Temo non sia sufficiente, a meno che stabiliscano una quota di almeno il 10%, che non è facile da digerire.
10% minimo, altrimenti sono briciole, per quello che serve.
Lo ridico, contro il mio interesse.
Ma non accadrà, nessuno vuole perdere voti.
Non abbiamo nessuno che guardi avanti, guardano tutti in tasca, la loro.
Anche se non vorrei essere nei panni di chi deve decidere.
 
Un'azienda, per quanto piccola, che utilizza lavoratori in nero fa concorrenza sleale nei confronti delle aziende il cui costo del personale è maggiore perché i loro dipendenti sono in regola.
Anch'io vorrei dire : concordo con te. Ma credo stiamo sognando.

Poichè oggi si riscontra un sostanziale equilibrio tra aziende in regola ed aziende in nero, significa che tutti in determinati settori occupano lavoratori in nero: penso alla agricoltura, ai lavori ed assistenza domestici ecc.

Certe occupazioni diventerebbero insostenibili ai più, se venissero in blocco regolarizzate: sia per chi deve erogare gli stipendi, sia per chi deve acquisire i prodotti di quelle filiere.

Non ho la pretesa di considerarmi un esperto in economia, ma temo che bisognerà allora chiamare le cose come stanno. Ed attenderci un ridimensionamento generale del potere d'acquisto, degli stipendi, del tenore di vita: e questo si ritorce di nuovo sulla occupazione generale.

Tornerà di moda un certo Keynes, magari rivisitato.
 
Il punto è quello di smobilizzare le risorse private giacenti, per permettere all'economia di ripartire.
Più che di "smobilizzare" io parlerei di "rapinare": mi sembra il verbo più adeguato. In ogni caso, anche se la discussione è interessante, anche se un pò superflua, perchè tanto dovremo prenderci tutto quello che ci si abbatterà sopra,mi sembra che si sia fortemente deviato rispetto al problema posto inizialmente...
 
E' vero. Siamo adati fuori tema rispetto alla domand. Che riguardava le cause.
Noi siamo passati agli effetti...
E tanto per continuare sui possibili effetti .... non esattamente consolatori per il nostro @Gagarin, dovremmo pensare anche ad una altro tipo di patrimoniale..... mi riferisco alle imposte di successione: che una volta sostanzialmente abolite, sarà ancor più indigesto riportarle in vita.
 
se le vostre idee funzioneranno si vedrà nel giro di pochi anni: se lo stato dovrà ricorre a dei finanziamenti per pagare gli interessi dei sottoscrittori forzati significherà che il tentativo di far ripartire l'economia è fallito. Secondo me è una azione di "indorare la pillola": con la patrimoniale lo stato ti toglie dei soldi e basta; con il prestito irredimibile ti tolgono i soldi, promettendoti degli interessi ed una lontanissima restituzione del capitale iniziale, diciamo dopo 100 anni. Ma quando l'accumulazione finale degli interessi riscossi arriverà a saldare l'importo dell'emissione lo stato potrebbe considerare il prestito estinto. Oppure pensate che genererà altri interessi? Se il prestito irredimibile fruttasse interessi dello 0,5 % dopo 100 anni avrebbe generato una somma pari alla metà del capitale. Diciamo che lo stato facesse questa azione per rastrellare 50 mldi dopo 1 anno dovrebbe restituire 250 milioni voi pensate che ce li abbia? Mettiamo anche che li paghi alla fine del secondo anno, voi pensate che l'economia in due anni possa generare un giro di tasse con cui pagare gli interessi del prestito irredimibile? E poi dopo 100 anni restituirebbe il valore nominale del prestito oppure la somma rivalutata lasciando ai posteri la soluzione del problema?
 

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