostitutiva senza specificare se con beneficio
be, se non l'ha fatto, peggio per lui. Lui si è inserito come erede legittimario, ha preteso la modifica della successione, gli altri eredi vanno dal giudice e chiedono, visto che il quadro economico è stato definito, cosa intende fare. Credo che concedergli 6-8 mesi sia un termine equo. In fin dei conti devo solo verificare i conti presentati dagli altri eredi e confrontarli con quelli in suo possesso.
Quello che non vorrei e che abbia messo tra i beni caduti in successione solo le attività, così si dovrà rifare la successione per la terza volta.
Prevedo che il CTU ed i CTP (specie questi ultimi) si fregheranno le mani.
 
Ultima modifica:

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Secondo voi, discuisire via mail sulla possibile transazione bonaria che chiuda definitivamente un problema ereditario, equivale ad averla accettata l eredita'?
Direi proprio di no: perché la accettazione della eredità può essere o espressa oppure tacita.
L'accettazione espressa dell'eredità è una dichiarazione formale, resa in un atto pubblico innanzi ad un Pubblico Ufficiale (notaio, o Cancelliere del tribunale dove si è aperta la successione) o in una scrittura privata autenticata, a cura dell'erede. L'accettazione espressa prevede la possibilità del beneficio di inventario.
L'accettazione si definisce tacita quando, in mancanza di un atto formale, il chiamato all'eredità compia uno o più atti che presuppongono la sua volontà di accettare.
L'accettazione (sia essa espressa o tacita) parziale, sottoposta a termine o a condizione, è nulla.
 

sale e pepe

Membro Junior
Proprietario Casa
Nessun testamento, nessuna donazione, negli anni di vita, nessun movimento di contante sospetto che faccia pensare che il de cuius " mantenesse" un figlio altrove.
Nessuno degli eredi sapeva, in vita il de cuius non ha mai menzionato ipotesi di figli nati fuori dal matrimonio, ma questo figlio riconosciuto grazie al dna con gli altri figli del de cuius, dice di avere missive scambiate tra sua madre coi genitori di suo padre all epoca del concepimento, poi nulla piu'.
resta il fatto che ne' la donna ne' il figlio si sono mai palesati in vita, durante la malattia e neanche alla morte, ma dicono di sapere tutto della vita del de cuius, di essersi tenuti informati.
Gli eredi hanno scoperto della sua esistenza dopo la verifica del dna, da quel momento la disponibilita' e' stata di informarlo degli attivi e passivi ma lui insiste nel sostenere che gli eredi non potevano non sapere e quindi li vuole citare per danni da " non considerazione".
....ma si puo' citare qualcuno in una successione senza averne riscontro oggettivo?
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
lui insiste nel sostenere che gli eredi non potevano non sapere e quindi li vuole citare per danni da " non considerazione"
se il signore porta il cognome della madre, non ha mai frequentato l'ambiente familiare del de cuius nemmeno in occasioni delle grandi feste tradizionali (Natale, Capodanno e Pasqua; Prima Comunione, Cresima, Compimento della maggiore età, ecc... ecc... ) che coinvolgono le famiglie tradizionali ed allargate, se nemmeno lui, o sua madre, si è fatto avanti durante tutti questi anni, sembra un pò arduo sostenere che gli altri eredi al momento della successione abbiano volutamente trascurato la sua persona e leso i suoi diritti.
I genitori del de cuius sono ancora viventi? Se non lo sono più sono segreti che si sono portati nella tomba, come ha fatto il loro figlio.
 

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