Luigi Barbero

Membro Senior
Proprietario Casa
A fine 2013 mi feci fare alcuni preventivi notarili per un atto che avrebbe dovuto essere rogitato entro la metà del 2014. Tutto ok, mi mandano alcuni preventivi, uno dei quali particolarmente favorevole in quanto le spese enunciate (tasse,bolli e quant'altro) erano molto simili su ogni preventivo ma, l'onorario del notaio per alcuni arrivava a 2800 euro mentre il più favorevole, come già detto, richiedeva un compenso di soli 1000 euro (IVA compresa).
Per motivi intervenuti nel corso del 2014, non si è potuto stipulare e di conseguenza solo un mesetto fa abbiamo richiesto ai notai (altri) dei nuovi preventivi. Poichè i nuovi erano sensibilmente più cari dei "vecchi", ho provato a richiedere al più favorevole dei "vecchi" se potevo ancora considerarlo valido essendo ormai trascordo oltre un anno dalla stesura del preventivo. Molto cortesemente mi ha rifatto il preventivo, identico nelle voci precedenti ma con una voce aggiuntiva:" Tassa-Arch. CCN -visure" per euro 450.
C'è qualcuno che sappia cos'è? E' un ennesimo "regalo" di qualcuno, lassù, che aveva detto che le tasse non aumentavano anzi, diminuivano? E come mai, fra tutti i notai che mi hanno presentato i loro preventivi, solo quello che prima era il più favorevole, ora si è "allineato" ad un altro paio di colleghi suoi?
Ho provato a chiedere lumi al predetto notaio ma mi ha dato una non risposta. Ossia, ha glissato dandomi una risposta ad una domanda che non avevo fatto. Pensate che mi stia prendendo in giro?
 

Daniele 78

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Tassa-Arch. CCN -visure" per euro 450.
Non è che per fare quel lavoro lì è stato necessario fare sopralluogo in Catasto richiedere visure planimetrie e o visione mappe???

Perchè se tu fai per conto tuo la visura in catasto del tuo immobile è gratuita, ma se io come professionista devo già andare lì me la fanno pagare 1€ cadauna.
Metti i 50/100€ che ti può chiedere un professionista per fare un paio d'ore al catasto (perchè volano li dentro) c'è la verifica obbligatoria del professionista sulla tua "consistenza immobiliare" che deve corrispondere a ciò che è accatastato ed autorizzato in Comune.
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
Non è che per fare quel lavoro lì è stato necessario fare sopralluogo in Catasto richiedere visure planimetrie e o visione mappe???

Perchè se tu fai per conto tuo la visura in catasto del tuo immobile è gratuita, ma se io come professionista devo già andare lì me la fanno pagare 1€ cadauna.
Metti i 50/100€ che ti può chiedere un professionista per fare un paio d'ore al catasto (perchè volano li dentro) c'è la verifica obbligatoria del professionista sulla tua "consistenza immobiliare" che deve corrispondere a ciò che è accatastato ed autorizzato in Comune.
Qui a Torino si possono ottenere tanti documenti via Internet
sia dal Catasto, sia dal Comune. Un geometra dell'UPPI ha asserito
che lui e tanti altri colleghi in piazza San Giovanni non ci vanno
più...altrimenti ha aggiunto: Cosa devo far pagare al cliente???
Se è così non ti sembrano 450 euro un pò esose??? E già che ci sono, vi è da qualche parte un tariffario orario per i professionisti??? Oppure sto bestemmiando??? Per lesa "libera"
Parcella??? o per oltraggio alle Libere Professioni??? Quali sanzioni mi devo aspettare per simile affronto??? qpq. P.S. Ieri l'archivio storico del comune mi ha confermato la quasi impossibilità di ottenere i documenti in forma cartacea mentre la si può ottenere rapidamente pagando con carta di credito (che io non ho...) circa 11 euro. Aggiungi il
tempo che vuoi e l'impaccottamento (?) e...ti va bene 150-200 euro??? E non 450
preteso dal notaio del postante??? Mi aspetto che mi si dirà: il costo orario dello Studio
notarile è ben superiore a quello della Colf...che è mediamente sulle 12 euro per ora.
vogliamo fare come per Marchionne che invece di accontentarsi delle 20 volte di più
del salario operaio come si remunerava il prof.Valletta, sembra che sia attorno alle 500
volte??? In che mondo viviamo...!
 
