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Non è questo il vero problema : è che qualcuno che gode di una servitù si comporta come se fosse casa sua, introducendo a casa mia degli estranei senza dire nulla Non mi pare debba essere così.
Grazie e tutti comunque. Credo di avere le idee più chiare.
Non può perché non ha la chiave di uscita dalla cantina né quella del cancello però se ne lagnava come di un'ingiustizia (giuro). A me viene da ridere, ma non dovrei, non bisogna lasciar passare certe cose, perché dopo ti prendono il braccio.
Lei da' loro la chiave del cancello e della cantina e rimane sopra a casa sua oppure li accompagna e se ne torna a casa sua. Che poi dovesse succedere qualche cosa, lei potrebbe asserire di non aver dato la chiave a nessuno. La sua cantina coincide con la cantina della parrucchiera che può...
Grazie, l'Art. 1027 l'avevo trovato, ma dopo il "Quindi:" ? Perché derivano da quell'Art. i due paragrafi, specialmente quello riguardo all'accesso che è il nocciolo della questione ? Ho cercato sul CC ma trovo solo tanti articoli riguardanti le acque.
Sono d'accordo, ma vorrei sapere se esiste una legge, qualche cosa che regoli questi casi. A mio avviso dovrebbe essere SEMPRE presente quando ci sono degli estranei. E' solo buonsenso ma se glielo dicessi (che poi non sono modello di diplomazia), lei subito a parlare di avvocati. D'altra parte...
la mia casa sta su due lati del cortile, poi c'è un muretto che divide il cortile da quello vicino e sul quarto lato il suo appartamento, al primo piano, al pianterreno c'è una parrucchiera altrettanto prepotente.
Ho acquistato la mia casa semi-indipendente con una servitù verso la vicina di casa che ha il diritto di entrare nel nostro cortile per scendere in cantina e far manutenzione o riparazione alla sua caldaia. La manutenzione è vero non viene effettuata tutti i giorni però delle persone entrano nel...