germano

Membro Attivo
Egregi Amici.
In questo Forum ci sono alcune risposte al mio quesito ma, avrei bisogno di una risposta specifica da presentare elle persone coinvolte nella mia situazione che espongo a tutti Voi.

Io abito in un appartamento di un piccolo condominio in una casa nel centro storico e quando lo comprai 25 anni fa aveva un balcone in cemento costruito 50 o 60 anni prima e che io cercai di rendere un pò consono all’edificio rivestendo le mensole il legno e facendo un frontalino-sgoggiolatio in rame che ossidandosi diventò poco appariscente.
Qualche anno dopo gli inquilini del piano di sopra presentarono una domanda in Comune per la costruzione di un loro balcone. La domanda fu accolta per la costruzione di un balcone in legno che venne eseguito e durò fino circa due anni fa e poi le plance marcirono e vennero sostituite con altre posate e avvitate ma senza i maschi ragion per cui col passare del tempo e con il sole forte su di esse queste si sono ritirate lasciando delle fessure da 5 a 7 millimetri di larghezza con la conseguenza che la pioggia che cade su quelle plance si raccoglie e versa giù dalle fessure che considerata l’altezza di 5 metri (poiché i piani inferiori di quelle case erano di tale altezza ) provocano degli spruzzi tali da arrivare contro il muro che sta ammuffendo. Ora ho pensato che sopra al legno si potrebbe mettere una gomma o un linoleum ma, oltretutto quel balcone è stato fatto almeno sei o sette centimetri più stretto per cui, al momento che l’acqua piovana giungesse tutta in periferia verrebbe e a grondare sulla ringhiera del mio balcone creando una situazione forse peggiore.

Siccome con le persone del piano superiore non vorrei avere discussioni, ho presentato il problema all’impresario che ha eseguito i lavori ed ho avuto come prima risposta che i balconi di legno li hanno sempre fatti senza maschi, forse nelle baite in montagna dove sotto non c’è nessuno penso io. In ogni modo mi ha poi assicurato avrebbe provveduto lui stesso a contattare i suoi cliente ed intervenire lui stesso.
Nel caso quel signore si rimangiasse le sue promesse, cosa ho diritto io a pretendere da lui? Ho pensato che se non si facesse più vivo di mandare la vostra risposta a lui e per conoscenza agli inquilini sopra che sono i suoi clienti tanto perché si sappia che io non ho nulla contro i miei vicini.

Attendo con grande interesse il vostro ambito intervento.
Con mille ringraziamenti.
 
U

User_3122

Ospite
Credo che, se si procura un danno ad un coinquilino, sia giusto porvi rimedio!
Senza bisogno di rovinare i rapporti di buon vicinato, gli inquilini sopra di te dovrebbero trovare una soluzione in modo tale da eliminare l'inconveniente di cui ci hai parlato.
Sarà poi l'impresa, in accordo con i proprietari del balcone "incriminato" a trovare il giusto rimedio!!
 

Manuela Fragale

Nuovo Iscritto
Salve, non intervengo sull'aspetto "tecnico" della questione ma desidero segnalare che: "Dei danni da infiltrazione di umidità subiti dal soffitto di un balcone (anche se trasformato in veranda) risponde il proprietario del balcone sovrastante dalla cui pavimentazione imperfetta penetra l'acqua che determina l'umidità stessa". Pretura di Taranto, 29/04/1994, n. 264.
 

r.dapino

Nuovo Iscritto
Ritengo consona la risposta della dott.ssa Fragale: oltre tutto l'esposizione dei fatti denota:
1° la presenza di un balcone funzionante anche come copertura di quello sosttostante;
2° la condizione di fatiscenza del balcone;
3° il rifacimento dello stesso
Ora le caratteristiche del balcone rifatto devono a mio giudizio portare alle stesse condizioni anti fatiscenza dello stesso in modo che la condizione del balcone sottostante sia invariata. L'operazione spetta al proprietario del balcone che poi ovviamente nel caso in esame potrà e/o dovrà rivalersi sull'impresa esecutrice.
Ritengo che esporre serenamente il problema ai proprietari del piano superiore non corrisponda a rompere i rapporti di buon vicinato: se così fosse comunque non sarebbe un buon vicinato e quiondi tanto vale....
 

germano

Membro Attivo
Questo quesito ha interessato un gruppo diamiciche seguono i vari forum in materia di condominio e problemi vari.
Da una discussione è stato posta la domanda: ma se il balcone sopra non esistesse la poggia cadrebbe direttamente sul balcone sottostante per cui? La risposta mia in questo caso è: si ma lo stillicidio sarebbe quello naturale della precipitazione e non quello corrispondente alla raccolta dell'acqua piovana sulla superficie di circa un metro e scaricata in fessure che corrispondono alla ventesima parte della superficie di raccolta.
Un' altra osservazione è che per le stesse ragioni non è permesso lo stillicidio sulla proprietà sottostante neanche da parte di tende da sole che convogliano e trattengono l'acqua continuando a scaricare unche quando la pioggia è cessata.
Voi cosa ne pensate? sono dalla parte della ragione a lamentarmi oppure pensate che sono soltanto un pignolo?
Grazie ancora e tanti auguri a Tutti.
 

Manuela Fragale

Nuovo Iscritto
Gentile Germano, fa piacere sapere che una domanda agisca da spunto di riflessione. Le rispondo in modo generico per consentire anche agli altri lettori di valutare gli aspetti della questione.
Ciò che lei definisce "stillicidio naturale" altro non sarebbe che l'ovvia esposizione alle intemperie. Contro chi prendersela se piove a dirotto?!
Certamente, qualora si rilevassero danni da infiltrazioni causate da vizi strutturali, potrebbe richiedere una perizia tecnica per accertare le cause e le relative responsabilità, agire nei confronti del costruttore (entro i tempi previsti dalla legge), chiedere la soluzione del problema.
Ricambio gli auguri di Buone Feste.
 

germano

Membro Attivo
Buon giorno.
Sono un nuove iscritto a ho voluto esaminare molti quesiti esposti su questo ed altri Forum perché ho sempre avuto qualche dubbio sul comportamento professionale di taluni ( fortunatamente pochi) costruttori a volte improvvisati epoichè mi sono soffermato su questo ho pensato di porre anch’io una domanda ossia: facendo una pavimentazione soggetta a fessurarsi trasformandola in un colabrodo non ha pensato questo costruttore al disagio che avrebbe procurato al piano di sotto anche a livello della spazzatura scesa dalle fessure? Non ha pensato che tutto ciò avrebbe compromesso i rapporti fra gli inquilini mettendo nei guai i suoi committenti? Questo caso credo che rientri in quei (fortunatamente pochi) comportamenti professionali da biasimare ed allora, cosa si farà?
Dal punto di vista della giurisprudenza questo caso rientra in quanto previsto dall’art.908 del cc.?
Saluti a tutti
 

germano

Membro Attivo
Sono ritornato a cercare questo argomento in seguito ad uno scambio di opinioni avuto con amici su un caso praticamente analogo ed ho portato come riferimento le più che sensate tesi esposta dalla dottoressa Fragale e dal geometra Dapino.
A parere di alcuni miei amici, la risposta che probabilmente si attendeva germano e che naturalmente non venne elusa volontariamente era questa: si può considerare improponibile fin dall'inizio una pavimentazione fratta a listoni semplicemente combacianti o bisogna aspettare che queste provochino cascate d'acqua per poter dire che non sono regolari?
Grazie per l'ospitalitè e complimenti per il Forum.
Rocco.
 

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