arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
"Morte di un genitore. Viene fatta una successione legittima per la moglie e i 3 figli.
Per evitare costi elevati si è pensato di far fare dalla moglie una donazione a favore dei 3 figli e successiva ripartizione dei 3 immobili (1 per figlio indistintamente dal valore). È giusta questa modalità? Per risparmiare ci sono altre ipotesi? Dimenticavo vorremmo dare alla moglie l'uso frutto."

Non ho capito le risposte che sono state date. Io so che la legge non solo permette, auspica che le proprietà rimangano indivise qualora ci fossero le condizioni. A parer mio ogni figlio può intestarsi un immobile, essendo tre figli e tre gli immobili. All'agenzia delle entrate quello che preme è che le tasse vengano pagate. A questo punto si devono fare due conti: se un immobile è assai più costoso di un altro, si dovrebbe integrare il valore superiore con una somma da dividere con gli altri due fratelli. Vale la rendita catastale, ci si basa su questa. Quindi, valutando il fatto che si entra nella franchigia di un milione di euro, la scelta che ci pone chi ha aperto il post, è da assecondare. Si fa tutto ora senza rimandare alle calende greche. Certo che ci si deve recare ad uno studio notarile per rogitare il tutto. Il notaio valuterà il fatto che la madre rifiuta l'eredità a favore dei figli i quali, finalmente un caso in cui sono d'accordo! si intesteranno ciascuno un immobile. Ed è tutto fatto, pagando nel complesso il minimo assoluto.:-o

p.s. con usufrutto che i figli concedono o addirittura come più sopra i saggi suggeriscono, non far nulla perchè la casa è legata alla moglie come abitazione coniugale.
 

arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
Possibile solo... richiedendo la divisione ex art. 713 c.c. Quindi la proprietà non sarà più indivisa. :)

Non mi arrabbio. E' solo per comprendere meglio: io ho sempre saputo che quando c'è l'accordo in sede di successione si può, al massimo con il reintegro di somme di danaro da dichiarare all'agenzia delle entrate per pareggiare le quote legali, dividere senza frantumare le proprietà. A parer tuo invece si deve fare la successione e poi eventualmente vendere e comprare le varie quote per riaccorpare le proprietà?
io, leggendo anche in questo sito, sò che si può fare in sede di successione. chi sbaglia?
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
In "sede di successione" e in mancanza di testamento l'eredità si devolve come stabilito dalla legge e non esiste nessun "accordo". Bisogna presentare la dichiarazione di successione, pagare le relative imposte e altri ammennicoli.
Poi i coeredi potranno accordarsi come meglio credono per sciogliere la comunione ereditaria incidentale che si è creata. Quindi con il necessario intervento di un notaio potranno "sbizzarrirsi".
 

arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
Se nell'eredità vi sono immobili non comodamente divisibili [560], o il cui frazionamento recherebbe pregiudizio alle ragioni della pubblica economia [722, 846] o dell'igiene, e la divisione dell'intera sostanza non può effettuarsi senza il loro frazionamento, essi devono preferibilmente essere compresi per intero, con addebito dell'eccedenza, nella porzione di uno dei coeredi aventi diritto alla quota maggiore, o anche nelle porzioni di più coeredi, se questi ne richiedono congiuntamente l'attribuzione. Se nessuno dei coeredi è a ciò disposto, si fa luogo alla vendita all'incanto [2646; c.p.c. 748, 788].

qui si capisce perfettamente che la divisione è facilitata dalla legge quando avviene per intero. Ora il problema è: nel momento della successione non avviene già la divisione? i tre fratelli non avranno, di già, un terzo del primo del secondo e del terzo immobile? e non dovranno vendere ed acquistare le parti dagli altri coeredi? due vendono ed uno compra per ben tre volte, non ha senso se la legge privilegia la divisione per intero! Bah! forse faccio una folrzatura scambiando i termini successione e divisione. però io credo che successione e divisione avvengono ugualmente, nel modo come lo indichi, per ben due volte.
la successione, nel modo come appare nelle risposte, opera un frazionamento che la legge non approva pienamente.
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
Ora il problema è: nel momento della successione non avviene già la divisione?
Se così fosse, non ci sarebbe stato bisogno d'introdurre nell'ordinamento il Capo I del Titolo IV del Libro Secondo del Codice civile. Ex art. 757 c.c. la divisione ereditaria ha però effetto retroattivo: ciascun condividente si considera unico e immediato successore nei beni costituenti la sua quota, dall'apertura della successione.
In ogni caso, con il compimento della divisione ereditaria si passa dalla cointestazione pro quota per ognuno dei partecipanti alla comunione ereditaria, all'intestazione esclusiva di singoli diritti in capo a ciascun erede, proporzionalmente al valore della quota a lui spettante nello stato di indivisione.
 

erwan

Membro Assiduo
non capisco bene il tuo punto di vista:
se il de cujus non attribuisce specificamente beni e quote questi, per SUCCESSIONE, vanno agli eredi "pro indiviso";

la DIVISIONE è il procedimento con cui i proprietari scioglieranno la comunione ereditaria tra loro.

si tratta di due concetti ben distinti.
 

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