Forum
Nuovi Messaggi
Cerca...
Nuova Discussione
Annunci
Novità
Nuovi Messaggi
Nuovi Messaggi Profilo
Ultime Attività
Iscritti
Visitatori online
Nuovi Messaggi Profilo
Cerca tra i Messaggi Profilo
? Aiuto
Faccine
Codici BB
Traguardi
Utilizzo dei Cookie
Termini e Condizioni d'uso del sito
Accedi
Registrati
Novità
Cerca
Cerca
Cerca solo tra i titoli
Da:
Nuovi Messaggi
Cerca...
Menu
Accedi
Registrati
Installa l'app
Installa
Il Resto di propit.it
Pausa Caffè
Tripoli bel suol d'amore.L'Isis alle porte
JavaScript è disabilitato. Per una migliore esperienza di navigazione attivalo nel tuo programma o nella tua app per navigare prima di procedere.
Stai usando un browser molto obsoleto. Puoi incorrere in problemi di visualizzazione di questo e altri siti oltre che in problemi di sicurezza. .
Dovresti aggiornarlo oppure usare
usarne uno alternativo, moderno e sicuro
.
Rispondi alla discussione
Registrati in 30 Secondi
Registrarsi è gratis ed elimina la pubblicità
Testo
<blockquote data-quote="Luigi Criscuolo" data-source="post: 214419" data-attributes="member: 15764"><p>sembrano le parole di mio padre che sottotenente di complemento di fanteria si trovava in Albania quando è scoppiata la guarra. Quando tra gli ufficiali è arrivata la notizia la maggioranza di loro accolsero la notizia con baldanza. Il Colonnello spense subito l'euforia dicendo "ve ne accorgerete che cosa vuol dire fare sul serio la guerra". Ed aveva ragione: al primo scontro a fuoco avvenuto nei pressi di Scutari dopo circa una settimana, l'intera compagnia della quale faceva parte mio padre è stata decimata. Mio padre essendo stato ferito ad una gamba da una una pallottola di mitragliatrice, ed essendo un ufficiale, è stato fortunato. E' preso in carico dalla Croce Rossa che lo ha messo su una autoambulanza e portato a Valona da dove, con una nave ospedale, è stato portato a Bari. Da qui con un treno è arrivato all' ospedale, al Mauriziano di Torino, dove, con i mezzi e le conoscenze dell'epoca, hanno finito di fare quello che la pallottola non era riuscita fare.</p><p>Quando ero piccolo nelle mie letterine per Babbo Natale scrivevo sempre che volevo un fucile o in alternativa una pistola: mai avuto un'arma; ho dovuto aspettare la maggiore età.</p><p>Nel mio precedente intervento avevo scritto che se si deve fare una guerra è meglio lasciarla fare agli inglesi: loro non hanno perso una guerra.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Luigi Criscuolo, post: 214419, member: 15764"] sembrano le parole di mio padre che sottotenente di complemento di fanteria si trovava in Albania quando è scoppiata la guarra. Quando tra gli ufficiali è arrivata la notizia la maggioranza di loro accolsero la notizia con baldanza. Il Colonnello spense subito l'euforia dicendo "ve ne accorgerete che cosa vuol dire fare sul serio la guerra". Ed aveva ragione: al primo scontro a fuoco avvenuto nei pressi di Scutari dopo circa una settimana, l'intera compagnia della quale faceva parte mio padre è stata decimata. Mio padre essendo stato ferito ad una gamba da una una pallottola di mitragliatrice, ed essendo un ufficiale, è stato fortunato. E' preso in carico dalla Croce Rossa che lo ha messo su una autoambulanza e portato a Valona da dove, con una nave ospedale, è stato portato a Bari. Da qui con un treno è arrivato all' ospedale, al Mauriziano di Torino, dove, con i mezzi e le conoscenze dell'epoca, hanno finito di fare quello che la pallottola non era riuscita fare. Quando ero piccolo nelle mie letterine per Babbo Natale scrivevo sempre che volevo un fucile o in alternativa una pistola: mai avuto un'arma; ho dovuto aspettare la maggiore età. Nel mio precedente intervento avevo scritto che se si deve fare una guerra è meglio lasciarla fare agli inglesi: loro non hanno perso una guerra. [/QUOTE]
Riporta citazioni…
Verifica Anti SPAM
Invia risposta
Il Resto di propit.it
Pausa Caffè
Tripoli bel suol d'amore.L'Isis alle porte
Alto