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Il Ministro Giulio Tremonti ha deciso di non prorogare per gli anni prossimi la misura delle detrazioni fiscali al 55% per gli edifici sottoposti a interventi di riqualificazione energetica. Il primo decreto approvato nella finanziaria 2008 dall’allora Governo Prodi aveva infatti previsto un piano triennale, in scadenza a dicembre 2010.

In pochissimi giorni, il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo subisce due colpi devastanti, vedendo ridotti di oltre la metà i propri fondi e vedendo cancellata l’unica misura che stava facendo fare passi in avanti all’Italia dal punto di vista del risparmio energetico e della riqualificazione del patrimonio abitativo, oltre che della riduzione delle emissioni di CO2.

Oltre alle opposizioni parlamentari, che giudicano la decisione “sbagliata e demenziale” (Bersani), e al mondo ambientalista che insorge contro l’ennesima truffa ai danni del nostro sistema paese, sono soprattutto i protagonisti del settore edile a protestare. Il mancato rinnovo delle detrazioni, infatti, metterà in ginocchio il settore delle costruzioni, che proprio grazie a questa misura si era riconvertito verso la bioedilizia e le ristrutturazioni.

Quella di non prorogare il bonus energetico è «una decisione grave per tutta la filiera industriale italiana delle costruzioni, ma ancora di più un errore per l’intero Paese, sia nell’immediato che in una prospettiva di lungo periodo», ha commentato Cirino Mendola, presidente di Confindustria Finco. «Le conseguenze per il sistema industriale si noteranno già nel breve periodo, anche sotto il profilo del bilancio. A ciò si aggiunge, ovviamente, l’impatto che il mancato rinnovo avrà su ambiente, occupazione e impulso tecnologico».

«Conviene anche al fisco e alle entrate dello Stato – sottolinea in una nota Fulvio Giacomassi, segretario confederale Cisl – mantenere e consolidare la detrazione fiscale del 55% sulle spese sostenute per il miglioramento dell’efficienza energetica nelle abitazioni private. Sono diversi, infatti, gli studi e i riscontri documentali, pubblicati anche dall’Enea , che il meccanismo del 55% recupera tramite l’IVA, i contributi e le tasse versate, anche importanti risorse finanziarie alle casse dello Stato sottratti al lavoro nero». Fonte il sole 24 ore
 
In realtà sembra che anche il goverrno abbia già cambiato rotta. Se all'inizio la proposta era stata riammessa in commissione bilancio, poi il sottosegretario all'economia ha dichiarato l'intenzione di inserire gli incentivi nel decreto milleproroghe. Allo stato attuale, da molte fonti del web, sembra che gli incentivi del 55% saranno riconfermati: non si sa ancora se ne detto decreto o addirittura nella finanziaria stessa durante la discussione alla camera.
 
In effetti se ne sta parlando,probabilmente Tremonti è pressato al riguardo.Bene che se ne parli perchè questo provvedimento ha una ricaduta positiva sull'economia,non come tanti provvedimenti atti solo a distribuire denaro senza alcuna logica.:lol:
 
Io sono molto interessato perché vorrei usufruirne nell'immediato futuro.
Ma, al di là del mio vantaggio, credo fermamente che il grande merito di questa iniziativa sia quello di rendere conveniente fare tutto in regola e niente in "nero". In Italia, non è cosa da poco!
Incrociamo le dita.
 

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