mire1106

Membro Attivo
Proprietario Casa
Buongiorno sono Mirella e sono iscritta da poco ma vi leggo spesso e ho visto tante buone e utili discussioni.
Ho un quesito e Vi sarei grata se poteste aiutarmi
E' morta mia mamma alcuni mesi fa e noi 4 figli abbiamo ereditato una casetta nel comune Trento ( dove vige il sistema del tavolare) e la casa padronale ( nella regione Veneto ) dove abitava mia mamma assieme a due figli.

Abbiamo fatto la dichiarazione di successione della casetta e della casa padronale.
Abbiamo appena pagato le tasse.

Ora dobbiamo fare la divisione: la casetta di Trento la prenderò io in comproprietà con mia sorella.
Gli altri 2 fratelli prenderanno in comproprietà la casa padronale (dove vivono).
Il valore è abbastanza equo e non prevediamo conguagli.

Mi risulta che prima di fare la divisione dobbiamo intavolare la casetta di Trento.
Per intavolare dobbiamo prima richiedere il certificato di eredità (con quote 1/4) al comune di Trento.

Ho chiesto al tribunale di Trento per avere il modulo per la richiesta del certificato e mi hanno risposto che devo appoggiarmi al notaio.

Secondo voi è necessario appoggiarmi al notaio o potrei arrangiarmi ?
Già mi sono arrangiata per le tasse di successione e per il casino dell'IMU.

Nell'eventualità che fosse indispensabile un notaio avete un nominativo onesto da consigliarmi ?

Visto che la casetta di Trento andrà solo a due figli non è possibile fare l'intavolazione direttamente facendo la divisione (evitare quindi di intavolare con quota 1/4 e poi intavolare di nuovo con quota 1/2) ?

Mi rendo conto che le domande sono complesso, spero proprio di avere da voi qualche chiarimento.
Vi ringrazio in anticipo.
Mirella
 

arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
lo sapevo che quello che mi ha risposto jerry48 poteva servire a più riprese. Qui ti copio cosa ci dice jerry48:
La divisione si svolge attraverso distinte fasi:
1) formazione della massa ereditaria compresi i beni che sono stati donati dal de cuius;
2) stima dei beni (art. 726 c.c.) secondo il loro valore di mercato, tuttavia l'autorità giudiziaria può indicare una persona, che effettui la stima, che non sia erede o legatario: la divisione proposta da questa persona non vincola gli eredi, se l'autorità giudiziaria, su istanza di taluno di essi, la riconosce contraria alla volontà del testatore o manifestazione iniqua.
3) formazione delle porzioni spettanti a ciascun erede (art. 726 c.c.), ma se il testatore ha indicato le porzioni, queste sono vincolanti per gli eredi; nel caso vi sia ineguaglianza in natura delle quote ereditarie, si provvede con un conguaglio in denaro.
4) assegnazione o attribuzione delle porzioni art. 729 c.c.)
L'assegnazione si ha quando le porzioni sono uguali ed è fatta mediante estrazione a sorte, mentre l'attribuzione si ha quando le porzioni sono diseguali.

caro jerry48, mi puoi spiegare la procedura dei 4 punti che hai sottolineato per una buona divisione dei beni? mi piacerebbe sapere se gli eredi, poniamo di comune accordo, possono formare la massa ereditaria, poniamo due appartamenti e denaro, e successivamente possono dividersi, pur se diversi, un appartamento uno e un appartamento e denaro l'altro. formate le porzioni, senza insomma interventi esterni, notai o avvocati, possono procedere all'attribuzione delle porzioni. a questo punto mi sembra che non ci sia dubbio che bisogna ricorrere al notaio per ufficializzare le proprietà. stando all'interno del milione di euro di franchigia a quali problemi possono incorrere gli eredi, se le parti potrebbero essere diseguali, una casa ad uno ed una casa e soldi all'altro, con evidenti disparità formali perchè i valori legali delle case sono minori del costo reale? credo mi sia spiegata, vero?

Jerry48: Esatto, l'atto di divisione del patrimonio ereditato con assegnazione di beni è uno strumento giuridico attraverso il quale si cessa lo stato di comunione esistente tra più soggetti, con l'attribuzione a ciascuno di essi della titolarità esclusiva su una parte determinata del bene o dei beni in comune per un valore corrispondente a quello della quota spettante nello stato di indivisione.
Per quanto riguarda la divisione "contrattuale" (d'accordo gli eredi) essa soggiace a forma scritta qualora abbia ad oggetto beni immobili ed è soggetta a trascrizione (notaio ecc.) e riguarda anche beni mobili registrati, incluse, auto, barche od altro

credo che mai potrai leggere qualcosa di più chiaro.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Circa le modalità del catasto tavolare non so dir nulla: ma normalmente le pratiche catastali vengono svolte anche e soprattutto da geometri, che di solito hanno più familiarità con planimetrie e documenti da presentare in caso di divisione. Credo che anche per il tavolare valga la stessa cosa, soprattutto se la dichiarazioen di successione è già stata presentata.

