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Testo
<blockquote data-quote="Elisabetta48" data-source="post: 180505" data-attributes="member: 35395"><p>Art. 609-bis. Violenza sessuale.</p><p>Chiunque, con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità, costringe taluno a compiere o subire atti sessuali è punito con la reclusione da cinque a dieci anni.</p><p>Alla stessa pena soggiace chi induce taluno a compiere o subire atti sessuali:</p><p>1) <strong>abusando delle condizioni di inferiorità fisica o psichica</strong> della persona offesa al momento del fatto;</p><p>.....</p><p></p><p>Come sempre le nostre leggi dicono tutto e anche il suo contrario. Secondo me un buon avvocato riuscirebbe a tirar fuori dal codice e dalle diverse sentenze quanto basta per far cessare la relazione. In quella "inferiorità psichica" ci sta tutto: la differenza di età, le lusinghe... Metto il link all'art. 609-bis. Sono cliccabili diverse sentenze, per esempio quella del 2 maggio 2013. Caso completamente diverso, lì c'erano state minacce via web, ma non contatto fisico. Eppure è stata riconosciuta come violenza sessuale, e l'uso della rete come un'aggravante: "Anzi, viene sottolineata la particolare pericolosità del mezzo informatico in quanto le comunicazioni mediante “chat” o “social network”, rendono particolarmente agevole l'approccio anche con soggetti con i quali il contatto diretto o attraverso altri mezzi di comunicazione sarebbe senz'altro più difficoltoso, non essendo necessario disporre, ai fini di tale contatto, di dati personali (identità, indirizzo, numero telefonico etc.)..."</p><p>In altro punto si dice: "... intimidazione psicologica, attuata in situazioni particolari tali da influire negativamente sul processo mentale di libera determinazione della vittima...". Qui non c'è intimidazione, ma lusinga. Un buon avvocato, anche leggendo mail e sms, lo sa cosa si puo fare.</p><p></p><p>Certo il tutto, se si vuole andare avanti, non sarà indolore: bisogna presentare il figlio come soggetto "psicologicamente raggirato" lottando anche contro di lui. Forse l'avvocato chiedera degli esami per vedere se ha assunto droga (se la signora avesse dato alcool o droga, la sua posizione sarebbe peggiore) e qualche parere di psicologo. Insomma un caso difficile e con mille sfaccettature. Serve un professionista con esperienza ma forse qualche speranza c'e'</p><p><a href="http://www.altalex.com/index.php?idnot=36774#art609bis" target="_blank">http://www.altalex.com/index.php?idnot=36774#art609bis</a></p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Elisabetta48, post: 180505, member: 35395"] Art. 609-bis. Violenza sessuale. Chiunque, con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità, costringe taluno a compiere o subire atti sessuali è punito con la reclusione da cinque a dieci anni. Alla stessa pena soggiace chi induce taluno a compiere o subire atti sessuali: 1) [B]abusando delle condizioni di inferiorità fisica o psichica[/B] della persona offesa al momento del fatto; ..... Come sempre le nostre leggi dicono tutto e anche il suo contrario. Secondo me un buon avvocato riuscirebbe a tirar fuori dal codice e dalle diverse sentenze quanto basta per far cessare la relazione. In quella "inferiorità psichica" ci sta tutto: la differenza di età, le lusinghe... Metto il link all'art. 609-bis. Sono cliccabili diverse sentenze, per esempio quella del 2 maggio 2013. Caso completamente diverso, lì c'erano state minacce via web, ma non contatto fisico. Eppure è stata riconosciuta come violenza sessuale, e l'uso della rete come un'aggravante: "Anzi, viene sottolineata la particolare pericolosità del mezzo informatico in quanto le comunicazioni mediante “chat” o “social network”, rendono particolarmente agevole l'approccio anche con soggetti con i quali il contatto diretto o attraverso altri mezzi di comunicazione sarebbe senz'altro più difficoltoso, non essendo necessario disporre, ai fini di tale contatto, di dati personali (identità, indirizzo, numero telefonico etc.)..." In altro punto si dice: "... intimidazione psicologica, attuata in situazioni particolari tali da influire negativamente sul processo mentale di libera determinazione della vittima...". Qui non c'è intimidazione, ma lusinga. Un buon avvocato, anche leggendo mail e sms, lo sa cosa si puo fare. Certo il tutto, se si vuole andare avanti, non sarà indolore: bisogna presentare il figlio come soggetto "psicologicamente raggirato" lottando anche contro di lui. Forse l'avvocato chiedera degli esami per vedere se ha assunto droga (se la signora avesse dato alcool o droga, la sua posizione sarebbe peggiore) e qualche parere di psicologo. Insomma un caso difficile e con mille sfaccettature. Serve un professionista con esperienza ma forse qualche speranza c'e' [url]http://www.altalex.com/index.php?idnot=36774#art609bis[/url] [/QUOTE]
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