Ultima modifica:

Luigi Barbero

Membro Senior
Proprietario Casa
Premesso che dispongo già di tutte le visure catastali, Attestato di prestaz. energetica, copie delle denunce di successione (da nonna a padre e da padre a figlia) per mezzo delle quali la figlia medesima è, a buon titolo, proprietaria a tutti gli effetti dei beni da rogitare, la tassa in esame sembrerebbe un "balzello" a favore dell'archivio notarile. Quindi? Penso che Nemesis possa saperne qualcosa in quanto è sempre molto ferrato sulle ultime novità.
Per QpQ: Non per sapere i fatti tuoi, ma per regolare al meglio i miei....: quali incartamenti cercavi all'Archivio Storico del Comune? La cosa mi interessa particolarmente in quanto sono anch'io un "bogia nen" ma trapiantato vicino a Roma e spesso cerco notizie sui miei parenti (genealogia) ed una "dritta" in più non guasta...
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
@quiproquo no io parlavo del fatto che ormai in sede d'atto notarile è obbligatoria la verifica della corrispondenza catastale e comunale con lo stato di fatto dell'immobile.

Per verificarla di solito il Professinista deve recarsi prima in Comune e fare la ricerca (pagare per la ricerca) e controllare che corrisponda con la realtà (quindi venire a casa tua fare un sopralluogo misurando e controllando che tutto sia a posto ed eventualmente facendo variazioni in Comune se dovessero esserci abusi).

Stesso cosa per il Catasto, però avendo già fatto il sopralluogo devi comunque verificare che il tutto corrisponda altrimenti dovresti ripresentarlo.

Tutto questo non solo ai sensi del DL 78/10, ma per permettere una transazione immobiliàre senza problemi. Io ti vendi un'immobile a posto anche burocraticamente e tu mi paghi lo stabilito.

Non serve aggiungere (credo) cosa si andrebbe incontro a compravendere un'immobile anche con piccoli abusi edilizi o una situazione catastale non veritiera; si arriverebbe quasi subito ad un contenzioso che come tempo e denaro supererebbero di almeno 3 volte la cifra in oggetto, senza contare le corse e le spese tecniche comunque necessarie per sistemare burocraticamente il problema.
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
Premesso che dispongo già di tutte le visure catastali, Attestato di prestaz. energetica, copie delle denunce di successione (da nonna a padre e da padre a figlia) per mezzo delle quali la figlia medesima è, a buon titolo, proprietaria a tutti gli effetti dei beni da rogitare, la tassa in esame sembrerebbe un "balzello" a favore dell'archivio notarile. Quindi? Penso che Nemesis possa saperne qualcosa in quanto è sempre molto ferrato sulle ultime novità.
Per QpQ: Non per sapere i fatti tuoi, ma per regolare al meglio i miei....: quali incartamenti cercavi all'Archivio Storico del Comune? La cosa mi interessa particolarmente in quanto sono anch'io un "bogia nen" ma trapiantato vicino a Roma e spesso cerco notizie sui miei parenti (genealogia) ed una "dritta" in più non guasta...
Eccomi, pronto al richiamo. Come ho già postato alcuni giorni or
sono ho messo in vendita l'unico alloggio (che sarebbe la mia prima casa se avessi deciso di abitarla...al posto di essere inquilino)
che loco da oltre venti anni. L'inquilino mi ha concesso, bontà sua,
solo due mesi di preavviso, ed io al posto di Sigmund (non Freud, ma quello che ha avuto l'onore dell'attenzione di due pesi massimi come Nemesis e Olly...) ho esposto subito il cartello, ricevendo
dopo 4-5 giorni tre richieste di cui una molto concreta. Ed è nato subito il contrasto...e ti pareva...Il candidato negativizza i fattori
che per me sono positivi...Il primo dei quali è sul metraggio che
secondo lui si aggira sui 52 mq... a me sembrano 59-60...e per questo ho ottenuto una consulenza da un geometra dell'UPPI prima sul valore x mq. (1500-1800) immediatamente stampata
presente anche lui, dopo avergli offerto il caffè...Mentre sto ancora
aspettando il computo metrico da parte del Geometra...il quale
avendo notato una discrepanza fra la prima planimetria (1961)dove appariva un muro divisorio fra ingresso e tinello e la seconda
(1985) riformulata da un suo collega mi ha detto che non bastava
controllare al Catasto, era indispensabile controllare anche al
Comune (edilizia privata...uff.condoni o archivio strorico) ...altrimenti in difetto l'alloggio diventava invendibile...
La mattina seguente (ieri) mi sono precipitato al catasto dove oltre
alle varie visure aggiornate mi hanno confermato la COSA...
Nel pomeriggio ho iniziato a telefonare al Comune e dopo peripezie che sarebbe bello postare in un nuovo topic per illustrare la sfasciume e l'arroganza degli addetti al servizio pubblico...mi sono sentito rispondere che il mio nome era presente per una richiesta di condono per piccole opere abusive ma sanabili inviata in tempo utile nel 1985 (anno del condono). A me veramente interessava sapere se vi fossero delle pendenze "contabili" perchè
a quell'epoca sembra che si dovessero pagare 250mila lire...
Poichè a quell'epoca i progettisti al momento di stilare una parcella ne venivano impediti da un tic ostativo non potevo esibire uno straccio di ricevuta allegata alla raccomandata con R.R. inviata
al Comune. ritrovata dopo mezza giornata di ricerche fra una montagna di spartiti...Dopo un tira e molla sono riuscito ad ottenere il telefono personale del responsabile di tale pachidermico ufficio e fra trenta minuti (prima delle 10,30 no, perchè il poverino
sarà in giro per "altre" faccende...) lo chiamerò e ritornerò qui per l'aggiornamento finale. A fra poco. sono le ore 09,59 di giovedì
21 maggio 2015. quiproquo.
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
dopo 4-5 giorni tre richieste di cui una molto concreta. Ed è nato subito il contrasto...e ti pareva...Il candidato negativizza i fattori
che per me sono positivi...Il primo dei quali è sul metraggio che
secondo lui si aggira sui 52 mq... a me sembrano 59-60..
.
e per questo ho ottenuto una consulenza da un geometra dell'UPPI prima sul valore x mq. (1500-1800) immediatamente stampata
Tipico nelle compravendite serve per abbattere il prezzo. Comunque per verificare l'effettiva ampiezza dell'immobile sconsiglio il Catasto (specialmente quelli vecchi) meglio utilizzare le planimetrie comunali (quelle utilizzate per il progetto) e verificarne l'attendibilità con l'esistente.
Più che altro perchè mentre una volta andava SEMPRE "un pò tutto bene" (ho visto vecchi progetti anni 60) che non corrispondevano tantissimo al vero (10 cm di qua 20 di la e poi vengono fuori differenze notevoli).
Quindi planimetria comunale e sopralluogo con metro, metro laser ed altro per verificare che il progetto corrisponda allo stato di fatto, 2 calcoli, e pronta risposta all'inquilino.

