quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
Mia "prima" figlia vuole provare a vendere il suo alloggio e si è già rivolta ad una agenzia. Ho già impegnato un professionista per la necessaria certificazione. Vi sono perplessità che sottopongo agli amici propisti.

1) Io sostengo che la fattura, essendo mia figlia nuda proprietaria e io usufruttuario, dovrà essere intestata ad entrambi con i relativi codici fiscali. E' giusto??? O è sufficiente solo uno dei due, come sostiene il Certificatore???

2) una volta venduto (sarà difficile...) il ricavato servirà per comprare un altro alloggio più comodo e intestato solo a lei...Chiedo: come dovrò giustificare all'onor del mondo questo secondo "fittizio" passaggio di denaro dalle tasche del padre alla figlia...??? Come vedete è un altro aspetto imprevisto perchè ritorna a fare capolino la COLLAZIONE-DONAZIONE che avevo ormai già riposto rassegnato al fatto compiuto oltre venti anni fà. Si apre un ventaglio di ipotesi:
A) aumentiamo nel rogito fin dove possibile il valore della nuda proprietà e diminuiamo quello dell'usufrutto???
B) Il passaggio dal padre alla figlia con regolare bonifico e con quale causale???

C) Il passaggio come sopra in contanti ben suddiviso in varie rimesse???

D) O cosa altro???

Infine: posso continuare a lamentarmi per il disagio a cui mi sottopone quella maledetta legge???

Ringrazio cordialmente tutti gli esperti che vorranno confortarmi con un suggerimento. QPQ.
 

Adriano Giacomelli

Membro dello Staff
Proprietario Casa
Certificazione fatturabile ad uno dei due, indifferentemente, è un documento che deve accompagnare l'immobile.
Quando venderete, il ricavato andrà suddiviso, in atto notarile, secondo una tabella che il Notaio ha, che tiene conto dell'età probabile dell'usufrutto, quindi tua. Vai su Internet e la trovi.
Quando avrete incassato i 100.000 € , 75 tua figlia e 25 tu, sono solo esempi, con quei soldi comprerete un'altra casa.
Se tu, bravo padre, vorrai aiutarla, non vi sono problemi alcuni, ci mancherebbe altro.
Tu bonificherai il c/c di tua figlia di 25.000 € (sempre solo un esempio)
Nell'atto nuovo, risulterà la piena tracciabilità dei soldi che tua figlia userà, quindi risulterà che tua figlia avrà fatto un acquisto di 100.000 nuovo.
Ora se un domani il Fisco le chiederà spiegazioni, Lei potrà dimostrare di avere avuto 75 dalla vecchia cessione e 25 da te, senza che vi siano problemi di donazioni trascritte sul bene.
Quindi donare dei soldi ad una figlia non è ancora proibito.
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
Certificazione fatturabile ad uno dei due, indifferentemente, è un documento che deve accompagnare l'immobile.
Quando venderete, il ricavato andrà suddiviso, in atto notarile, secondo una tabella che il Notaio ha, che tiene conto dell'età probabile dell'usufrutto, quindi tua. Vai su Internet e la trovi.
Quando avrete incassato i 100.000 € , 75 tua figlia e 25 tu, sono solo esempi, con quei soldi comprerete un'altra casa.
Se tu, bravo padre, vorrai aiutarla, non vi sono problemi alcuni, ci mancherebbe altro.
Tu bonificherai il c/c di tua figlia di 25.000 € (sempre solo un esempio)
Nell'atto nuovo, risulterà la piena tracciabilità dei soldi che tua figlia userà, quindi risulterà che tua figlia avrà fatto un acquisto di 100.000 nuovo.
Ora se un domani il Fisco le chiederà spiegazioni, Lei potrà dimostrare di avere avuto 75 dalla vecchia cessione e 25 da te, senza che vi siano problemi di donazioni trascritte sul bene.
Quindi donare dei soldi ad una figlia non è ancora proibito.
Grazie mille. La mia preoccupazione più che fiscale era sul risvolto ereditario (Collazione-Donazione). E quindi resta problematica la causale da inserire sul bonifico. Avrei pensato questa: "Importo per Copertura- Pareggio del valore usufrutto sul tuo alloggio di Bxxxx già a te assegnato nei precedenti definitivi conteggi paritari di ripartizione dei risparmi familiari con tua sorella Cxxxx." Cosa ne dici??? QPQ
 

arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
No! Fai il bonifico a tua figlia e basta. Non devi giustificare nulla. Al limite, perché c'è sempre la tigre in agguato, andrebbe scritto sul rogito che una parte dei soldi proviene da una donazione del padre. Io sarei d'accordo con Giacomelli e così il mio notaio, ma la tigre no. Dice che per somme di entità va utilizzata la forma scritta. In ogni caso tra genitori e figli si può dare fino al milione di euro senza incorrere in sanzioni di alcun genere[DOUBLEPOST=1404298729,1404298610][/DOUBLEPOST]Poi c'è sempre la disponibile. Comunque se vuoi lasciare scritto che tu sei un ottimo padre di famiglia, nessuno lo vieta
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
No! Fai il bonifico a tua figlia e basta. Non devi giustificare nulla. Al limite, perché c'è sempre la tigre in agguato, andrebbe scritto sul rogito che una parte dei soldi proviene da una donazione del padre. Io sarei d'accordo con Giacomelli e così il mio notaio, ma la tigre no. Dice che per somme di entità va utilizzata la forma scritta. In ogni caso tra genitori e figli si può dare fino al milione di euro senza incorrere in sanzioni di alcun genere[DOUBLEPOST=1404298729,1404298610][/DOUBLEPOST]Poi c'è sempre la disponibile. Comunque se vuoi lasciare scritto che tu sei un ottimo padre di famiglia, nessuno lo vieta
La disponibile agisce solo in presenza di testamento...O No???
Ed io non ne avrò...Nella sostanza fra 15-20 anni, in mancanza di causale sul bonifico, un sedicente e presunto erede leso potrebbe sostenere a ragione che si tratti di una donazione...e come tale far scattare il "rigurgido" collattivo...O No??? Mai fermarsi al primo mattone...è meglio scavare ancora...
Cappitto mi hai..??? Mi dici se credi soavissima Arciera quanti figli hai??? Se come mi sembra di aver capito ne hai uno solo il conto mi torna....altrimenti vado in confusione fradjaconiana...
E senza cilindro...Grazie. QPQ. P.S. Un altro dubbio che dovremmo chiarire è che la donazione di rilevante entità senza la forma scritta (atto notarile) è "NULLA" Ed è su questo NULLA che vorrei aprire un dibattito non peregrino:
1) La decadenza è automatica??? credo di no...
2) O è necessario che ci sia qualcuno a chiederla...chi se non un coerede "leso" nella sua legittima la può reclamare???
3) O in difetto, lo fa il Fisco??? E sarebbe un'altra delle tante violenze perpetrate dal legislatore... qpq.
 

arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
La legge ammette al singolo di disporre nel modo che ritenga più opportuno dei suoi beni per il periodo successivo alla morte ed ammette che in vita costui doni a chi vuole i suoi beni a condizione che egli non leda i diritti che la legge assicura ai congiunti più stretti che sono tassativamente indicati dalla legge. Detto questo credo che le altre risposte vengano da sole. Ripeto che il mio notaio ha detto che io posso donare ai figli, senza che ledi i diritti, ciò che voglio. L'unico limite è il famoso milione di euro, dopo di che scatterebbero le tasse. Mi piacerebbe che questo che dico sia suffragato anche da @Adriano Giacomelli , perchè su questo mi sono "scontrata", o meglio, incontrata con @Nemesis il quale ritiene doverosa la forma ufficiale, scritta e legalizzata, di una donazione anche tra genitore e figlio. Cosa che ancora non ho capito il perchè essendo libera da tasse la donazione fino al milione di euro. E non so neanche cosa potrebbe accadere. Che l'Agenzia delle Entrate renda nulla la donazione? la credo una baggianata. Che faccia pagare delle tasse sopra? anche! E' vero però che ho dovuto pagare due volte, invece di una, le tasse di 200 euro a causa dei soldi regalati per comprare casa a mio figlio.
 

arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
ecco cosa risponde in un sito una notaia:
Quanto alle modalità più indicate, è consigliabile o effettuare la donazione del denaro con atto pubblico a favore del figlio prima di stipulare la compravendita, oppure intervenire nell'atto di compravendita pagando il prezzo al posto del figlio a titolo di liberalità indiretta, dando atto nel rogito di tale circostanza; oppure effettuare un bonifico a favore di suo figlio che successivamente provvederà a pagare direttamente il prezzo, indicando la specifica causale nel bonifico.

