Oikos

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Proprietario Casa
Buongiorno a tutti,
vorrei sapere se è possibile nel caso di locazione commerciale ad uso deposito, effettuare una variazione (spostamento fisico) da un subalterno ad un altro attiguo, con un accordo scritto a integrazione del contratto già in essere e poi comunicare tale variazione all’Agenzia delle Entrate.
Il tutto senza dover necessariamente redigere un nuovo contratto, al fine di evitare l'azzeramento dei tempi di scadenza già maturati, trattandosi di un 6+6 in corso da anni.
Grazie
 
Da privato cittadino penserei che non ci sia nulla di illecito nella tua ipotesi.
Nella pratica temo che le procedure della Agenzia delle Entrate di fatto impediscano la variazione delle coordinate dell’immobile locato. Prova e vedi cosa risponde Agenzia delle Entrate
 
effettuare una variazione (spostamento fisico) da un subalterno ad un altro attiguo,
Se ho capito bene la domanda, si tratta di due locali distinti accatastati con due sub diversi.

Se hai affittato il locale sub 1 al conduttore A e vuoi spostare fisicamente lo stesso conduttore A nel locale sub 2, secondo me non si può regolare la cosa con una variazione del contratto in essere.

Occorre risolvere il contratto stipulato per l'unità sub 1 alla data X.
Poi stipulare un nuovo contratto per l'unità sub 2 (con lo stesso conduttore A ed eventualmente con lo stesso canone) in data X+1.
 
secondo me non si può regolare la cosa con una variazione del contratto in essere.
Temo anch’io che Agenzia delle Entrate risponda in modo analogo.

Ma non mi risulta ci sia una legge che imponga tale comportamento.
Se il contratto di locazione è un patto privato, ciascuna delle parti “dovrebbe” poter concordare anche il cambio del “corrispettivo” della prestazione.

Al solito invece, a prevalere sarebbe la rigidità di una procedura a scopo fiscale.

Per principio sottoporrei ad Agenzia delle Entrate la variazione contrattuale, per vedere cosa succede.

Per la cronaca a volte succede con RLI che venga chiesta la integrazione dei dati catastali ed indirizzo dell’immobile. Purtroppo non esiste la simulazione, ma il postante potrebbe verificare la accettazione o scarto del RLI cambiando il sub
 
E se uno presentasse un modello RLI per l'annualità successiva (codice 1) compilando però anche il quadro C dei dati catastali con i riferimenti al nuovo subalterno ? Pensate che scaturirebbe una segnalazione di anomalia ?
 
E se uno presentasse un modello RLI per l'annualità successiva (codice 1) compilando però anche il quadro C dei dati catastali con i riferimenti al nuovo subalterno ? Pensate che scaturirebbe una segnalazione di anomalia ?
E' quanto mi sono chiesto, con l'ultima mia frase.
Per la cronaca a volte succede con RLI che venga chiesta la integrazione dei dati catastali ed indirizzo dell’immobile. Purtroppo non esiste la simulazione, ma il postante potrebbe verificare la accettazione o scarto del RLI cambiando il sub
 
Io penso che se cambia l'immobile dato in locazione, dal punto di vista civilistico è logico stipulare un nuovo contratto.
Anche se locatore, conduttore e canone rimangono invariati.

Questo indipendentemente dagli adempimenti fiscali da svolgere in Agenzia delle Entrate, e dalla dichiarazione TaRi da presentare in Comune.
 
No, me visto che l'oggetto del contratto è un determinato immobile, se questo cambia è abbastanza logico che debba cambiare anche il contratto.
 
Anch'io preferisco agire secondo logica.

Quando affitto a Tizio il locale A, stipulo con lui il contratto per A.

Se successivamente lo "sposto" affittandogli il locale B (con lo stesso canone) risolvo il contratto per A e ne stipulo uno nuovo, sempre con Tizio, per B.

Mi riservo la possibilità di affittare a Caio il locale A dopo aver risolto il contratto con Tizio che l'ha rilasciato.
 

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