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<blockquote data-quote="quiproquo" data-source="post: 176960" data-attributes="member: 39257"><p>Immagino che tuo padre avesse intorno ai 65-70 anni. Possibile che non si fosse mai espresso in merito alla sua successione e conseguente ripartizione??? E' vero che se anche l'avesse fatto, senza testamento, non</p><p>avrebbe nessun valore...ma perlomeno aiuterebbe la maggior parte dei propisti</p><p>a capire il grado di conoscenza del codice civile</p><p>e di come lo stesso, con o senza testamento, determina puntualmente la lite fra gli eredi.</p><p>E' questo che voleva il legislatore??? SI' rispondo io...Camuffato da un ardore di protezione per la cosiddetta "PARTE LESA",</p><p>in realtà voleva assicurare un notevole serbatoio di lavoro per i professionisti, non solo gli avvocati. Il fatto certo è che la lite potrebbe iniziare anche se la suddivisione in vita fosse stata fatta paritaticamente al centesimo. Perchè, e non mi dilungo con particolari, a parità di due alloggi inizialmente</p><p>comprati con la stessa somma "ELARGITA"</p><p> o "DONATA", dopo 30-40 anni,uno dei due potrebbe, solo per ragioni di zona censuaria,</p><p>avere un valore maggiore dell'altro...ebbene</p><p>la legge (o sentenze superiori) ha stabilito che anche quel surplus deve essere riportato nell'asse ereditario. E, come si può vedere dai post di risposta precedenti alla mia, l'eventuale lite si arriccherà anche con particolari valutativi di varia natura. LITE doveva essere, LITE è, LITE sarà. Chiudo per sottolineare che</p><p>la legge vista con gli occhi degli eredi (figli) è bellissima per la futura parte lesa (non sempre...)e meno bella o cattiva vista con quelli del PADRE che, dalla tomba, si vedrà calpestato il suo operato. QUIPROQUO.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="quiproquo, post: 176960, member: 39257"] Immagino che tuo padre avesse intorno ai 65-70 anni. Possibile che non si fosse mai espresso in merito alla sua successione e conseguente ripartizione??? E' vero che se anche l'avesse fatto, senza testamento, non avrebbe nessun valore...ma perlomeno aiuterebbe la maggior parte dei propisti a capire il grado di conoscenza del codice civile e di come lo stesso, con o senza testamento, determina puntualmente la lite fra gli eredi. E' questo che voleva il legislatore??? SI' rispondo io...Camuffato da un ardore di protezione per la cosiddetta "PARTE LESA", in realtà voleva assicurare un notevole serbatoio di lavoro per i professionisti, non solo gli avvocati. Il fatto certo è che la lite potrebbe iniziare anche se la suddivisione in vita fosse stata fatta paritaticamente al centesimo. Perchè, e non mi dilungo con particolari, a parità di due alloggi inizialmente comprati con la stessa somma "ELARGITA" o "DONATA", dopo 30-40 anni,uno dei due potrebbe, solo per ragioni di zona censuaria, avere un valore maggiore dell'altro...ebbene la legge (o sentenze superiori) ha stabilito che anche quel surplus deve essere riportato nell'asse ereditario. E, come si può vedere dai post di risposta precedenti alla mia, l'eventuale lite si arriccherà anche con particolari valutativi di varia natura. LITE doveva essere, LITE è, LITE sarà. Chiudo per sottolineare che la legge vista con gli occhi degli eredi (figli) è bellissima per la futura parte lesa (non sempre...)e meno bella o cattiva vista con quelli del PADRE che, dalla tomba, si vedrà calpestato il suo operato. QUIPROQUO. [/QUOTE]
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