anna123

Membro Attivo
Conduttore
Buon pomeriggio, avrei bisogno di un consiglio. Devo recedere anticipatamente da un contratto di locazione commerciale e sono costretta ad avvalermi dell'art.27 l.392/78 non essendo prrevista nell contratto di locazione la clausola del recesso consensuale. Vista la crisi ho chiesto al proprietario mesi fa una riduzione del canone che non mi è stata concessa, ad oggi mi si prospetta una situazione molto favorevole in quanto, a seguito di un investimento in famiglia, potrei usufruire di un locale per svolgere la mia attività senza dover pagare nessun canone di locazione. Come potrei formulare in questo caso il grave motivo da inserire nella raccomandata di recesso anticipato? Credete che il locatore avrebbe validi mezzi per opporsi nel caso specifico?
Vi ringrazio come sempre anticipatamente.
 
J

JERRY48

Ospite
I gravi motivi non devono essere provati. Tutt’al più dovranno esseredimostrati davanti all’autorità giudiziaria qualora il locatore dovesse contestarli. Il successivo accertamento dell’insussistenza dei presupposti per l’esercizio diritto di recesso, comporta che il conduttore medesimo è tenuto alla corresponsione delle mensilità fino alla fisiologica scadenza del contratto (Cass. Civ. Sent. n. 2002/02).
Vista la crisi ho chiesto al proprietario mesi fa una riduzione del canone che non mi è stata concessa,
Comunque anche questa richiesta fatta al locatore può essere considerato "grave motivo".
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
I gravi motivi non devono essere provati. Tutt’al più dovranno esseredimostrati davanti all’autorità giudiziaria qualora il locatore dovesse contestarli. Il successivo accertamento dell’insussistenza dei presupposti per l’esercizio diritto di recesso, comporta che il conduttore medesimo è tenuto alla corresponsione delle mensilità fino alla fisiologica scadenza del contratto (Cass. Civ. Sent. n. 2002/02).

Comunque anche questa richiesta fatta al locatore può essere considerato "grave motivo".
Può essere o DEVE essere??? Se io fossi il giudice, l'insuccesso
dell'attività che non consente il pareggio del bilancio, indipendentemente da una crisi generale, la considererei senz'altro
un grave, gravissimo motivo per accogliere le ragioni del conduttore, al quale al massimo potrei accollare un periodo di
preavviso non superiore ai 6 mesi. Affittare un immobile non può prescindere dall'uso basilare insito nell'oggetto Mattone...e il propretario si deve augurare che il reddito del conduttore sia commerciale, sia abitativo non subisca scossoni tali da impedire di
onorare il pagamento dei canoni. Che poi la legge lo permetta o meno solo sulla personale valutazione del magistrato, lo accoglieremo di volta in volta. Io esprimo un sentimento comune
diffusissimo...credo anche su Propit. Tu Sardu...Sardu da che parte
stai??? Quiproquo.
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
Il locatore per deviare la tua richiesta di grave motivo, potrebbe ridurti il canone, così decade il grave motivo
Nel caso postato...alla richiesta di riduzione canone. il Locatore
ha risposto negativamente o...se vuoi... Picche...Ne approfitto per completare il mio precedente post...Nella mia ipotesi mi riferivo
al piccolo imprenditore, solitario o come impresa familiare (la moglie ...) Diversa la situazione rappresentata dalla grande Azienda che apre una filiale che poi vorrà chiudere per risultati negativi...Ma anche qui, questa Azienda saprà ben prevedere tale evento inserendo una formula ad hoc in modo da uscirne indenne o quasi. Per esempio: "La conduttrice si riserva l'interruzione anticipata per qualsiasi motivo o anche in assenza di essi, rispettando il periodo di preavviso di mesi sei." Quale locatore con l'immobile sfitto da tempo non calerebbe le brache davanti al grande nome??? Io no...e tu Adimecasa??? Quiproquo.
 
J

JERRY48

Ospite
Tu Sardu...Sardu da che parte
stai???
Che la richiesta da parte del conduttore della riduzione del canone a causa della crisi sia proprio un grave motivo previsto dalla legge, (legge beninteso...non abbastanza chiara, quindi interpretabile soggettivamente dal giudice!!!). Quindi il conduttore ben fa a comunicare il recesso, rispettando il dettato della legge con i sei mesi di preavviso, dopo il rifiuto (dimostrabile) del locatore. E tenterei anche con l'argomentazione davanti al giudice, della disponibilità avuta del locale, per continuare l'attività. Sempre ipotizzando la volontà di adire per vie legali da parte del locatore.
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
quiproquo dovè il problema?
Nessun problema...sono solo pareri in piena libertà nel vasto mondo di Propit...Dove io sostengo che, con i tempi che corrono, il rispetto del preavviso è più che sufficiente per accontentare il
locatore e per non costringerlo ad una azione legale dal dubbio
esito...Sei mesi non sono pochi per riaffittare un immobile..pensa
a me che ne ho concesso sempre solo due...Cordiali saluti. qpq.
 

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