giulianotheg

Membro Attivo
buongiorno. chiedo il vs consiglio su come procedere dopo l'invio di una diffida a eseguire i lavori.
riassumo brevemente:
1) l,impresa a cui ho affidato la ristrutturazione di casa mia e' in ritardo di 5 mesi buoni.
2) gli ho inviato una diffida a eseguire i lavori entro 30 gg, trascorsi i quali il contratto di appalto sara' da ritenersi risolto di diritto.
3) l'impresa mi ha contattato proponendomi un nuovo cronoprogramma che naturalmente eccede i 30 giorni concessi dalla diffida.
4) poiche' a me interessa unicamente che finiscanoprima possibile e non mi interessa accanirmi con penali o alto nei loro confronti
vi chiedo:
1) avendo inviato la diffida, devo in qualche modo ufficializzare (inviare una spacifica comunicazione al riguardo) che mi astengo dalla risoluzione del contratto oppure posso lasciare che ci provino a finire il lavoro salvo reclamare la risoluzione del contratto nel caso non rispettino anche la nuova data di consegna?
2) ossia, visto in un altro modo, i 30 gg della diffida mi impegnano in qualche modo a prendere
un'iniziativa entro questo limite di tempo, pena la perdita del mio diritto a vedere rispettato il contratto?
grazie per il vs tempo
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
No, i termini dei 30 giorni che hai inviato non comporta necessariamente il rispetto da parte tua...voglio dire che sei tu che decidi se 30 giorni è un termine inprocrastinabile oppure se serve da "spinta" per i lavori...sta a te.

3) l'impresa mi ha contattato proponendomi un nuovo cronoprogramma che naturalmente eccede i 30 giorni concessi dalla diffida.
Dipende cosa ti ha risposto, un conto se invece di 30 sono al massimo (ed è già tanto tanto) nel giro di un mese...un conto se si prendono 2 o 3 mesi, li sta a te tirarli un pò per il collo.
 

griz

Membro Storico
Professionista
E' evidente che se tratti su quanto hai imposto con la diffida, l'impresa pretenderà un patto scritto che invaliderà di fatto la diffida ponendo nuove condizioni, sta a te come pattuire i nuovi temini e le condizioni. Tieni conto che rescindere il rapporto con l'impresa è possibile ma non semplicissimo, potresti avere dei problemi a far ultimare le opere da altri, fai la voce grossa, imponi delle penali ma tratta con loro
 

giulianotheg

Membro Attivo
grazie quanti mi hanno risposto. In effetti penso anch'io che, stante l'efficacia del sistema giudiziario, un brutto compromesso sia preferibile a una bella lite. Nei prossimi giorni mi troverò con l'impresa per definire:
1) elenco delle attività necessarie alla consegna dei lavori (circa una ventina di punti);
2) puntualizzazione che i pagamenti saranno condizionati al completamento puntuale (e verificato) delle attività di cui sopra;
3) penali in caso di mancata consegna nei tempi stabiliti; cosa dite, 200 euro/die sono una cifra ragionevole?

un'ultima domanda: quale è, secondo voi, la % opportuna da tenere a garanzia e liberare a 120 gg dalla finelavori?
grazie per il vs tempo
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
sicuramente i lavori verranno verificati dalla tua D.L, e alla fine lavori devi farti consegnare tutti gli attestati (d.u.r.c valido.,camera di commercio valida, firma sulla dine lavori assieme alla D.L) ecc + certificazione degli impiantisti.
Detto questo per non litigare, ed avendo tutto il necessario per la richiesta dell'agibilità io pagherei subito alla fine lavori

un'ultima domanda: quale è, secondo voi, la % opportuna da tenere a garanzia e liberare a 120 gg dalla finelavori?
grazie per il vs tempo
Io una risposta del genere non l'accetterei MAI (se fossi io l'impresa), nel senso arrivo alla fine lavori ti consegno tutto quello che devo (anche come documenti) la D.L. verifica.
Se tutto ok io ti darei tutto previo pagamento a saldo...no 120 giorni, ma alla consegna dei lavori.
 

