A.n.n.a

Membro Junior
Conduttore
Uno che vive in affitto, magari giovane, non è detto che conosca i regolamenti d'igiene ed edilizio: l'ignoranza non è ammessa, ma la comprensione/compassione non la si nega a priori ....!

Una cosa credo si possa rimarcare: mi ha sorpreso la metodica approcciata. Igrometri e termoscanner per rilievi sulle pareti, non è che siano strumenti da banco ordinari di cui tutti siamo dotati tra gli attrezzi domestici.

Dunque... Tanto giovane non sono, ma davvero non ci avevo fatto caso e non sapevo che l'aerazione nei bagni è obbligatoria, non mi è mai capitato di avere problemi del genere e, come ho già scritto, ci eravamo adattati lasciando sempre aperta la porta per arieggiare, invece non avevo considerato l'aspetto igienico che ora so essere più importante dell'umidità.

Per quel che riguarda la strumentazione - era necessario almeno cercare di capire le cause della muffa per vedere se i nostri comportamenti possono aver contribuito e per motivare la disdetta. Con la termocamera si sono visti ponti termici, il più esteso è di 2mq circa, con le temperature che d'inverno si abbassano a 10° . Datalogger serviva per avere la t° ambientale e sbalzi di umidità nel tempo. Quel che si è visto è che ampie porzioni delle pareti vanno sotto il punto di rugiada, per evitarlo bisognerebbe abbassare l'umidità ( che è normale, 55-60% ) o coibentare i ponti termici. La comparsa della muffa ha coinciso con migliorie all'impianto termico e conseguente rialzo della temperatura ambientale da 16-17° a 18-20°, se ho capito bene il discorso ha senso perché se la temperatura sale e la parete rimane fredda si forma più condensa e l'intonaco si imbibisce. Infatti l'odore di cantina, sempre più pungente e in alcuni periodi insopportabile, è arrivato prima della muffa. Ovviamente vorrei capirne il più possibile anche perché, nonostante la relazione scritta dal tecnico, mi hanno accusato di non saper condurre l'appartamento, come era prevedibile.. Se sarò costretta a rimanerci devo assolutamente eliminare tutte le cause, la mia sensazione è che non è semplice. Avrei ancora due inverni da passare dentro, prima della scadenza del contratto.

Comunque arrivare in giudizio sarebbe molto dispendioso e soprattutto non ci permetterebbe di lasciare l'appartamento prima dell'inverno prossimo perché bisognerà come minimo aspettare i rilievi del ctu, così mi pare di aver capito. Secondo una mia amica architetto non si revoca l'abitabilità per l'assenza di ventilazione, verrà dato tempo per adeguamenti ma rovinerei ulteriormente i rapporti, già adesso ho avuto delle discussioni molto antipatiche dove passo per capricciosa e rompiscatole.
 

BeppeX88

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Dunque... Tanto giovane non sono, ma davvero non ci avevo fatto caso e non sapevo che l'aerazione nei bagni è obbligatoria, non mi è mai capitato di avere problemi del genere e, come ho già scritto, ci eravamo adattati lasciando sempre aperta la porta per arieggiare, invece non avevo considerato l'aspetto igienico che ora so essere più importante dell'umidità.

Per quel che riguarda la strumentazione - era necessario almeno cercare di capire le cause della muffa per vedere se i nostri comportamenti possono aver contribuito e per motivare la disdetta. Con la termocamera si sono visti ponti termici, il più esteso è di 2mq circa, con le temperature che d'inverno si abbassano a 10° . Datalogger serviva per avere la t° ambientale e sbalzi di umidità nel tempo. Quel che si è visto è che ampie porzioni delle pareti vanno sotto il punto di rugiada, per evitarlo bisognerebbe abbassare l'umidità ( che è normale, 55-60% ) o coibentare i ponti termici. La comparsa della muffa ha coinciso con migliorie all'impianto termico e conseguente rialzo della temperatura ambientale da 16-17° a 18-20°, se ho capito bene il discorso ha senso perché se la temperatura sale e la parete rimane fredda si forma più condensa e l'intonaco si imbibisce. Infatti l'odore di cantina, sempre più pungente e in alcuni periodi insopportabile, è arrivato prima della muffa. Ovviamente vorrei capirne il più possibile anche perché, nonostante la relazione scritta dal tecnico, mi hanno accusato di non saper condurre l'appartamento, come era prevedibile.. Se sarò costretta a rimanerci devo assolutamente eliminare tutte le cause, la mia sensazione è che non è semplice. Avrei ancora due inverni da passare dentro, prima della scadenza del contratto.

