CarluccioMario

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Professionista
Buongiorno.

Spero di postare nella sezione giusta.

Viviamo in una proprietà indipendente da 20 anni circa e devo dire che le cose non vanno assolutamente male.

Un vicino confinante con il quale abbiamo ottimi rapporti e un altro dirimpettaio che,è il caso di dirlo,si fa gli affari suoi.

Infine,a ridosso della proprietà,c'è una parete divisoria,con una finestra di vetrocemento rivolta sul nostro cortile interno.

Debbo aggiungere che si tratta di una corte comune,dove,da qualche mese,è stato aperto un cantiere.Credo che si tratti di lavori restauro piuttosto importanti.

I giorni scorsi,il titolare dell'impresa di costruzioni ci ha contattati chiedendoci di poter sostituire il "vecchio" vetrocemento con un serramento qualitativamente migliore,ma con le stesse identiche caratteristiche.

Motivando il fatto che si tratta solamente di un fatto estetico.

Quindi,se non abbiamo capito male,la nuova finestra potrà fornire solo ed esclusivamente luce ed aria ai potenziali nuovi proprietari e non consentire sguardi indiscreti,di nessun tipo,nella nostra corte.


Secondo la vostra opinione sarebbe meglio chiedere ulteriori garanzie?Il Capomastro ha accompagnato la sua spiegazione assieme ad una brochure dove sono evidenziate tutte le misure ed il tipo di materiale di cui è composto il serramento.

L'impressione,tutto sommato,ci è sembrata positiva.

Cosa ne dite?


Grazie per i vostri interventi.
 

CarluccioMario

Nuovo Iscritto
Professionista
Se consente luce e aria, vuol dire che si può aprire.
Mi pare ben diverso dal solo vetrocemento

Scusa.

Hai ragione,ho postato in modo incompleto.

Il vecchio vetrocemento consente l'apertura di due finestrelle,che si aprono in modo da consentire il ricircolo dell'aria,ma non permettono di guardare all'interno della nostra corte.

La luce,naturalmente,è data appunto dai vetri a forma quadrata,ma che sono fissi.
 

marcanto

Membro Senior
Professionista
Tralasciando quale delle due soluzioni sia la più accettabile .....senza modifica morfologica del foro finestra.
Personalmente a me darebbe fastidio che non abbia interagito con me il proprietario diretto. ma che abbia mandato il soggetto esecutore "il titolare dell'impresa di costruzioni"

consiglierei di fotografare lo stato di fatto attuale, qualora si decidesse di acconsentire al cambio
 

CarluccioMario

Nuovo Iscritto
Professionista
Tralasciando quale delle due soluzioni sia la più accettabile .....senza modifica morfologica del foro finestra.
Personalmente a me darebbe fastidio che non abbia interagito con me il proprietario diretto. ma che abbia mandato il soggetto esecutore "il titolare dell'impresa di costruzioni"

consiglierei di fotografare lo stato di fatto attuale, qualora si decidesse di acconsentire al cambio

Il proprietario è il costruttore stesso.Mi è sembrato di capire che alla fine dei lavori metterà in vendita gli appartamenti rimessi a nuovo.

Credo che questo impresario abbia acquisito l'immobile tramite un'asta giudiziaria.

Posso però confermare che sinora non ho notato interventi anomali durante l'esecuzione dei lavori.

Me ne accorgerei all'istante.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
E' bene ricordare quali siano i requisiti previsti per le luci nell'art. 901 del c.c.
Dal sito: Art. 901 codice civile - Luci
Le luci che si aprono sul fondo del vicino devono:
1) essere munite di un'inferriata idonea a garantire la sicurezza del vicino e di una grata
fissa in metallo le cui maglie non siano maggiori di tre centimetri quadrati;
2) avere il lato inferiore a un'altezza non minore di due metri e mezzo dal pavimento o
dal suolo del luogo al quale si vuole dare luce e aria, se esse sono al piano terreno, e
non minore di due metri se sono ai piani superiori;
3) avere il lato inferiore a un'altezza non minore di due metri e mezzo dal suolo del fondo
vicino, a meno che si tratti di locale che sia in tutto o in parte a livello inferiore al suolo
del vicino e la condizione dei luoghi non consenta di osservare l'altezza stessa.
 

CarluccioMario

Nuovo Iscritto
Professionista
E' bene ricordare quali siano i requisiti previsti per le luci nell'art. 901 del c.c.
Dal sito: Art. 901 codice civile - Luci
Le luci che si aprono sul fondo del vicino devono:
1) essere munite di un'inferriata idonea a garantire la sicurezza del vicino e di una grata
fissa in metallo le cui maglie non siano maggiori di tre centimetri quadrati;
2) avere il lato inferiore a un'altezza non minore di due metri e mezzo dal pavimento o
dal suolo del luogo al quale si vuole dare luce e aria, se esse sono al piano terreno, e
non minore di due metri se sono ai piani superiori;
3) avere il lato inferiore a un'altezza non minore di due metri e mezzo dal suolo del fondo
vicino, a meno che si tratti di locale che sia in tutto o in parte a livello inferiore al suolo
del vicino e la condizione dei luoghi non consenta di osservare l'altezza stessa.


Grazie!

Scusa se dovessi essere poco chiaro.

Cerco di descrivere al meglio ciò che vedo attualmente osservando dalla nostra proprietà.


L'inferriata che ci protegge è di fattura "recente",ma non ho visto grate metalliche con le caratteristiche citate.

Potrei chiederne l'installazione?



Il Capomastro non ha assolutamente chiesto di modificare nulla che riguardi le vecchie misure.

Credo si tratti di immobili con almeno 50 anni di vita,probabilmente anche di più.
Quindi ciò che vedo è nato con la costruzione di questi immobili,recentemente non è stato aggiunto o tolto nulla.

Aggiungo che a ridosso della finestra è rimasta una siepe,vecchia di parecchi anni,della quale il proprietario non ha chiesto la rimozione,ma che tengo costantemente curata.

Avrebbe potuto?

Il suo "problema",se lo posso chiamare così,è la sostituzione del vetrocemento.

Attualmente non vi sono altri motivi per i quali dover chiedere spiegazioni e i rapporti sono più che buoni.

Vorrei capire solo se la sua richiesta sia legittima.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Fintanto che si parla di vetrocemento non ci sono problemi. Cambia se passiamo alle luci, in tal caso devono rispettare le disposizioni di legge. Ma c'è da aggiungere che se lo stato attuale è esistente "per destinazione del padre di famiglia" ovvero, se i due fabbricati confinanti sono stati costruiti, contemporaneamente dalla stessa impresa che poi li ha venduti o se gli stessi, appartenessero ad uno stesso proprietario che poi li ha venduti, le luci attuali hanno diritto di esistere. L'unica cosa che potresti contestare sarebbe l'altezza interna e la grata che deve corrispondere a quanto prevede la legge. Il resto potrebbe essere usucapito.
 

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