griz

Membro Storico
Professionista
La ritenuta a garanzia è una clausola che si stipula al contratto, imporla oggi non è corretto in quanto deve essere oggetto di trattativa economica che tu hai già concluso al momento della stipula del contratto d'appalto; in generale comunque dipende dall'entità dai lavori e dalla loro tipologia, in genere si sta attorno al 5 - 10 %
 

giulianotheg

Membro Attivo
Grazie ancora a tutti. Ho appena ricevuto dall'impresa una bozza di accordo che però mi lascia molto perplesso e preoccupato:
1) mi viene proposto di concluderel'accordo post-diffida non con l'impresa con cui avevo precedentemente firmato il contratto, ma con la sua subappaltatrice (che di fatto ha svolto sin qui tutto il lavoro);
2) tale subappaltatore è però - diciamo - finanziariamente molto debole, nel senso che non paga (tutti) i suoi fornitori (che mi hanno in più occasioni gia contattato per sapere se c'erano crediti da pignorare conto terzi) e questo non mi sembra una grande garanzia circa la capacità di terminare i lavori;
3) inoltre non mi piace molto l'idea che l'impresa principale cerchi di sfilarsi;

Per queste ragioni stò quasi pensando di attendere lo scadere del termine dei 30 giorni che avevo indicato nella diffida ad adempiere, allontanare le imprese inadempienti e affidare ad altri la conclusione delle opere.

A vs esperienza, a cosa andrei incontro?
grazie per il vs tempo
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
2) tale subappaltatore è però - diciamo - finanziariamente molto debole, nel senso che non paga (tutti) i suoi fornitori (che mi hanno in più occasioni gia contattato per sapere se c'erano crediti da pignorare conto terzi) e questo non mi sembra una grande garanzia circa la capacità di terminare i lavori;
Tutti gli artigiani sono deboli economicamente specialmente ora.
Fanno dei preventivi più bassi delle imprese ma c'è un BEL però:
  • Non sono organizzati mediamente con mezzi loro e con geometri di cantiere che controllano i lavori

  • Si fanno anticipare tutto il materiale prima, quindi trovarne altri della stessa entità non ti risolverebbe il problema...dovresti sempre anticipare il materiale...
3) Puoi far fare una verifica in contradditorio tra impresa e D.L (se vuoi esserci anche tu non c'è problema) per verificare quanto è stato effettivamente eseguito dal contratto iniziale (si va voce per voce e lo si analizza sul posto). Eventuali conguagli (dall'una o dall'altra parte) verranno verificati materialmente con il computo metrico del contratto, e per cambiare impresa, una volta trovata la quadra sui lavori effettivamente eseguiti (o non eseguiti) si tirano le somme, e si comunica all'impresa che prima di abbandonare il cantiere dovrà certificare il lavoro svolto.
Non so che lavori di preciso abbia fatto.
Tieni conto che quando vai a toccare le strutture portanti ci vuole un progetto statico dell'ingegnere (pagato da te) rispettato dall'impresa (è stato verificato sia dallo strutturista che dalla D.L) e questa deve darti la certificazioni dei provini in c.a e del ferro utilizzato che serviranno per il collaudo di un'altro strutturista.
Se l'impresa ha rifatto gli impianti deve consegnarti le certificazioni di conformità degli impianti eseguiti (anche in subappalto, se il subappalto è stato scelto dall'impresa).
Fatto tutto ciò, documenti alla mano, puoi comunicare il cambio d'impresa con raccomandata A.r, devi però fare poi tutte le comunicazioni i in Comune (a partire dalla data l'impresa xxxx è stata sostituita dall'impresa yyyy) all'ASL per la sicurezza.
Tutto ciò per la tua tutela.
 

griz

Membro Storico
Professionista
la cosa non è semplice: hai stipulato il contratto con un'impresa che ha avuto la tua fiducia, il subappalto per quanto palese ed autorizzato non esime il contraente impresa dalle sue responsabilità, il fatto che voglia defilarsi è un pessimo segno. Capisco che sia prioritario ultimare i lavori ma non permettere che il tuo contraente scarichi le responsabilità
 

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