Non ci vuole tanto per tirare giù le misure di un alloggio. 1 giorno massimo 2 tra sopralluogo con disegno comunale e misure...poi se ha già un valore medio al mq la risposta è belle che data.

UN CONSIGLIO: quando hai dei dubbi chiedi al progettista se alla fine del lavoro (ormai dalle mie parti si tende a fare in automatico) chiedi una copia del eventuale progetto in Comune presentato, con data di fine lavori e conseguente rinnova AGIBILITÁ (in una ristrutturazione peggio nel condono c'è e c'era sempre).
Stesso discorso anche per il Catasto: ti fai dare una copia del Docfa con le ricevute di avvenuta variazione.


Questo serve perchè in futuro (non si sa mai) potresti proprio avere bisogno di quei documenti (vedi COMPRAVENDITA o DONAZIONE o altro trasferimento del POSSESSO).
Avendoli con te, non avrai bisogno più di nessuna verifica di un collega (in quanto già tutto in tuo possesso e tutto è già stato presentato e timbrato dal Comune).

Purtroppo un tempo non ci si preoccupava di queste problematiche poi al momento di vendere si ricadeva nel tuo caso (tipico tipico).
Avere dei documenti aggiornati e con sè comporta un bel risparmio con il passare del tempo...credimi.
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
Tipico nelle compravendite serve per abbattere il prezzo. Comunque per verificare l'effettiva ampiezza dell'immobile sconsiglio il Catasto (specialmente quelli vecchi) meglio utilizzare le planimetrie comunali (quelle utilizzate per il progetto) e verificarne l'attendibilità con l'esistente.
Più che altro perchè mentre una volta andava SEMPRE "un pò tutto bene" (ho visto vecchi progetti anni 60) che non corrispondevano tantissimo al vero (10 cm di qua 20 di la e poi vengono fuori differenze notevoli).
Quindi planimetria comunale e sopralluogo con metro, metro laser ed altro per verificare che il progetto corrisponda allo stato di fatto, 2 calcoli, e pronta risposta all'inquilino.

