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<blockquote data-quote="quiproquo" data-source="post: 194566" data-attributes="member: 39257"><p>Ed è questo uno dei punti che mi fa detestare sia la Donazione che la Collazione e su cui richiamo l'attenzione di Jerri48, Luigi Criscuolo, Mary56 e tanti altri. Entrambe le due leggi fanno parte del diritto di famiglia e in specifico di quelle sulle successioni ereditarie. Accetto e mi sta bene che in assenza di testamento, il legislatore abbia indicato le differenti percentuali fra i vari eredi. Ma che abbia esteso coattivamente questa misura sia in presenza del testamento a babbo morto, sia nella libera spartizione a babbo vivo è per me un attentato liberticida</p><p>delle volontà del GENITORE. Più volte postato su Propit.</p><p> La disponibile prevista dal codice non basta a lenire il dolore derivante dal sopruso. Ma proprio con quanta leggerezza ha relegato questa possibilità la dobbiamo evincere dal fatto di averla blindata solo in presenza del testamento. Mi spiego meglio. Premettendo che in Italia solo il 5% delle successioni sono supportate dal testamento, il restante 95% o viene regolato con i suddetti parametri di legge o sono stati già assegnati dal GENITORE in vita. Sembra certo che sia questa ultima ipotesi la più comune e quindi la più soggetta alla Collazione. Bastava rendere più difficile il ricorso alla Collazione</p><p>disponendo la validità della disponibile anche fuori dal testamento. Ma questa misura avrebbe anche ridotta la litigiosità e il lavoro per i professionisti...A buon intenditor... Non posso dilungarmi con esempi. I propisti matematici capiranno e potranno, se credono, consentire o dissentire. La collazione che nel codice civile è posizionata prima aveva bisogno che l'azione</p><p>che meglio rappresenta l'intimità affettiva del legame familiare fosse in qualche modo regolamentata e incorniciata in un diktat</p><p>legislativo indispensabile alla sua stessa esistenza...quindi si ha scippato questo nobile atto che è la Donazione e la si è infagottata in alcuni articoli che per ora ometto, limitandomi a quello indicato da Nemesis. Il concetto di Modica quantità è semplicemente puerile...bastava esprimerlo in percentuale per essere più digeribile...80mila euro donate su una capitale disponibile di 100mila è una percentuale altissima...le stesse 80mila su un capitale di un milione produce una percentuale "modica" dell'otto per cento. Sono convinto che il legislatore conscio della violenza ( la famosa: Dura lex...sed lex) si sia accontentato di essere generico, sapendo che anche questa generecità avrebbe aumentato il livello di litigiosità. Per ora chiudo, invitando a riflettere, per un sereno confronto, dismettendo i panni del "FIGLIO" e a vestire quelli dei GENITORI. E' difficile ma non impossibile. Grazie in anticipo. QPQ.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="quiproquo, post: 194566, member: 39257"] Ed è questo uno dei punti che mi fa detestare sia la Donazione che la Collazione e su cui richiamo l'attenzione di Jerri48, Luigi Criscuolo, Mary56 e tanti altri. Entrambe le due leggi fanno parte del diritto di famiglia e in specifico di quelle sulle successioni ereditarie. Accetto e mi sta bene che in assenza di testamento, il legislatore abbia indicato le differenti percentuali fra i vari eredi. Ma che abbia esteso coattivamente questa misura sia in presenza del testamento a babbo morto, sia nella libera spartizione a babbo vivo è per me un attentato liberticida delle volontà del GENITORE. Più volte postato su Propit. La disponibile prevista dal codice non basta a lenire il dolore derivante dal sopruso. Ma proprio con quanta leggerezza ha relegato questa possibilità la dobbiamo evincere dal fatto di averla blindata solo in presenza del testamento. Mi spiego meglio. Premettendo che in Italia solo il 5% delle successioni sono supportate dal testamento, il restante 95% o viene regolato con i suddetti parametri di legge o sono stati già assegnati dal GENITORE in vita. Sembra certo che sia questa ultima ipotesi la più comune e quindi la più soggetta alla Collazione. Bastava rendere più difficile il ricorso alla Collazione disponendo la validità della disponibile anche fuori dal testamento. Ma questa misura avrebbe anche ridotta la litigiosità e il lavoro per i professionisti...A buon intenditor... Non posso dilungarmi con esempi. I propisti matematici capiranno e potranno, se credono, consentire o dissentire. La collazione che nel codice civile è posizionata prima aveva bisogno che l'azione che meglio rappresenta l'intimità affettiva del legame familiare fosse in qualche modo regolamentata e incorniciata in un diktat legislativo indispensabile alla sua stessa esistenza...quindi si ha scippato questo nobile atto che è la Donazione e la si è infagottata in alcuni articoli che per ora ometto, limitandomi a quello indicato da Nemesis. Il concetto di Modica quantità è semplicemente puerile...bastava esprimerlo in percentuale per essere più digeribile...80mila euro donate su una capitale disponibile di 100mila è una percentuale altissima...le stesse 80mila su un capitale di un milione produce una percentuale "modica" dell'otto per cento. Sono convinto che il legislatore conscio della violenza ( la famosa: Dura lex...sed lex) si sia accontentato di essere generico, sapendo che anche questa generecità avrebbe aumentato il livello di litigiosità. Per ora chiudo, invitando a riflettere, per un sereno confronto, dismettendo i panni del "FIGLIO" e a vestire quelli dei GENITORI. E' difficile ma non impossibile. Grazie in anticipo. QPQ. [/QUOTE]
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