happysmileone

Membro Assiduo
Proprietario Casa
..... se siete interessati e ne avete diritto aderite alla class action di Altroconsumo (io sono a Roma e sembra ne abbia diritto) :

Associazione Consumatori - Altroconsumo

Tia, che fare
Il Comune di Romaapplica la Tia.Altroconsumo al momento non è intervenuto nella tua zona. Puoi farlo tu inviando una diffida per chiedere il rimborso dell’IVA. Più siamo, più abbiamo la possibilità di far valere i nostri diritti.

Il Comune di Romaapplica la Tia.Altroconsumo ha diffidato AMApretendendo il rimborso dell’IVA. Dai forza all’azione inviando anche tu una diffida. Più siamo, più abbiamo la possibilità di far valere i nostri diritti.

Il Comune di Romaapplica la Tia.
Altroconsumo ha avviato nei confronti della società AMAuna class action per ottenere il rimborso dell’IVA. Partecipa anche tu all’azione compilando il nostro modulo di preadesione.

Il Comune di Romaapplica la Tarsu, per cui il problema del rimborso IVA non ti riguarda.
Per il Comune di Romanon abbiamo informazioni.Per sapere se paghi l’IVA sulla Tia, segui le nostre istruzioni qui sotto. Se paghi la Tia puoi inviare una diffida per chiedere il rimborso.

Se il Comune applica la Tia (tariffa di igiene ambientale), è molto probabile che applichi anche l’IVA in fattura. Ci siamo mossi su diversi fronti per recuperare l’ingiusto prelievo della “tassa sulla tassa”.

L’azione di Altroconsumo
Altroconsumo ha diffidato molti Comuni e società municipalizzate che gestiscono i rifiuti per conto del Comune, per chiedere il rimborso dell’IVA che hanno indebitamente incassato.

In alcune zone abbiamo avviato delle class action per ottenere il riconoscimento del diritto al rimborso da parte del tribunale.
Se il tuo Comune è passato alla Tia, potrebbe essere tra quelli coninvolti nelle azioni di Altroconsumo. Verifica inserendo il Cap.

•Per i cittadini che vivono nei Comuni interessati dalla class action abbiamo predisposto un modulo di preadesione per partecipare all’azione.
•Se invece risiedi in quelli cui abbiamo inviato le diffide, puoi inviare a tua volta una diffida per dar forza all’attività svolta da Altroconsumo. La diffida deve essere inviata a chi riscuote il pagamento della Tia: il Comune o la società incaricata.
•Se vivi in uno dei Comuni che applicano la Tia, ma che al momento non sono stati ancora colpiti dalle azioni di Altroconsumo, pui inviare una diffida per far valere i tuoi diritti. La diffida deve essere inviata a chi riscuote il pagamento della Tia: il Comune o la società incaricata.


Verifica le fatture
Se vuoi capire quanto ti potrebbe spettare di rimborso, prendi le fatture e segui l’esempio che trovi in questa pagina fra le "Risorse".

Nella pagina con il dettaglio dell’importo da pagare trovi la colonna dedicata all’IVA. Se recuperi tutte le fatture che hai pagato negli anni (al massimo 10) puoi sommare gli importi dell’IVA per capire quanto ti è stato ingiustamente trattenuto negli anni.

I Comuni sono passati gradatamente alla Tia, per cui potrebbe essere che negli anni precedenti tu abbia versato la Tarsu, che non applicava l’IVA. Oppure, alcuni Comuni hanno smesso di applicare l’IVA dopo 2009. Verifica anno per anno che ci sia l’IVA.
 

happysmileone

Membro Assiduo
Proprietario Casa
..... scusate ma noto solo ora che l'adesione alla class action e' riservata agli associati Altroconsumo. Comunque l'informazione su che controlli fare puo' essere utile a tutti.
 

giudittan

Membro Attivo
Proprietario Casa
E' possibile comunque mandare una diffida individuale. Il testo è il seguente:
"Spett.le
[INSERIRE NOME E RECAPITI DELLA SOCIETA’ O DEL COMUNE CUI SI E’ VERSATA LA TIA]
OGGETTO: richiesta di rimborso dell’Imposta sul valore aggiunto indebitamente applicata sulla Tariffa di igiene ambientale (Tia).
Faccio riferimento al mancato rimborso da parte Vostra degli importi, sin qui, indebitamente incassati a titolo di IVA sulla c.d. TIA.
Sin dal 2009, con Sentenza n. 238 del 24 luglio, la Corte Costituzionale ha, infatti, affermato che “le caratteristiche strutturali e funzionali della TIA disciplinata dall'art. 49 del d.lgs. n. 22 del 1997 rendono evidente che tale prelievo presenta tutte le caratteristiche del tributo e che, pertanto, non è inquadrabile tra le entrate non tributarie, ma costituisce una mera variante della TARSU” con l’ovvia conseguenza di non poter rappresentare presupposto impositivo per l’esazione di altro tributo ovvero dell’IVA.
Anche la Corte di Cassazione, con sentenza n. 3756 del marzo 2012, si è pronunciata sulla natura giuridica della Tariffa di igiene ambientale, confermandone la natura tributaria e chiarendo che, proprio per effetto di tale natura gli importi richiesti a titolo di tariffa d’igiene ambientale non sono assoggettabili a IVA.
Tali importi devono pertanto considerarsi a Voi ingiustamente versati, come ribadito e denunciato recentemente anche da Altroconsumo, Associazione indipendente di consumatori.
Con la presente Vi invito a voler provvedere, senza ritardo, al rimborso in mio favore degli importi a Voi versati sino ad oggi a titolo di IVA sulla TIA come risultanti dallo storico delle fatture già peraltro in Vostro possesso.
Vi segnalo che, qualora non provvediate a quanto richiesto, mi vedrò costretto a tutelare i miei diritti ed interessi in ogni competente sede giudiziaria.
Nell’attesa di un sollecito riscontro, porgo i migliori saluti.
[____, lì ______]
[Firma e nome e cognome in stampatello]"
 

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