marciano

Membro Junior
Vedo che ci sono pareri discordanti, aggiungo comunque che ,non so per quale motivo, le villette risultano già accatastate con rendida , e ai fini IMU, aimè, ho dovuto pagare! IN questo caso però ho fatto richiesta al comune per una riduzione del 50% già accettata! Ne parlai con l'amministratore del condominio per riduzione della quota, che è uno dei residenti, e lui mi rispose che aveva un altro appartamento che non utilizzava e che doveva comunque partecipare. Si , ma il suo è potenzialmente e immediatamente utilizzabile....ma il mio, anche volendo, è inagibile, quindi! Visto che fa orecchie da mercante chiedevo consigli in merito, al di là del parere dell'assemblea condominiale, visto che sto tardando con l'ultimazione dei lavori! Grazie e Saluti.
 

basty

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@marciano: devo precisare che il mio non è un parere discordante: è solo una considerazione sul merito, a prescindere da quelle che sono le consuetudini.

Visto però che ho sollevato qualche dubbio, mi interesserebbe sapere in cosa consistono i lavori mancanti. Se gli alloggi sono accatastati in modo definitivo dovrei pensare che mancano solo delle rifiniture: in queste condizioni è inevitabile dover contribuire alle spese condominiali.
Se però il comune ha accordato una riduzione, forse i lavori di comletamento non sono marginali: se così fosse non condividerei il commento di condobip; non ne farei un tema di colpe: ma di merito ed equità.

Personalmente ritengo lecita la domanda iniziale: un conto è una proprietà inutilizzata o sfitta, altra è una unità non ultimata e inagibile.
Il buonsenso propenderebbe per esentare (almeno in parte) dalle spese di gestione, rimanendo in carico quelle per la manutenzione e conservazione. Il c.c. mi pare lascerebbe anche aperta questa interpretazione. La prassi è spesso diversa: ma non so se a ragione. Propenderei per l'applicazione di un motto degli alpini: pietà l'è morta
 

condobip

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Mareciano ha affermato che le villette sono accatastate e con rendita, per cui la sua sarà anche inabitabile (non so perchè e non credo interessi ai condomini vicini), ma la rendita c'è per cui facendo parte di un condomino deve ed è necessario e obbligatorio corrispondere la quota parte, essendo l'art. 1118 2° comma inderogabile, e solo all'unanimità è possibile derogare dall'art 1123 cc.
Altrimenti avrebbe dovuto NON acquistare in condominio e/o oppure far scrivere a Rogito e regolamento contrattuale, che lui sarà escluso dalle spese (o parte di queste) sino a che la villetta non sarà terminata.
 

basty

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Proprietario Casa
Messa così mi sembra più ragionevole ed accettabile: i fatti mi dirai sono sempre stati questi, ma non l'ho mai negato...;)

Rimarrei con la curiosità di sapere in che termini la villetta (o appartamento) non sono ancora compiuti.
 

condobip

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Comunque le parti comuni sono accessibili a Mareciano, poichè con gli altri condomini ha in comune (lo dice lui) un cancello automatico e un viale con dei lampioncini, questi li può usare anche se non ci abita e va a completare l'interno della sua U.I., la regola base del condominio è quella che, si paga perchè si può usare e non perchè si usa.
P.es. io posso stare a casa (o fuori casa è lo stesso) quanto voglio 3, 4, 10 mesi ecc ecc ecc, ma se c'è l'ascensore e la ditta di pulizie delle scale e la luce scale (o lampioncini e cancello) devo corrispondere la mia quota, anche se non uso le scale e ne l'ascensore e ne la luce scale, salvo un accordo all'unanimità con tutti gli altri condomini ;)
 

basty

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Proprietario Casa
Convengo su tutto quanto scritto sopra. Ma adesso ti pongo un caso estremo, tanto per capirci: si urbanizza un terreno, si presenta il progetto di 4 villette, e si vende sulla carta il permesso a costruire.

