Riccardo72

Oggi è il mio Compleanno!
Buongiorno a tutti,
sto cercando di avere un po' di chiarezza su questo tema, importante, e necessariamente da affrontare da parte di ogni locatore.

Vorrei chiedere aiuto per capire quali siano le normative applicabili.

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Se l'impianto elettrico è a norma e certificato ovviamente non ci sono problemi.

Il problema sorge se l'immobile è stato costruito negli anni 60/70, per il quale la messa a norma può avere costi molto alti (tali da dover essere ripagati in più annualità di affitto).
Infatti al fine dell'affitto di immobili costruiti in una fascia temporale precedente ad una certa data (mi sembra 1990) la legge inoltre non obbliga strettamente alla certificazione della messa a norma degli impianti elettrici.

Quali sono allora gli interventi che sono richiesti dalla normativa per questi appartamenti "più vetusti"?
In tal modo che oltre ad essere tecnicamente garantita sicurezza per cose e persone, venga anche garantito il proprietario da responsabilità su eventuali scongiurabili sinistri dovuti all'impianto elettrico.

Ringrazio sin da ora chi può fornire elementi normativi e tecnici utili ad inquadrare questa problematica!
 

Angelosky

Membro Attivo
Proprietario Casa
Ti dico quello che ho fatto io per il mio appartamento.
Anno di costruzione antecedente il 1990 (quindi prima della legge 46/90).
Ho provveduto a mettere in opera solo gli interruttori differenziali (salvavita), senza terra. Certo che se i salvavita intervengono allora l'impianto è da rifare, certamente, e tutto sommato conviene, visto che la vita è una sola. Per la stessa ragione, se proprio non costasse molto,supponiamo che le canalette lo consentano, fare tirare anche i conduttori di terra. Ti ho detto tutto quello che ho fatto io, senza avere la pretesa di essere stato esaustivo ... buon divertimento :)
 

pimol

Membro Attivo
Proprietario Casa
Ti dico quello che ho fatto io per il mio appartamento.
Anno di costruzione antecedente il 1990 (quindi prima della legge 46/90).
Ho provveduto a mettere in opera solo gli interruttori differenziali (salvavita), senza terra. Certo che se i salvavita intervengono allora l'impianto è da rifare, certamente, e tutto sommato conviene, visto che la vita è una sola. Per la stessa ragione, se proprio non costasse molto,supponiamo che le canalette lo consentano, fare tirare anche i conduttori di terra. Ti ho detto tutto quello che ho fatto io, senza avere la pretesa di essere stato esaustivo ... buon divertimento :)

Idem, aggiungendo che se lo rifai DEVI portare la terra, altrementi non è certificato e sei daccapo.

Pietro
 

Luigi Barbero

Membro Senior
Proprietario Casa
Per abitazioni "vetuste" occorre installare il (o gli) interruttori differenziali. Ove possibile, anche un impianto di terra. Gli impianti nelle abitazioni degli anni '60/70 difficilmente erano del tipo "sfilabile" in quanto in tale epoca andava ancora di moda il "filtubo" rigido posato sottotraccia. In questo caso, il discorso "salvavita" o int. differenziale ha una sua validità. Quanto a logica, ne ha meno. Perché, come già detto, la vita è una sola. E la corrente elettrica colpisce spesso chi risparmia sui suoi costi. Insomma, presenta un conto sempre troppo salato.....
 

jerrySM

Membro Attivo
Proprietario Casa
Mettere il salvavita.
Se l'impianto ha un problema di perdita verso terra (pericolo...) allora il salvavita scatta, e l'impianto è da ricablare.
A quel punto la terrà s'ha da fare.

Oltre a quanto scritto da pimol aggiungerei di farsi rilasciare dal tecnico che provvederà ai lavori di messa in sicurezza (io oltre all'installazione del salvavita ho cambiato anche tutte le prese elettriche e gli interruttori) una "dichiarazione di rispondenza" dell'impianto elettrico.
 

pimol

Membro Attivo
Proprietario Casa
Temo non possa rilasciarla per la sola installazione del salvavita.
Deve rispondere alle norme in corso di validità per poter essere certificato (terra compresa).

P.
 

jerrySM

Membro Attivo
Proprietario Casa
Temo non possa rilasciarla per la sola installazione del salvavita.
Deve rispondere alle norme in corso di validità per poter essere certificato (terra compresa).
Attenzione a non confondere "rispondenza" con "conformità".
In pratica si tratta di una dichiarazione in cui il tecnico certifica, dopo una serie di verifiche sia visive che strumentali, che i dispositivi di protezione da sovracorrente, dai contatti diretti e indiretti (ecco perchè io ho dovuto cambiare anche le prese di corrente) sono installati e funzionanti.
Per gli immobili costruiti dal 90 al 2008 sono inoltre necessarie ulteriori verifiche.
Non è quindi una dichiarazione di conformità alle normative attuali (che non sarebbe possibile se non a fronte di un rifacimento dell'impianto).
 

Luigi Barbero

Membro Senior
Proprietario Casa
Credo che la soluzione migliore sia quella di rifare l'impianto elettrico. Ovvio che all'apertura delle tracce e loro richiusure, seguirà necessariamente la ritinteggiatura ecc. ecc. In pratica, una ristrutturazione. Che altri più ferrati di me potranno anche indicare a quali detrazioni si avrebbe diritto. E quanto detto finora è solo dal punto di vista "tecnico". Dal punto di vista morale, invece, se Riccard72 andasse a vivere in affitto in un appartamento con i suoi bambini, come si comporterebbe nei confronti del padrone di casa in presenza di un impianto elettrico uguale a quello che ci ha descritto nel suo post?........
 

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