Non ci vuole tanto per tirare giù le misure di un alloggio. 1 giorno massimo 2 tra sopralluogo con disegno comunale e misure...poi se ha già un valore medio al mq la risposta è belle che data.

UN CONSIGLIO: quando hai dei dubbi chiedi al progettista se alla fine del lavoro (ormai dalle mie parti si tende a fare in automatico) chiedi una copia del eventuale progetto in Comune presentato, con data di fine lavori e conseguente rinnova AGIBILITÁ (in una ristrutturazione peggio nel condono c'è e c'era sempre).
Stesso discorso anche per il Catasto: ti fai dare una copia del Docfa con le ricevute di avvenuta variazione.


Questo serve perchè in futuro (non si sa mai) potresti proprio avere bisogno di quei documenti (vedi COMPRAVENDITA o DONAZIONE o altro trasferimento del POSSESSO).
Avendoli con te, non avrai bisogno più di nessuna verifica di un collega (in quanto già tutto in tuo possesso e tutto è già stato presentato e timbrato dal Comune).

Purtroppo un tempo non ci si preoccupava di queste problematiche poi al momento di vendere si ricadeva nel tuo caso (tipico tipico).
Avere dei documenti aggiornati e con sè comporta un bel risparmio con il passare del tempo...credimi.
Perfetto. Non una, mille ragioni. L'intoppo nasce quando ci si
affida anima e portafoglio al progettista "amico" e che come
ricordava un LUI propista in letargo: dai nemici mi guardo io...dagli amici Dio...Grazie di cuore. Quiproquo.
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
Perfetto. Non una, mille ragioni. L'intoppo nasce quando ci si
affida anima e portafoglio al progettista "amico" e che come
ricordava un LUI propista in letargo: dai nemici mi guardo io...dagli amici Dio...Grazie di cuore. Quiproquo.
Il consiglio è spassionato, serve proprio a difenderti anche dagli "Amici" e difenderti il portafoglio.
Ti dirò come la penso veramente:
Una delle prime cause di crisi e non lavoro specialmente nell'immobiliare, è dovuta alla diffidenza tra proprietà, Impresa e Progettista (oltre agli Inquilini).

Motivi per essere diffidenti c'è ne sarebbero a iosa visto tutte le storie che ogni giorno leggiamo qui su Propit.

Considera da chi sta partendo il Consiglio, da una persona che NON avrebbe nulla da guadagnarci ma avrebbe solo da perderci, raccontarti come fare o non fare.

Secondo te @quiproquo cosa mi spinge allora a farlo?? Ti lascio indovinare.
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
Il consiglio è spassionato, serve proprio a difenderti anche dagli "Amici" e difenderti il portafoglio.
Ti dirò come la penso veramente:
Una delle prime cause di crisi e non lavoro specialmente nell'immobiliare, è dovuta alla diffidenza tra proprietà, Impresa e Progettista (oltre agli Inquilini).

Motivi per essere diffidenti c'è ne sarebbero a iosa visto tutte le storie che ogni giorno leggiamo qui su Propit.

Considera da chi sta partendo il Consiglio, da una persona che NON avrebbe nulla da guadagnarci ma avrebbe solo da perderci, raccontarti come fare o non fare.

Secondo te @quiproquo cosa mi spinge allora a farlo?? Ti lascio indovinare.
L'onestà mentale...il sentirsi super partes e pur stando dentro...
mettersene al di fuori...per orientare con obiettività ed equità.
E non è da molti...anche qui si Propit...alcuni si fanno prendere dal
gioco goliardico soffocando tale sentimento che pur anima nel loro cuore per il semplice fatto che comunque si espongono, sia pure
anonimamente...Ho sempre apprezzato il tuo parlar chiaro a partire dai i tuoi dati anagrafici e professionali. Cosa che tutti i
Propisti dovrebbero imitare. Per evitare il solito distinguo di alcuni
noti "rompini" io all'inizio lo feci e qui lo ripeto: Sono Pasquale
De Iuliis ho il diploma pianistico di compimento superiore del Conservatorio San Pietro a Maiella di Napoli e dopo dieci anni di attività in Austria e Germania fui costretto nel 1967 a 34 anni a
riprovare con una diversa attività come Agente Commerciale.
In sigla era PDI...per evitare la facile, ma piacevole ironia di un amico Sardu...Sardu che lo paragonò al partito democratico italiano optai per ....Quiproquo. Cappitto ci siamo amici propisti?
 

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