Tre acquirenti costruiscono le loro villette: il 4° lo farà successivamente, con suo comodo (ammesso che la durata dei permessi lo consenta). Ho forti dubbi che sia corretto far pagare la luce del vialetto e la pulizia a chi non ha ancora nemmeno la casa!

Poi ci sono le varie situazioni intermedie.
 

condobip

Membro Storico
Proprietario Casa
Convengo su tutto quanto scritto sopra. Ma adesso ti pongo un caso estremo, tanto per capirci: si urbanizza un terreno, si presenta il progetto di 4 villette, e si vende sulla carta il permesso a costruire.

Tre acquirenti costruiscono le loro villette: il 4° lo farà successivamente, con suo comodo (ammesso che la durata dei permessi lo consenta). Ho forti dubbi che sia corretto far pagare la luce del vialetto e la pulizia a chi non ha ancora nemmeno la casa!

Poi ci sono le varie situazioni intermedie.
Perchè secondo te non dovrebbe pagare le spese comuni?
Secondo te questo condomino non può usare il vialetto e la luce comune per l'illuminazione del vialetto, anche se non ha costruito la sua villetta?
Come detto si paga perchè si può usare e non prechè si usa.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Come detto si paga perchè si può usare e non prechè si usa

Sicuramente sta qui il punto: ma si può usare un servizio predisposto per una abitazione se questa non c'è?
Avrei potuto citare anche il riscaldamento: ma non credo si arrivi a sostenere che deve pagare anche per i futuri metri cubi che non ha ancora e che certamente non riscalda.

Mi sono permesso di fare un esempio estremo, per fare il paio con conclusioni che mi paiono estreme. Io troverei ragionevole, in situazioni così estreme, trovare un compromesso: se non lo si trova ad entrambi resta la possibilità di rivolgersi ad un giudice. Non me la sentirei di dire che ho ragione io, così come non darei per certa la tua tesi del post 18.

E il pensiero di fare una causa coi futuri vicini, prima ancora che lo diventino, non è il massimo per iniziare la vicinanza: comunque ti ho portato fuori dal seminato.
Il caso del nostro non è verosimilmente così radicale, e credo avrà poche frecce al suo arco; potrebbe comunque trovare una parziale comprensione, se le cose stanno come sembra leggendo la descrizione; forse nulla più.
 

condobip

Membro Storico
Proprietario Casa
Sicuramente sta qui il punto: ma si può usare un servizio predisposto per una abitazione se questa non c'è?
Avrei potuto citare anche il riscaldamento: ma non credo si arrivi a sostenere che deve pagare anche per i futuri metri cubi che non ha ancora e che certamente non riscalda.

Mi sono permesso di fare un esempio estremo, per fare il paio con conclusioni che mi paiono estreme. Io troverei ragionevole, in situazioni così estreme, trovare un compromesso: se non lo si trova ad entrambi resta la possibilità di rivolgersi ad un giudice. Non me la sentirei di dire che ho ragione io, così come non darei per certa la tua tesi del post 18.

E il pensiero di fare una causa coi futuri vicini, prima ancora che lo diventino, non è il massimo per iniziare la vicinanza: comunque ti ho portato fuori dal seminato.
Il caso del nostro non è verosimilmente così radicale, e credo avrà poche frecce al suo arco; potrebbe comunque trovare una parziale comprensione, se le cose stanno come sembra leggendo la descrizione; forse nulla più.
Nel condominio non si può esimersi dal pagare autonomamente, l'esempio del riscaldamento andrebbe bene ma doveva essere concordato all'atto del Rogito con regolamento contrattuale.
Ovvero chi compera al grezzo deve cercare di mettere le mani avanti e porre delle condizioni d'accordo SCRITTO con chi vende, e non comperare senza accordi.
Come ti ho detto l'art 1118 2°c. cc è inderogabile e l'art. 1123 cc è derogabile all'unanimità e come dici si potrebbe mettere d'accordo con i vicini ma all'unanimità, non si scappa.
 

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