alan54

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La sorella di mia moglie abita in un appartamento in località carsica in provincia di Trieste. Si tratta di un alloggio di edilizia popolare anni 50.
Il complesso è formato da due per così dire villette a schiera e l'appartamento è situato al secondo piano, il muro esterno è ricoperto da piastrelle di amianto che dovrebbero essere rimosse. La sorella di mia moglie dopo la morte della madre avvenuta nel 2001 è rimasta sola nell'immobile. Gli eredi sono lei, mia moglie ed un fratello. Non ha l'usufrutto, ha fatto dei lavori documentati con fatture. Ora il fratello ha fatto stimare l'appartamento, valutato 140000 euro e vuole la sua parte quantificata in 40000 euro, è sposato senza figli con villetta di sua proprietà. Vorrei sapere se in questo caso, poichè ho avuto dei pareri discordi, si può stimare con precisione il valore dell'immobile, dato che vi abita la sorella, se lei in questi 9 anni avrebbe dovuto pagare un affitto. Nel caso di un mancato accordo a cosa va incontro.
 

ralf

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Probabilmente per avere una stima "condivisa" potreste in via amichevole dare un incarico ad un professionista "terzo" che cioè sia pagato da entrambi dia un valore e sulla base di quello regolarte i pagamenti secondo le quote.In caso di mancato accordo purtroppo una delle parti in causa potrebbe chiedere al giudice di nominare un perito per una valutazione ed aprire quindi una causa,cosa ovviamente ancora più spiacevole perchè tra fratelli.Ti auguro di accordarvi.
 

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