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Vincoli ambientali & fotovoltaico: Dia o Scia
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<blockquote data-quote="Gagarin" data-source="post: 163942" data-attributes="member: 41999"><p>Probabilmente mi sono spiegato male. Il Comune PRIMA di dirmi se ci siano o no vincoli urbanistici, vuole che vengano presentati tutta una serie di documenti (come ho già scritto) pagando anche i 200,00 euro di spese di segreteria; solo DOPO mi dirà se devo presentare anche Dia o Scia per eventuali vincoli ambientali (nel senso che se l'autorizzazione non mi viene concessa tout court è inutile presentare anche Dia o Scia per problemi ambientali). Non trovate che sia un Comune simpatico e vicino ai cittadini?</p><p>In ogni caso ieri ho fatto un'altra scoperta (<em>UNA COSA CHE MOLTISSIME PERSONE NON SANNO E CHE CON QUESTO FORUM VORREI PORTARE ALL'ATTENZIONE DI TUTTI: non lo sapeva neanche la ditta che monta gli impianti</em>) che indica come in Italia i cittadini siano trattati da servi della gleba (<em>a questo proposito forse molti non sanno che per poter usufruire delle agevolazioni per il risparmio energetico, come l'acquisto di una stufa a pellet, occorre che l'abitazione possegga un certo indice termico con finestre certificate per la dispersione energetica: questo non te lo dice nessuno e, dopo aver impiantato la stufa, quando si fa la domanda per la detrazione, questa non viene accettata se non in presenza dei requisiti suddetti</em>): se metto un impianto fotovoltaico sul tetto lo Stato considererà lo stesso tetto non più semplice copertura, ma una fonte di reddito. Pertanto esso andrà accatastato (a pagamento) e, di conseguenza, aumenterà la rendita catastale dell'abitazione e, quindi, tutta la tassazione che su tale rendita si basa (IMU, TARES, IRPEF, ISEE, etc..). Quando l'impianto verrà dismesso si dovrà fare l'operazione inversa. Quindi, ricapitolando, spendo dei soldi per impiantare un impianto fotovoltaico di durata ventennale (ammortamento in circa 10 anni), lo Stato non mi concede alcuna agevolazione, il GSE mi rimborsa l'eventuale energia in eccesso a 0,11 euro circa il KWh (<em>cioè circa 1/10 di quanto io lo pago al gestore</em>), la manutenzione dell'impianto sarà a mio carico (<em>180,00-200,00 euro/anno</em>), l'assicurazione dell'impianto sarà a mio carico (<em>non meno di 150,00 euro/anno</em>), il Comune non solo pretende una spesa di altre 2.000,00 euro (<em>almeno 2-3 anni per ammortizzarle</em>) a fondo perduto solo per l'espletamento di una massa indescrivibile di pratiche burocratiche (<em>senza considerare il tempo che perdo per espletarle</em>) ma si prende anche 3-4 mesi per darti una risposta, lo Stato non ti da alcuna agevolazione e, invece di ringraziarti almeno per non consumare la sua costosissima elettricità, lucra pure sul tuo impianto. Ma allora chi me lo fa fare di mettere un impianto fotovoltaico? Continuo a consumare l'elettricità "statale" e a produrre CO2 e chi se ne frega!</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Gagarin, post: 163942, member: 41999"] Probabilmente mi sono spiegato male. Il Comune PRIMA di dirmi se ci siano o no vincoli urbanistici, vuole che vengano presentati tutta una serie di documenti (come ho già scritto) pagando anche i 200,00 euro di spese di segreteria; solo DOPO mi dirà se devo presentare anche Dia o Scia per eventuali vincoli ambientali (nel senso che se l'autorizzazione non mi viene concessa tout court è inutile presentare anche Dia o Scia per problemi ambientali). Non trovate che sia un Comune simpatico e vicino ai cittadini? In ogni caso ieri ho fatto un'altra scoperta ([I]UNA COSA CHE MOLTISSIME PERSONE NON SANNO E CHE CON QUESTO FORUM VORREI PORTARE ALL'ATTENZIONE DI TUTTI: non lo sapeva neanche la ditta che monta gli impianti[/I]) che indica come in Italia i cittadini siano trattati da servi della gleba ([I]a questo proposito forse molti non sanno che per poter usufruire delle agevolazioni per il risparmio energetico, come l'acquisto di una stufa a pellet, occorre che l'abitazione possegga un certo indice termico con finestre certificate per la dispersione energetica: questo non te lo dice nessuno e, dopo aver impiantato la stufa, quando si fa la domanda per la detrazione, questa non viene accettata se non in presenza dei requisiti suddetti[/I]): se metto un impianto fotovoltaico sul tetto lo Stato considererà lo stesso tetto non più semplice copertura, ma una fonte di reddito. Pertanto esso andrà accatastato (a pagamento) e, di conseguenza, aumenterà la rendita catastale dell'abitazione e, quindi, tutta la tassazione che su tale rendita si basa (IMU, TARES, IRPEF, ISEE, etc..). Quando l'impianto verrà dismesso si dovrà fare l'operazione inversa. Quindi, ricapitolando, spendo dei soldi per impiantare un impianto fotovoltaico di durata ventennale (ammortamento in circa 10 anni), lo Stato non mi concede alcuna agevolazione, il GSE mi rimborsa l'eventuale energia in eccesso a 0,11 euro circa il KWh ([I]cioè circa 1/10 di quanto io lo pago al gestore[/I]), la manutenzione dell'impianto sarà a mio carico ([I]180,00-200,00 euro/anno[/I]), l'assicurazione dell'impianto sarà a mio carico ([I]non meno di 150,00 euro/anno[/I]), il Comune non solo pretende una spesa di altre 2.000,00 euro ([I]almeno 2-3 anni per ammortizzarle[/I]) a fondo perduto solo per l'espletamento di una massa indescrivibile di pratiche burocratiche ([I]senza considerare il tempo che perdo per espletarle[/I]) ma si prende anche 3-4 mesi per darti una risposta, lo Stato non ti da alcuna agevolazione e, invece di ringraziarti almeno per non consumare la sua costosissima elettricità, lucra pure sul tuo impianto. Ma allora chi me lo fa fare di mettere un impianto fotovoltaico? Continuo a consumare l'elettricità "statale" e a produrre CO2 e chi se ne frega! [/QUOTE]
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