mary-91

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Proprietario Casa
buongiorno, mi sono registrata a questo forum perche la situazione é diventata insostenibile, vi spiego...ad agosto 2015 muore mia nonna, la quale aveva una badante, regolarmente assunta e con residenza a casa di mia nonna. Con la morte della nonna, la badante dopo un po doveva andare via), noi in maniera bonaria per permetterle di trovare nuovo lavoro e nuova sistemazione gli demmo tempo fino a dicembre 2015. Gli eredi della casa sono i 3 figli, quindi tutto diviso in 3 parti. La situazione al momento é questa...la badante che non si smuove dalla casa, per di piú abbia,o scoperto per caso che in quella casa c,e un suo parente che é agli arresti domiciliari presso quel domicilio, volevamo staccarle la corrente elettrica, ma andando all'enel abbiamo avuto la sorpresa di venire a conoscenza che il contatore non é piú intestato a mio nonno, ma alla badante, e udite udite, questa ha fatto una voltura per eredi, cosa che assolutamente non si poteva fare. I tre eredi sono in conflitto, 2 sono d'accordo per fare una denuncia e cacciare la badante, l'altro, classico farabutto non si fa vedere, prende da solo 100 euro al mese da questa, completamente in nero, nonostante i vari richiami dell'avvocato , non si presenta e quindi gli altri 2 hanno le mani legate. Si puó fare qualcosa anche senza il farabutto? facendo una denuncia? non sappiamo come comportarci grazie
 

Gianco

Membro Storico
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Ovviamente con l'azione legale salterà fuori il problema dell'erede che percepisce in nero 100 €/mese e pertanto sara interessata la Guardia di Finanza con brutti risvolti per lo stesso.
 

AugustaDM

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Sulla base degli elementi sinora forniti, sarebbe opportuno promuovere un azione di occupazione senza titolo dell'immobile
 

AugustaDM

Membro Junior
Professionista
L'ordinamento giuridico italiano contempla alcune forme di tutela giudiziale in favore di chi subisca l'occupazione abusiva del proprio immobile.
In ambito civile il proprietario potrà agire attraverso le cosiddette azioni petitorie, vale a dire quelle dirette a tutelare chi sia legittimo titolare del bene. Nel particolare caso dell' occupazione abusiva, potrà esser esperita l'azione di rivendicazione (articolo 948 del codice civile). Tale forma di tutela, non soggetta ad alcun termine di decadenza, legittimerà il titolare del bene ad agire in qualunque tempo ed a poter richiedere il ristoro dei danni subiti anche quando, dopo la domanda giudiziale, il terzo abbia cessato per fatto proprio di possedere o detenere la cosa. E' anche possibile tutelarsi in via immediata ed urgente ricorrendo al giudice per ottenere la reintegra nel possesso (articolo 1168 codice civile). Quest'azione spetta non solo al proprietario, ma anche a chi disponga ad altro titolo dell'immobile (ad esempio l'usufruttuario o il conduttore in locazione dell'immobile); potrà esser esercitata entro 1 anno dalla data del sofferto spoglio o, nel caso di spoglio clandestino, da quando lo "spogliato", ossia chi si sia visto privare del bene, ne sia venuto a conoscenza.
La circostanza che la signora non percepisca reddito, non osta all'ottenimento di una sentenza idonea ad essere azionata per il rilascio forzoso dell'immobile.
Tuttalpiù tale circostanza potrebbe assumere rilievo in sede di esecuzione qualora la stessa depositi nelle mani dell'ufficiale giudiziario certificazione attestante il suo stato di bisogno.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Se Mary ne è a conoscenza probabilmente potrà provarlo ed eventualmente la badante avrà interesse a dichiarare che paga l'affitto per sua convenienza.
 

Un giocatore

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Voglio vedere come si fa a dimostrare un pagamento in nero se non c'è la confessione del pagante, ossia di colui sul quale ricadono le conseguenze (evasione fiscale) di quel pagamento.
 

AugustaDM

Membro Junior
Professionista
Per contrastare il fenomeno degli affitti in nero, la legge sulla cedolare secca aveva introdotto uno strumento formidabile - almeno sulla carta. Si prevede infatti, all'articolo 3 comma 8, la possibilità per gli inquilini totalmente o parzialmente in nero di recarsi direttamente all'Agenzia delle entrate a registrare il contratto (o dichiarare i reali importi, spesso diversi da quelli registrati), e ottenere così un'automatica botte di ferro: il contratto diventa un “quattro più quattro”, ossia può durare fino a otto anni; e il canone viene calcolato moltiplicando per tre la rendita catastale. Rispetto ai canoni di mercato, l'abbattimento può arrivare anche all'80%.
Per ottenere tutto ciò, l'inquilino “in nero” deve però dimostrare di esserlo. E dunque portare all'Agenzia delle entrate qualche prova: se il proprietario si fa pagare in contanti ed evita accuratamente la presenza di testimoni al momento della consegna di soldi, l'inquilino non avrà molte pezze d'appoggio per incastrarlo. Ma se ci sono bonifici, assegni bancari, oppure addirittura volture di utenze domestiche come gas, acqua ed elettricità, sarà molto semplice per gli inquilini ottenere l'applicazione della legge.
 

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