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Successione e fratello prepotente
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Testo
<blockquote data-quote="cicero" data-source="post: 22477" data-attributes="member: 11723"><p>Buonasera avrei un quesito da porre.</p><p>A seguito della morte di mia madre (mio padre è già deceduto 10 anni fa), noi 4 figli siamo in procinto di avviare la successione della casa</p><p>di abitazione con i beni mobili in essa contenuti. L'intenzione comune e di inventariare il tutto e dividere in parti uguali.</p><p>Uno dei fratelli (pur avendo residenza altrove) viveva con la madre mentre gli altri hanno tutti proprie abitazioni.</p><p>Ora il fratello in questione in quanto avvocato "propone" di gestire per noi la completa successione, ripristino dell'asse ereditario e amministrazione (delle utenze e dei c/c) dietro compenso, proponendoci di ricontattarci a cose fatte fornendoci un resoconto annuale (!) del suo operato.</p><p>Minacciando opposizione in tribunale per qualsiasi altra alternativa da noi proposta (per es. delegare un notaio) e minacciando di non lasciare la disponibilità della casa.</p><p>Purtroppo lo stesso per vari trascorsi precedenti, continuamente confermati, sono anni che non gode la fiducia degli altri fratelli.</p><p>Nel periodo successivo al decesso lo stesso ha sottratto documenti riguardanti le contabilità dei c/c, fondi e cassette di sicurezza cointestati tra lui e nostra madre.</p><p>Ultimamente in occasione di una sua partenza ha prelevato quadri e gioielli presenti nella casa senza alcuna autorizzazione da parte nostra, e comunicando tramite un manoscritto all'ingresso che i beni erano stati messi al sicuro (ma senza specificare dove) assieme alla lista dei beni contenuti nella casa rendendo di fatto impossibile qualsiasi inventario.</p><p>Analogamente ci rende impossibile l'ingresso in alcune parti dell'abitazione in quanto da lui adibite a sede legale della sua attività.</p><p>A qualsiasi richiesta di chiarimenti su tale operato e di condivisione della documentazione sottratta risponde minacciando querele, chiamando i carabinieri per molestie e rimandando il tutto previo appuntamento da concordarsi con lui.</p><p>Ha il suo operato qualche fondamento legale?</p><p>Può disporre in tale maniera dei beni mobili ed immobili?</p><p>Ha fondamento la sua pretesa nel non voler lasciare la casa e la "sede legale" della sua attività?</p><p>Grazie e mi scuso per la lunga lettera.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="cicero, post: 22477, member: 11723"] Buonasera avrei un quesito da porre. A seguito della morte di mia madre (mio padre è già deceduto 10 anni fa), noi 4 figli siamo in procinto di avviare la successione della casa di abitazione con i beni mobili in essa contenuti. L'intenzione comune e di inventariare il tutto e dividere in parti uguali. Uno dei fratelli (pur avendo residenza altrove) viveva con la madre mentre gli altri hanno tutti proprie abitazioni. Ora il fratello in questione in quanto avvocato "propone" di gestire per noi la completa successione, ripristino dell'asse ereditario e amministrazione (delle utenze e dei c/c) dietro compenso, proponendoci di ricontattarci a cose fatte fornendoci un resoconto annuale (!) del suo operato. Minacciando opposizione in tribunale per qualsiasi altra alternativa da noi proposta (per es. delegare un notaio) e minacciando di non lasciare la disponibilità della casa. Purtroppo lo stesso per vari trascorsi precedenti, continuamente confermati, sono anni che non gode la fiducia degli altri fratelli. Nel periodo successivo al decesso lo stesso ha sottratto documenti riguardanti le contabilità dei c/c, fondi e cassette di sicurezza cointestati tra lui e nostra madre. Ultimamente in occasione di una sua partenza ha prelevato quadri e gioielli presenti nella casa senza alcuna autorizzazione da parte nostra, e comunicando tramite un manoscritto all'ingresso che i beni erano stati messi al sicuro (ma senza specificare dove) assieme alla lista dei beni contenuti nella casa rendendo di fatto impossibile qualsiasi inventario. Analogamente ci rende impossibile l'ingresso in alcune parti dell'abitazione in quanto da lui adibite a sede legale della sua attività. A qualsiasi richiesta di chiarimenti su tale operato e di condivisione della documentazione sottratta risponde minacciando querele, chiamando i carabinieri per molestie e rimandando il tutto previo appuntamento da concordarsi con lui. Ha il suo operato qualche fondamento legale? Può disporre in tale maniera dei beni mobili ed immobili? Ha fondamento la sua pretesa nel non voler lasciare la casa e la "sede legale" della sua attività? Grazie e mi scuso per la lunga lettera. [/QUOTE]
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