Laky Luciano

Membro Ordinario
Proprietario Casa
l'articolo 480 cc recita: Il diritto di accettare l’eredità si prescrive in dieci anni, Il termine decorre dal giorno dell’apertura della successione e, in caso d’istituzione condizionale , dal giorno in cui si verifica la condizione.
Il termine non corre per i chiamati ulteriori, se vi è stata accettazione da parte di precedenti chiamati e successivamente il loro acquisto ereditario e venuto meno.

La domanda che ho da esporre è questa: per prescrizione si intende che la persona,fatti trascorrere 10 anni,e non avendo espresso volontà ne di accettare o di rinunciare all'eredità non ha più nessun diritto su di essa? Tale eredità finisce lì, con la prescrizione della persona che ha fatto trascorrere i 10 anni o passa, in automatico, all'erede successivo?
Faccio il mio esempio: mia nonna muore nel 1991 e mia madre fa trascorrere i 10 anni senza pronunciarsi per l'eredità, quindi , non ha acquistato la qualità di erede, io figlio, non ho nessun diritto su l'eredità di mia nonna e non devo fare nessun atto in merito per accettare o rinunciare? Mi spiego meglio se mia madre ha perso il diritto di erede tale eredità si trasmette agli altri per "rappresentazione" (in questo caso a me come figlio) o è decaduta con la sua perdita del diritto?
 

Avvocato Luigi Polidoro

Membro Attivo
Professionista
Al momento in cui viene a mancare una persona si ha la cosiddetta apertura della successione.
Affinché una persona possa essere qualificata erede, deve aver accettato l'eredità.
Prima dell'accettazione, essa è un semplice chiamato all'eredità.
L'accettazione può essere espressa (art. 475 c.c.) o tacita (476 c.c.).
Si ha accettazione tacita tutte le volte in cui il chiamato (tua madre, nell'esempio che ci riguarda) compie atti incompatibili con la volontà di non accettare. La casistica è molto ricca, elenco soltanto alcune fattispecie senza pretesa di esaustività:
a) vendere un bene che faceva parte dell'eredità;
b) compiere le volture catastali ed ipotecarie dopo aver presentato la denuncia di successione;
c) ritirare somme dal conto corrente del defunto
d) proseguire un processo iniziato dal defunto.
In questi casi il chiamato ha implicitamente accettato l'eredità ed ha pertanto acquisito la qualità di erede.
Ulteriore ipotesi di accettazione "non espressa", è quella del chiamato all'eredità che sia in possesso dei beni ereditari e che ometta di redigere l'inventario (art. 485 c.c.): si pensi ad un figlio che viva nell'immobile che era di proprietà del genitore defunto, o che utilizzi la sua autovettura. In questi casi la mancata redazione dell'inventario fa acquisire la qualità di erede.
E' raro che un chiamato non compia un qualche atto di accettazione tacita.
Il diritto di accettare l'eredità si prescrive (cioè il chiamato non può più diventare erede) se non viene compiuto alcun atto di accettazione (sia essa tacita od espressa).
In questa eventualità NON può operare il meccanismo della rappresentazione, da te richiamato, perché il termine di prescrizione opera contestualmente sia nei confronti dell'erede diretto (tua madre), sia nei confronti di coloro che potrebbero accettare in rappresentazione (tu).
Qualora tua madre non avesse compiuto alcun atto di accettazione implicita, la prescrizione del diritto si sarebbe verificata anche nei tuoi confronti.
 

Elisabetta48

Membro Senior
Come sempre è difficile inquadrare bene le cose perchè se uno veramente vuole descrivere il caso completo, ne uscirebbe tutte le volte un romanzo, quindi si stringe il discorso. Però non è chiara nemmeno la natura dei beni che vorresti ereditare. Per esempio tua madre ne aveva comunque la disponibilità? Questo forse potrebbe fare un po' di differenza.
 

Laky Luciano

Membro Ordinario
Proprietario Casa
Al momento in cui viene a mancare una persona si ha la cosiddetta apertura della successione.
Affinché una persona possa essere qualificata erede, deve aver accettato l'eredità.
Prima dell'accettazione, essa è un semplice chiamato all'eredità.
L'accettazione può essere espressa (art. 475 c.c.) o tacita (476 c.c.).
Si ha accettazione tacita tutte le volte in cui il chiamato (tua madre, nell'esempio che ci riguarda) compie atti incompatibili con la volontà di non accettare. La casistica è molto ricca, elenco soltanto alcune fattispecie senza pretesa di esaustività:
a) vendere un bene che faceva parte dell'eredità;
b) compiere le volture catastali ed ipotecarie dopo aver presentato la denuncia di successione;
c) ritirare somme dal conto corrente del defunto
d) proseguire un processo iniziato dal defunto.
In questi casi il chiamato ha implicitamente accettato l'eredità ed ha pertanto acquisito la qualità di erede.
Ulteriore ipotesi di accettazione "non espressa", è quella del chiamato all'eredità che sia in possesso dei beni ereditari e che ometta di redigere l'inventario (art. 485 c.c.): si pensi ad un figlio che viva nell'immobile che era di proprietà del genitore defunto, o che utilizzi la sua autovettura. In questi casi la mancata redazione dell'inventario fa acquisire la qualità di erede.
E' raro che un chiamato non compia un qualche atto di accettazione tacita.
Il diritto di accettare l'eredità si prescrive (cioè il chiamato non può più diventare erede) se non viene compiuto alcun atto di accettazione (sia essa tacita od espressa).
In questa eventualità NON può operare il meccanismo della rappresentazione, da te richiamato, perché il termine di prescrizione opera contestualmente sia nei confronti dell'erede diretto (tua madre), sia nei confronti di coloro che potrebbero accettare in rappresentazione (tu).
Qualora tua madre non avesse compiuto alcun atto di accettazione implicita, la prescrizione del diritto si sarebbe verificata anche nei tuoi confronti.

Grazie Avvocato Luigi Polidoro la sua risposta è stata chiara ed esaudiente.
 

Laky Luciano

Membro Ordinario
Proprietario Casa
Come sempre è difficile inquadrare bene le cose perchè se uno veramente vuole descrivere il caso completo, ne uscirebbe tutte le volte un romanzo, quindi si stringe il discorso. Però non è chiara nemmeno la natura dei beni che vorresti ereditare. Per esempio tua madre ne aveva comunque la disponibilità? Questo forse potrebbe fare un po' di differenza.

Io, dell' eredità di mia nonna non voglio ereditare nulla, perché, dovrei ereditare, eventualmente, un ventiquattresimo di un terreno e di una casa rurale, che oggi è un rudere ed il costo di eventuale atto mi costerebbe più del valore del bene da ereditare e poi non saprei cosa farci di un ventiquattresimo a circa 280 Km da dove risiedo. Mia madre non ha avuto a disposizione e non ha mai usufruito di tali proprietà e non ci sono atti che certificano il contrario.
 

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