Circa la possibilità di saltare i passaggi, ho invece dei dubbi: lo stato normalmente non lo permette, per la semplice ragione che ad ogno passaggio applica le imposte di registro, catastali ed ipotecarie.

Quindi prima si eredita in comune tra fratelli, e si pagano le imposte relative.

Poi si fa un atto di divisione, con trascrizione ai registri immobiliari, in cui si assegna a ciascuno la propria parte in esclusiva: se le quote si compensano, credo che la tassa di registro si applichi in misura fissa: rimangono , se ricordo bene , le catastali ed ipotecarie.
 

arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
a quel che io ho capito frequentando questo forum, il processo è il seguente: si pagano le imposte di successione. se non ci sono problemi tra gli eredi tutta la massa ereditaria viene suddivisa. E' a questo punto che in presenza di oggetti che abbisognano di essere registrati nei pubblici registri ci si rivolge ad un notaio ed ognuno entra in possesso della propria parte, pagando le dovute tasse se gli immobili non sono loro prime case, perchè se lo fossero noin ci sarebbero le tasse catastali ed ipotecarie. I problemi nascono se gli eredi non si mettono d'accordo. qui intervengono i vari geometri, tecnici, avvocati e gente varia che forse non ha tutta la volontà di chiudere subito ed in armonia, il problema. ognuno conosce delle persone che col passare degli anni non riescono ad entrare in possesso della propria eredità. e non è solo colpa della magistratura inefficiente, lo è anche dei tecnici che non hanno bisogno di portare a ragione i litiganti, anzi ci guadagnano.
tanto è vero questo che sotto la franchigia di un milione di euro a testa, se la massa fosse di solo contante, gli eredi se lo dividerebbero e non potrebbero sorgere problemi.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
E' a questo punto che in presenza di oggetti che abbisognano di essere registrati nei pubblici registri ci si rivolge ad un notaio ed ognuno entra in possesso della propria parte,

Non è esattamente così, e non c'entra nulla la litigiosità.

Al momento dell'apertura della successione, cioè alla morte del de-cuius, se non c'è testamento, tutto il patrimonio viene ereditato in comunione fra gli eredi legittimi. La dichiarazione di successione , che può essere presentata da un notaio o da un erede, non fa altro che sancire l'elenco dei beni, e le quote in cui il patrimonio viene diviso.

Per entrare in possesso di una parte in modo esclusivo, occorre un ulteriore atto di divisione, che equivale ad una compravendita di rispettive quote; normalmente si fa in modo che tutte si compensino, in modo da non far rilevare delle plusvalenze ulteriormente tassate: ma questo è a tutti gli effetti un secondo passaggio, che richiede per gli immobili la registrazione e trascrizione.

Tornando alla domanda iniziale, credo che la cosa migliore è chiedere consiglio ad un geometra trentino, avvezzo alle pratiche connesse col catasto tavolare.
 

arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
quale è la differenza con quello che ho scritto prima? un erede dichiara la successione. si paga la tassa di successione. all'atto della divisione, facciamola semplice: due eredi e due case, una casa a testa. non possono secondo te essere queste le quote, oppure ogni casa è di proprietà, per forza della legge, d'un 50% ciascuno e ognuno deve comprare la quota dell'altro?
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
quale è la differenza con quello che ho scritto prima? un erede dichiara la successione. si paga la tassa di successione. all'atto della divisione, facciamola semplice: due eredi e due case, una casa a testa. non possono secondo te essere queste le quote, oppure ogni casa è di proprietà, per forza della legge, d'un 50% ciascuno e ognuno deve comprare la quota dell'altro?

Hai inteso bene: credo proprio che non si possa fare a meno del doppio passaggio, se non altro sotto il profilo fiscale. (La assegnazione puntuale avviene solo in presenza di testamento).
 

arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
A questo punto chiedo aiuto al forum. Io credoche si possa ammassare il tutto e procedere, se di comune accordo, alla divisione: soldi a te, una casa a me, due case all'altro, se le cifre combaciano. Invece Basty dice che ogni cosa viene spezzata in percentuali a seconda Il numero degli eredi. Come si puo' procedere?
 

arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
Quindi jerry48 aveva scritto giusto. Non lo avevo infatti messo in discussione, era solo per fare chiarezza dovuta. Si paga la tassa di successione e di conseguenza gli eredi procedono alla divisione dei beni. Ed e' questo il momento delicato in questione: secondo i threD che sono stati indicati, la divisione, se di comune accordo, puo' vedere un erede che si intesta 90 e l'altro che si intesta 10. Su questo lo stato non ha nulla da eccepire, salva fatta la tassa consequenziale, laddove ci fosse. E questo mi pare assai cosa buona e giusta.
 

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