westy

Membro Attivo
Proprietario Casa
Buongiorno a tutti,
Vorrei porvi un quesito in materia di IMU e TASI nel caso di coniugi con residenze diverse.
Ho cercato nel forum ma vedo che vi sono post di vecchia data quindi volevo riproporvi questo argomento perchè nel frattempo possono essere cambiate molte cose.

Veniamo al dunque:

Per varie vicissitudini della vita, io e mia moglie viviamo in due appartamenti diversi situati in comuni diversi.
Siamo regolarmente sposati, ma ad un certo punto della nostra vita abbiamo deciso di comune accordo che sarebbe stato meglio che ognuno si facesse la propia vita e così abbiamo fatto.
Mia moglie non mi ha voluto concedere nemmeno la separazione consensuale, ma di fatto lei e nostro figlio vivono in un appartamneto al 100% di mia proprietà in un comune ed io vivo in un altro appartamento al 100% di mia proprietà in un altro comune.

La commercialista che mi cura la dichiarazione dei redditi mi ha sempre detto che io non sono soggetto a pagare IMU e TASI per l'appartamento che è occupato da mia moglie in quanto siamo regolarmente sposati ma con residenza in due comuni diversi.
Io me ne sono stato, ho sempre pagato tutto il resto e via così.

Qualche giorno fa il comune dove risiede mia moglie mi ha mandato una richiesta di ricevute IMU-TASI per gli anni 2015 e successivi in quanto non gli risultano.

Ho interpellato la commercialista che mi ha mandato in supporto una circolare del Ministero Economia e Finanze ed un articolo del sole 24 ore che dicono che esiste una doppia esenzione IMU per coniugi in comuni diversi.

Allora ho chiamato il comune che mi ha inviato la richiesta, ho citato questa cosa e loro mi dicono che non tengono conto di questa legge, che stanno rivedendo un po' il tutto, che la commercialista avrebbe dovuto saperlo e che se io sono possessore al 100% di un immobile nel loro comune, ma non vi ho la residenza sono tenuto a pagare le tasse per intero senza alcuna agevolazione.
Mi hanno invitato comunque a chiamare la commecialista e dirle di mettersi in contatto con loro.
Quando ho chiesto l'ammontare della cifra mi hanno risposto che a grosso modo si tratta di circa 1500 Euro per ogni anno più una sanzione del 30% per ogni anno trascorso.
La cifra totale si aggira quindi sui 10000 Euro.
Voi cosa ne pensate?
 

alberto bianchi

Membro Storico
Proprietario Casa
Nella sostanza tua moglie e tuo figlio abitano nell'abitazione di tua proprietà in regime di "comodato d'uso gratuito" e tu dovresti avere un'agevolazione per IMU e Tasi del 50%. Però a condizione che la categoria catastale non sia di "casa di lusso". ((A/1, A/8 e A/9) . Molti Comuni richiedono la registrazione del Comodato (costo 200 Euro).
.Invece per l'abitazione dove attualmente hai la residenza (che corrisponde all'Abitazione Principale) ti spetta l'esenzione totale.
https://www.money.it/IMU-tasi-sconto-50-per-cento-agevolazioni-fiscali-2019
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
Allora spetta la detrazione al 50%.
Io non ne sono del tutto certa.

Perché, ad esempio, nel mio Comune (Torino) il proprietario che concede in comodato d'uso l'immobile ai parenti di primo grado ivi residenti (con contratto registrato) ha diritto alla detrazione al 50% a condizione che anche egli abbia la residenza anagrafica e dimora abituale a Torino.

Il caso di @westy è diverso. Ha scritto che abita, con residenza anagrafica, in un Comune diverso da quello dove si trova la casa concessa in comodato a moglie e figlio.
lei e nostro figlio vivono in un appartamneto al 100% di mia proprietà in un comune ed io vivo in un altro appartamento al 100% di mia proprietà in un altro comune.
siamo regolarmente sposati ma con residenza in due comuni diversi.

Occorre leggere attentamente il regolamento IMU del Comune dove risiedono moglie e figlio.
 

Seth

Membro Attivo
Proprietario Casa
Salve westy,
non sono un esperto però da quel che leggo mi par di capire che -se la residenza del coniuge in altro comune è reale e non fittizia, il che è avvalorato per esempio dal fatto che il coniuge vi svolge l'attività lavorativa-, allora può spettare l'esenzione per abitazione principale per entrambe le case.

Nella circolare 3/2012 del MEF infatti si legge
Se, ad esempio, nell’immobile in comproprietà fra i coniugi, destinato all’abitazione principale, risiede e dimora solo uno dei coniugi - non legalmente separati - poiché l’altro risiede e dimora in un diverso immobile, situato nello stesso comune, l’agevolazione non viene totalmente persa, ma spetta solo ad uno dei due coniugi. Nell’ipotesi in cui sia un figlio a dimorare e risiedere anagraficamente in altro immobile ubicato nello stesso comune, e, quindi, costituisce un nuovo nucleo familiare, il genitore perde solo l’eventuale maggiorazione della detrazione. Il legislatore non ha, però, stabilito la medesima limitazione nel caso in cui gli immobili destinati ad abitazione principale siano ubicati in comuni diversi, poiché in tale ipotesi il rischio di elusione della norma è bilanciato da effettive necessità di dover trasferire la residenza anagrafica e la dimora abituale in un altro comune, ad esempio, per esigenze lavorative.


La circolare MEF viene anche citata da una sentenza di commissione tributaria che ha dato ragione ai coniugi che appunto ritenevano di aver diritto alla doppia esenzione. (Commiss. Trib. Prov. Lombardia Brescia Sez. II, Sent., 14-07-2016, n. 605)


p.s. Non ho inserito link perché non so se sia permesso ai nuovi iscritti in questo forum, ma si trovano agevolmente con una ricerca su Google.
 

Seth

Membro Attivo
Proprietario Casa
Nella fattispecie qui in discussione, i due immobili sono entrambi di proprietà esclusiva di uno dei coniugi. Quindi vi è un solo soggetto passivo d'imposta. Che non può avere due abitazioni principali.

Quello che dici è perfettamente logico e spiega perché nel suo caso il Comune non consente la "doppia esenzione", diversamente dal caso di cui tratta la circolare MEF.
 

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