gtello

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Uno dei miei fratelli è venuto a vivere con me e l'altro fratello dopo la morte dei nostri genitori (lui viveva con loro e se ne prendeva cura), e tra poco gli scadranno sia la tessera sanitaria che la carta d'identità. Dato che stiamo vivendo nell'appartamento di un amico di mio fratello con contratto di comodato d'uso, e che il fratello che è venuto a vivere con noi ha un pessimo rapporto con il padrone di casa, abbiamo paura che non acconsentirà a fargli prendere la residenza assieme a noi. So che non può impedirglielo legalmente, ma sarebbe una forzatura da parte nostra che potrebbe portare a discussioni con lui e, nel caso peggiore, alla fine del contratto di comodato.
Quali soluzioni alternative potete suggerirmi?
 
Il proprietario dell'immobile non deve "acconsentire", ma solo prendere atto in forma scritta che è a conoscenza che il comodatario ha un ospite fisso che stabilirà la propria residenza nell'immobile. Ciò a condizione che nel contratto di comodato non vi siano disposizioni contrarie ad ospitalità di lunga durata od al numero massimo di persone che debbano occupare l'abitazione. Ovvio che il comodante non può opporsi al fatto che i comodatari ospitino un familiare, ma può, se il contratto lo prevede, revocare il comodato. Se invece non volete fargli un dispiacere e non rischiare che il proprietario vi invii disdetta del contratto di comodato, a vostro fratello non resta che prendersi in affitto un altro immobile e stabilirvi lì la propria dimora abituale. Oppure la mantiene a casa dei genitori defunti, se l'immobile non viene venduto.
 
Il proprietario dell'immobile non deve "acconsentire", ma solo prendere atto in forma scritta che è a conoscenza che il comodatario ha un ospite fisso che stabilirà la propria residenza nell'immobile. Ciò a condizione che nel contratto di comodato non vi siano disposizioni contrarie ad ospitalità di lunga durata od al numero massimo di persone che debbano occupare l'abitazione. Ovvio che il comodante non può opporsi al fatto che i comodatari ospitino un familiare, ma può, se il contratto lo prevede, revocare il comodato. Se invece non volete fargli un dispiacere e non rischiare che il proprietario vi invii disdetta del contratto di comodato, a vostro fratello non resta che prendersi in affitto un altro immobile e stabilirvi lì la propria dimora abituale. Oppure la mantiene a casa dei genitori defunti, se l'immobile non viene venduto.
Grazie per la risposta, il problema è proprio, come scrivi tu, evitare che il comodante reagisca male alla nostra forzatura e disdica il contratto di comodato (per non parlare della perdita di un'amicizia per mio fratello). Quello che chiedevo è in realtà, a parte la soluzione che proponi tu ma che sarebbe economicamente molto impegnativa per mio fratello, che attualmente non riuscirebbe a pagare le mensilità anticipate che vengono normalmente richieste. Pensavo più a soluzioni tipo la residenza fittizia per chi è senza fissa dimora (come di fatto è mio fratello attualmente da un punto di vista tecnico, non avendo una residenza effettiva e non potendola richiedere nel luogo dove vive attualmente) o soluzioni delle genere, un po' "di confine" ma attualmente non vedo molte alternative.
 
La residenza fittizia è un meccanismo legale che consente di garantire diritti e servizi a persone in particolari condizioni di disagio, consentendo loro di essere iscritte all'anagrafe e di ricevere comunicazioni ufficiali. Bisogna vedere se tuo fratello ha i requisiti, che talvolta debbono venire attestati anche dai servizi sociali. Prova a sentire quali sono le condizioni previste dal tuo Comune.
 

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