Le prime due soluzioni offrono la non trascurabile utilità di eliminare qualsiasi possibilità di accertamento da parte dell'Agenzia delle Entrate in relazione a presunti redditi di suo figlio e costituiscono un dato certo sia sulla provenienza del denaro, sia sul titolo (donazione). la terza avrà bisogno di spiegazioni
Come mi disse il notaio: da genitore a figlio non si deve nessuna spiegazione. Il problema è solo nella spiegazione di come il figlio abbia questi capitali che potrebbero essere stati non dichiarati
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
ecco cosa risponde in un sito una notaia:
Quanto alle modalità più indicate, è consigliabile o effettuare la donazione del denaro con atto pubblico a favore del figlio prima di stipulare la compravendita, oppure intervenire nell'atto di compravendita pagando il prezzo al posto del figlio a titolo di liberalità indiretta, dando atto nel rogito di tale circostanza; oppure effettuare un bonifico a favore di suo figlio che successivamente provvederà a pagare direttamente il prezzo, indicando la specifica causale nel bonifico.

Le prime due soluzioni offrono la non trascurabile utilità di eliminare qualsiasi possibilità di accertamento da parte dell'Agenzia delle Entrate in relazione a presunti redditi di suo figlio e costituiscono un dato certo sia sulla provenienza del denaro, sia sul titolo (donazione). la terza avrà bisogno di spiegazioni
Come mi disse il notaio: da genitore a figlio non si deve nessuna spiegazione. Il problema è solo nella spiegazione di come il figlio abbia questi capitali che potrebbero essere stati non dichiarati
Vedi Arciera io tuoi interventi sono improntati al risvolto fiscale
e straripeti il limite arcinoto del milione di euro...(una delle poche misure positive di LUI...) Il mio è improntato a quello ereditario e se leggi meglio il dialogo con Adriano G. ne avrai la prova. Anche le risposte dei notai che hai interpellato sono solo mirati
alla correttezza fiscale. Ora ti prego di abbandonare il lato fiscale e seguirmi, se credi, in questa altra riflessione sulla forma scritta della donazione di notevole entità inevitabilmente richiamata
dall'imperturbabile TIGRONE. Perchè il legislatore vuole la forma scritta??? La mia risposta è: per dare modo ai coeredi di controllare l'operato del Donante e nel caso di fare scattare la Collazione. Il legislatore si è ben guardato dal distinguere, come avrebbe dovuto fare, una donazione immobiliare da quella
monetaria...ha lasciato una commistione fra le due diversità...
che gli fa molto comodo. Necessariamente la donazione di un immobile deve essere trascritta tramite un atto pubblico, il solo legittimato al trasferimento proprietario... da cui l'obbligo della forma scritta. Insomma è un passaggio reale di un bene ben visibile da tutti...mentre il passaggio del denaro può essere di fatto reso invisibile, essendo fra l'altro inodore...Da qui l'astuzia di non differenziare e lasciare che sia il coerede leso a reclamare la nullità di un notevole passaggio di denaro che a tutti gli effetti diventa Donazione. Anch'essa sottoposta a una forzatura legislativa...l'art.769 del C.C. la definisce (sintetizzo) "arricchimento" di una PARTE...Ebbene i mei figli/e non sono una parte della famiglia, sono invece l'essenza fondamentale della stessa (checchè ne dica l'arcigay...) e tutto quello che i genitori prima, durante e dopo la propria vita hanno dato loro non deve essere sottoposto al controllo di nessuno, compresi gli stessi figli...in altre parole il verbo dare non deve trasformarsi nel verbo donare come di fatto fà la legge. Ecco perchè Arciera guardavo il lato ereditario e non quello fiscale. Grazie. QPQ.
 

adimecasa

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la certificazione energetica deve essere intestata al nudo proprietario, la fattura a chi effettua il pagamento con riferimenti all'immobile
 

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