ilpa1949

Membro Attivo
Proprietario Casa
Nel caso di contratto di comodato d'uso per una abitazione, regolarmente registrato, che prevede esplicitamente il tacito rinnovo dopo tre anni, è necessario il pagamento di una imposta di registro alla scadenza del primo triennio (ed eventualmente dei successivi)?
Non ho trovato, né in questo Forum né in altri siti in rete, una risposta chiara e univoca a questo quesito.
Alcuni sostengono che nulla è dovuto (stante la natura particolare del contratto), altri che occorre pagare 67 Euro (come se fosse una risoluzione) ed altri ancora 200 Euro (come se fosse una nuova registrazione).
Qualcuno dei forumisti può indicarmi dei riferimenti normativi sicuri? Grazie.
 

Magnus Ansegar

Membro Junior
Conduttore
Qualcuno dei forumisti può indicarmi dei riferimenti normativi sicuri? Grazie.

I riferimenti normativi esistono (art. 17 "Cessioni, risoluzioni e proroghe anche tacite dei contratti di locazione e di affitto di beni immobili" del TUR), ma vengono interpretati in maniera diversa dai locali uffici delle Entrate. L'interpretazione prevalente è che il rinnovo tacito sia gratuito. Tale tesi si fonda su due assunti. Il primo si sostanzia nel fatto che la norma citata riguarda solo i contratti di locazione e non è estensibile ai contratti di comodato, il secondo è che l'imposta iniziale in termine fisso copre una durata, cioè ha efficacia fino a che il comodante, verbalmente o in forma scritta, ponga fine al negozio, con le conseguenze restitutorie della cosa al comodante stesso.

L'interpretazione anzidetta viene rigettata da alcuni uffici che ritengono che la previsione contrattuale non sia legittima, in quanto, a differenza della locazione, non sia tacitamente rinnovabile: o è a tempo determinato oppure è a tempo indeterminato o precario, pertanto, se è stato convenuto un termine (comodato a termine), alla scadenza pattuita, occorre registrare un nuovo contratto. Altri uffici ritengono invece che il rinnovo tacito non sia illegittimo (il codice civile non prescrive alcun vincolo di durata), ma sconti comunque l'imposta di Registro in termine fisso (200 euro).
 

ilpa1949

Membro Attivo
Proprietario Casa
@MagnusAnsegar,
grazie per la cortese risposta, che purtroppo conferma quanto sospettavo, ossia che non essendo il caso previsto esplicitamente nella normativa, gli Uffici assumono interpretazioni discordanti tra di loro.
Sto meditando di esporre la questione direttamente all'Agenzia delle Entrate o mediante il servizio di assistenza online (ottenendo così una risposta scritta, presumibilmente valida in ambito nazionale) o andando direttamente presso l'Ufficio locale.
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
@MagnusAnsegar,
grazie per la cortese risposta, che purtroppo conferma quanto sospettavo, ossia che non essendo il caso previsto esplicitamente nella normativa, gli Uffici assumono interpretazioni discordanti tra di loro.
Sto meditando di esporre la questione direttamente all'Agenzia delle Entrate o mediante il servizio di assistenza online (ottenendo così una risposta scritta, presumibilmente valida in ambito nazionale) o andando direttamente presso l'Ufficio locale.
Ci potrebbe essere una soluzione non soluzione come si usa in casa qpq...ed è
questa: Il contratto scaduto lo si rinnova adottando la formula del "contratto verbale" che essendo non scritto (si fa per dire... una bozza non firmata non è un contratto...)non necessita della registrazione all'Agenzia delle Entrate...la quale con milioni di contratti da controllare non andrà a farlo per un pezzo di carta inerte giacente fra
altri milioni di consimili...questo succede in casa Quiproquo.
 

ilpa1949

Membro Attivo
Proprietario Casa
@quiproquo,
il contratto già prevede esplicitamente il rinnovo tacito automatico.
In pratica stai suggerendo di non fare nulla, confidando nel fatto che la clausola di rinnovo - scritta nel contratto cartaceo - non risulti riportata nella descrizione sintetica (quella visibile anche attraverso il cassetto fiscale online) e quindi non risulti rilevabile da strumenti automatici di controllo attivati allo scopo di individuare l'eventuale mancato pagamento dell'imposta di registro sul rinnovo, se dovuto.
 

ing. Fachinat

Membro Junior
Professionista
proprio per questi pasticci di interpretazione (generati dalla stessa Agenzia delle Entrate bene inteso...) consiglio sempre di registrare i comodati per cui di fatto non è prevista una scadenza, non con la formula del "tacito rinnovo", bensì "a tempo indeterminato, fatto salvo che il proprietario non ne chieda la restituzione con lettera raccomandata con ricevuta di ritorno, lettera da spedirsi almeno sei mesi prima della prevista restituzione".
 

ing. Fachinat

Membro Junior
Professionista
È bene precisare che nel caso di comodato precario, l'art. 1810 c.c. non prevede un necessario termine di preavviso, ma "il comodatario è tenuto a restituirla (la cosa) non appena il comodante la richiede".
grazie della precisazione Nemesis!...ma come dire, non si sa mai e se c'è un congruo (e condiviso) preavviso il comodatario non potrà di certo lamentarsi!
 

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