Comunque arrivare in giudizio sarebbe molto dispendioso e soprattutto non ci permetterebbe di lasciare l'appartamento prima dell'inverno prossimo perché bisognerà come minimo aspettare i rilievi del ctu, così mi pare di aver capito. Secondo una mia amica architetto non si revoca l'abitabilità per l'assenza di ventilazione, verrà dato tempo per adeguamenti ma rovinerei ulteriormente i rapporti, già adesso ho avuto delle discussioni molto antipatiche dove passo per capricciosa e rompiscatole.
Alla luce di quello che hai scritto, cosa vorresti fare per altri 2 anni dato per assodato che il proprietario non interverrà? Spenderai soldi per adeguare il bagno oppure lascerai l'immobile, visto che sono le uniche 2 possibilità che ti restano?
 

A.n.n.a

Membro Junior
Conduttore
Per come scrive non sembra una sprovveduta. Per quanto ha supportato la situazione sembra un po' naif (mi perdoni Anna) . Quale delle due?

Dal punto di vista tecnico sto cercando di capire più possibile, per carattere e per necessità in questo caso. Per qul che riguarda i contratti&Co manco sicuramente di esperienza e sto imparando strada facendo, meglio tardi che mai.
 

A.n.n.a

Membro Junior
Conduttore
Spenderai soldi per adeguare il bagno oppure lascerai l'immobile, visto che sono le uniche 2 possibilità che ti restano?
Penso che oltre il bagno dovrei temporaneamente incollare polistirolo alle pareti, è l'unico tipo di isolamento che potrei rimuovere senza lasciare tracce e non so se sarebbe risolutivo. La proprietà vuole tutti i canoni che mancano fino alla scadenza, assolutamente, io con la relazione tecnica speravo di arrivare ad una risoluzione consensuale, ma non è successo. Sto cercando di orientarmi.
 

Franci63

Membro Storico
Proprietario Casa
Se i proprietari fanno la ventilazione del bagno, secondo la mia esperienza passeranno anche i problemi di condensa.
Ovvero, le pareti resteranno fredde, ma l’umidità uscirà direttamente dal bagno , e non si condenserà nei punti freddi (o lo farà in misura modesta).
Ovviamente anche quando si cucina bisogna usare la cappa aspirante o aprire le finestre, se si fa bollire l’acqua.

Se non fanno la ventilazione, te ne potrai andare per gravi motivi
 

mapeit

Membro Senior
Proprietario Casa
Come già ti è stato detto, non è necessario che i proprietari siano d'accordo se risolvi di tua iniziativa il contratto per gravi motivi e questi gravi motivi ci stanno tutti. Aldilà degli accertamenti tecnici e di capirne qualcosa, quel locale - così come è - è malsano e senza l'installazione di un impianto di ventilazione non sarà mai usufruibile in maniera "normale". Il fatto che loro "vogliano" tutti i canoni fino alla fine è una decisione unilaterale, di parte, ma i contratti si fano tra due parti e tu puoi anche non essere d'accordo. Se però hai paura di dover ricorrere al giudice per far valere i tuoi diritti saranno inutili anche gli accertamenti tecnici e subirai sino alla fine tale situazione.
 

A.n.n.a

Membro Junior
Conduttore
Ovviamente anche quando si cucina bisogna usare la cappa aspirante o aprire le finestre, se si fa bollire l’acqua.
Non solo uso sempre la cappa, uso anche l'asciugatrice collegata allo scarico quindi niente panni stesi, infatti le misurazioni in continuo per 36 ore non hanno rilevato grosse oscillazioni dell'umidità, neanche dopo la doccia a dir il vero.. circa 60% in inverno
 

A.n.n.a

Membro Junior
Conduttore
Se però hai paura di dover ricorrere al giudice per far valere i tuoi diritti saranno inutili anche gli accertamenti tecnici e subirai sino alla fine tale situazione.
E' un po' quello che sta succedendo - inizialmente avevo spiegato i disagi, poi avevo dato la disdetta con preavviso - rifiutata, con la relazione tecnica speravo di dimostrare che i problemi sono reali e che la risoluzione consensuale è la scelta migliore per tutti perché se dovessimo arrivare a quella giudiziale avrei quasi sicuramente vinto.. Non è servito a molto, il problema del bagno e della parete mal coibentata è stato ignorato, per la muffa mi hanno proposto la pittura termica specificando che la colpa è della conduzione, quindi sospetto pure a carico mio. Ho parlato con un avvocato e secondo lui un'eventuale causa durerebbe ben oltre la durata del contratto, costerebbe tanto e dovrei rimanere nell'appartamento l'inverno prossimo per i rilievi del ctu. Dopo potrei anche andarmene, ma continuando a pagare l'affitto fino alla scadenza o fino alla sentenza. L'avvocato mi ha suggerito di proporre qualcosa ai proprietari, ho proposto altri 6 mesi di preavviso più alcune mensilità di indennizzo, l'ho fatto perché un altro inverno così non lo posso passare... Se dovessero rifiutare di nuovo non so cosa fare sinceramente.. intanto cerco di capire come risolvere la muffa perché la mia sensazione è che ne la pittura termica ne la ventilazione del bagno la risolverebbero al 100%
 

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