nastrina

Membro Attivo
Ho un quesito da porre.
A marzo dell'anno scorso(2009), è stato rinnovato il contratto, in forma scritta, della durata di sei anni, della locazione di un immobile con un ente, che ha riportato interamente le condizioni dei precedenti contratti. Sul contratto si dice testualmente: ai sensi dell'art.9sexies della legge85/118, le parti convengono che il canone di locazione sarà aggiornato annualmente su richiesta del locatore per eventuali variazioni del potere d'acquisto dell'euro. le variazioni in aumento sono fissate nel 75% di quelle accertate dall'ISTAT dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati.
L'aggiornamento istat è stato richiesto ogni anno.
Nella stipulazione-conferma del contratto, si è partiti dal vecchio canone, ma è come se il contratto fosse stato stipulato ex novo: questo giustifica, secondo l'economo dell'ente, il fatto che noi non avessimo diritto ad adeguamento istat per il primo anno del nuovo contratto(marzo 2009-febbraio 2010). Eventualmente, avremmo potuto concordare un aumento del canone del 10%.
Io avrei voluto richiedere l'deguamento ritardato del canone (se si può dire così).
Vi risulta corretta questa procedura?
Spero di essermi spiegata.
Grazie
 

Mariangela Morelli

Membro dello Staff
Non è molto chiaro il quesito che hai posto.
Se hai stipulato un nuovo contratto, questo ha una "nuova vita", indipendentemente da quello in essere precedentemente, e quindi nel primo anno di decorrenza contrattuale non hai certo diritto ad avere l'aumento ISTAT.
Caso mai era opportuno al momento della stipula del nuovo contratto tenere conto che per l'anno in corso non avresti avuto l'aumento ISTAT e quindi stabilire una maggior canone iniziale.
:fiore:
 

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