Deny

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Proprietario Casa
Buongiorno, ho visto che qualche locatore fa pagare un costo fisso di 300-400 euro per l’ingresso in appartamento che include stesura e registrazione del contratto. Questo è buono anche perché a volte il conduttore promette di stare almeno un anno e poi va via dopo pochi mesi e io devo sbattermi per cercarne un altro. Ma la domanda mia è come si può giustificare questa una tantum a livello contrattuale / fiscale?
 
Non si tratta del compenso per la mediazione se non c'è l'intervento di un mediatore (agenzia immobiliare).

Se fosse il rimborso della parcella del commercialista che si occupa della redazione e registrazione contratto, occorre scrivere su di esso che quel costo è a carico del conduttore e presentare la relativa parcella.

Se la somma richiesta al conduttore fa parte del deposito cauzionale, deve essere indicato sul contratto di locazione e gestito come tale (restituito al momento del rilascio se ne ricorrono le condizioni).

Se non ricorrono le ipotesi suddette, mi pare sia un incasso "in nero" che il locatore intende intascare senza alcuna giustificazione. In tal caso è una pratica illegale.
 
In pratica è una "tangente" ingiustificabile sia dal punto di vista legale che fiscale. Ammesso di trovare un inquilino disposto a pagarla, se il locatore non è in grado di stendere un contratto e gestirlo e deve rivolgersi a un commercialista, credo che ribaltare tale costo sul futuro conduttore non sia un bel biglietto da visita. Un conto è un'agenzia immobiliare che svolge tale attività in modo istituzionale e che quindi ne chiede il corrispettivo al locatore e al conduttore, un conto è un privato.
 

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