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<blockquote data-quote="Luigi Barbero" data-source="post: 59760" data-attributes="member: 11970"><p>Come saprai, le leggi evolvono nei tempi in base alle nuove esigenze della società. Qualcuna ha citato Emanuele Filiberto ed i Savoia, i Borbone ecc. ecc.</p><p>Un pò di storia e di sociologia non guasta, a questo punto. Prima dello Statuto Albertino esistevano delle norme che oggi reputiamo disgustose del tipo che ad as. se una persona (per fatti suoi) si suicidava, tutti i beni venivano confiscati dallo Stato. Alla vedova/o ed ai figli non restava nulla se non la più assoluta indigenza. Il Conte Giuseppe Barbaroux (peraltro mio tris-trisavolo) su incarico del Re Carlo Alberto riscrisse tutti i Codici, dal Penale al Mercantile, dal Navale al Militare. Tale Statuto, va ricordato, resse nel suo impianto fino alla promulgazione della nuova Costituzione Italiana, salvo il period fascista durante il quale le norme in esso contenute davano troppo fastidio al regime. Quindi, per oltre 80 anni l'Italia venne retta legilativamente da tale Statuto. Non prevedeva, è vero, il voto alle donne come altri impedimenti o lacciuoli. Ma gli eredi erano salvi nei patrimoni lasciati dai loro cari anche se suicidi (solo per esempio). La Costituzione attuale che qualcuno si ostina pervicacemente a voler abrogare, modificare, svuotare di contenuti è ancora attuale ed è -ironia della sorte- ammirata all'estero come esempio di perfetto bilanciamento dei poteri dello stato. Checché qualcuno si ostini a considerarla sorpassata. Montesquieu diceva che quando le leggi è scomodo applicarle, è più facile abrogarle.</p><p>Il Codice Civile i cui principi discendono per obbligo dalla Carta, sono ispirati a fattori di equità che, possono piacere o meno ma sono fatti così per salvaguardare la maggioranza da tentazioni velleitarie della minoranza. Questa è democrazia.</p><p>E se le regole ereditarie sono quelle, è perchè il legislatore si è preoccupato di tutelare le parti deboli dopo il decesso delle persone. Ha insomma cercato di tutelare la/e persona/e piuttosto che il patrimonio.</p><p>Spero di averti dato spunti sui quali riflettere.</p><p>Cordialità.</p><p>p.s. tanto per fare un esempio e guardare un pò più in là dei nostri confini, la civilissima Svizzera ha dato il voto alle donne mica nel 1600. No, nel 1971. Quasi un quarto di secolo dopo la retrograda Italia!!!</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Luigi Barbero, post: 59760, member: 11970"] Come saprai, le leggi evolvono nei tempi in base alle nuove esigenze della società. Qualcuna ha citato Emanuele Filiberto ed i Savoia, i Borbone ecc. ecc. Un pò di storia e di sociologia non guasta, a questo punto. Prima dello Statuto Albertino esistevano delle norme che oggi reputiamo disgustose del tipo che ad as. se una persona (per fatti suoi) si suicidava, tutti i beni venivano confiscati dallo Stato. Alla vedova/o ed ai figli non restava nulla se non la più assoluta indigenza. Il Conte Giuseppe Barbaroux (peraltro mio tris-trisavolo) su incarico del Re Carlo Alberto riscrisse tutti i Codici, dal Penale al Mercantile, dal Navale al Militare. Tale Statuto, va ricordato, resse nel suo impianto fino alla promulgazione della nuova Costituzione Italiana, salvo il period fascista durante il quale le norme in esso contenute davano troppo fastidio al regime. Quindi, per oltre 80 anni l'Italia venne retta legilativamente da tale Statuto. Non prevedeva, è vero, il voto alle donne come altri impedimenti o lacciuoli. Ma gli eredi erano salvi nei patrimoni lasciati dai loro cari anche se suicidi (solo per esempio). La Costituzione attuale che qualcuno si ostina pervicacemente a voler abrogare, modificare, svuotare di contenuti è ancora attuale ed è -ironia della sorte- ammirata all'estero come esempio di perfetto bilanciamento dei poteri dello stato. Checché qualcuno si ostini a considerarla sorpassata. Montesquieu diceva che quando le leggi è scomodo applicarle, è più facile abrogarle. Il Codice Civile i cui principi discendono per obbligo dalla Carta, sono ispirati a fattori di equità che, possono piacere o meno ma sono fatti così per salvaguardare la maggioranza da tentazioni velleitarie della minoranza. Questa è democrazia. E se le regole ereditarie sono quelle, è perchè il legislatore si è preoccupato di tutelare le parti deboli dopo il decesso delle persone. Ha insomma cercato di tutelare la/e persona/e piuttosto che il patrimonio. Spero di averti dato spunti sui quali riflettere. Cordialità. p.s. tanto per fare un esempio e guardare un pò più in là dei nostri confini, la civilissima Svizzera ha dato il voto alle donne mica nel 1600. No, nel 1971. Quasi un quarto di secolo dopo la retrograda Italia!!! [/QUOTE]
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