pietro vitale

Nuovo Iscritto
Professionista
Salve a tutti,
Ho necessità di approfondire le questioni di seguito specificate e sciogliere in modo esaustivo alcuni nodi.

Sono proprietario residente di un appartamento abitazione principale esente IMU. Potrei concedere con contratto di Comodato d'uso gratuito (da registrare all'agenzia delle Entrate) solamente Una stanza con relativo servizio del predetto appartamento ad una mia cara amica, la quale però avrebbe necessità di trasferire, nel mio appartamento, la sua nuova residenza.

1^ questione:
- Tutto ciò può comportare in alcun modo per il sottoscritto proprietario residente la perdita dell'attuale totale esenzione IMU?
- Inoltre, quali altri oneri e aggravi potrebbe determinare e comportare tale contratto ad es. riguardo a TARI, TASI, IRPEF, etc.?

2^ questione:
- Quali vincoli, obblighi, adempimenti può comportare tale contratto verso Enti vari?

3^ questione (nel caso che non si perda l'esenzione IMU e che non ci siano aggravi finanziari e di nessun genere, rispetto all'attuale posizione):
- E' fatto obbligo di individuare e specificare nel Contratto di comodato d'uso gratuito l'esatta ubicazione della stanza e dei servizi dell'appartamento da destinare in comodato gratuito all'amica, o invece è possibile solo limitarsi ad indicare i locali concessi in comodato, però in modo generico ad es. “Si concede una stanza dell'immobile ... con uso di servizio e cucina...” ?

Avete particolari suggerimenti?

Vi ringrazio anticipatamente per la vostra disponibilità e competenza e resto in attesa di un gentile riscontro, in merito a quanto sopra espressamente posto alla Vostra attenzione.
Spero di aver inserito il topic nella sezione più idonea.
Distinti saluti Pietro Vitale
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
Tutto ciò può comportare in alcun modo per il sottoscritto proprietario residente la perdita dell'attuale totale esenzione IMU?
No. Non si perderebbe nemmeno se vi fosse un contratto di locazione parziale.
quali altri oneri e aggravi potrebbe determinare e comportare tale contratto ad es. riguardo a TARI, TASI, IRPEF, etc.?
Aumento della TARI, dato che la sua quota variabile è funzione del numero degli occupanti.
La TASI non esiste più. Nessun effetto ai fini IRPEF e relative addizionali.
Dato che costituirete un'unica famiglia anagrafica (a meno di dichiarare falsamente l'inesistenza di vincoli affettivi tra di voi), il nucleo familiare ai fini ISE/ISEE sarà costituito da entrambi. Nella dichiarazione sostitutiva unica dovranno quindi essere indicati i redditi e i patrimoni di entrambi.
E' fatto obbligo di individuare e specificare nel Contratto di comodato d'uso...
Se si vuole redigere un contratto in forma scritta, sarebbe senz'altro opportuno individuare le parti concesse in comodato. Ma se è effettivamente una "cara amica", si potrebbe anche stipulare in forma verbale. Risparmiando le spese di registrazione (minimo 232 euro).
 

pietro vitale

Nuovo Iscritto
Professionista
Grazie mille per l'efficacia delle esaurienti risposte fornite, per la rapidità e la concisione.
Mi corre l'obbligo dover precisare meglio che tra il sottoscritto e la persona oggetto del Comodato d'uso non vi sono implicazioni 'affettive'; dunque non si dovrà costituire alcuna famiglia anagrafica.

Da ciò emerge un nuovo quesito che pongo alla Vostra gentile attenzione:
ma la normativa, in questo caso, consente che la mia amica possa limitarsi a presentare domanda di variazione di residenza al comune di riferimento (corredata dei dati di registrazione del contratto di comodato) con l'opzione del suo singolo stato di famiglia, che sia, sotto tutti I punti di vista, separato dal mio?

Vi ringrazio ancora e Vi chiedo - ove possibile - di volermi fornire un modello di Contratto di Comodato d'uso gratuito per uso abitativo parziale, che possa attagliarsi alle mie esigenze .
Grazie. Grazie. Grazie.
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
tra il sottoscritto e la persona oggetto del Comodato d'uso non vi sono implicazioni 'affettive'
Amicizia: sentimento di affetto, di simpatia, di solidarietà, di stima tra due o più persone, che si traduce in rapporti di dimestichezza e familiarità.
Oltretutto, l'amica è "cara", ossia è parte degli affetti personali, amata.
Quindi, con una "cara amica" esistono vincoli affettivi, seppur generici.
Vincoli generici, perché non sono i vincoli affettivi di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale, che sono richiesti a due persone maggiorenni per formare una convivenza di fatto ex art. 1, comma 36, della legge n. 76/2016.
 

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