La ditta si rifiuta di compilare la dichiarazione sostitutiva per permettermi di detrarre i lavori

Marcella.antonio ha detto:

L'impresa dovrebbe restituirmi l'IVA, visto che la detrazione è perduta, ma essendo poco onesti ovviamente non lo faranno. Una rivalsa mi costringerebbe ad anticipare soldi.

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Vero che tu hai errato tipologia di bonifico (hai verificato se sia possibile, e conveniente, "ripeterlo" ?)...ma siccome esiste una rimedio che loro rifiutano direi che un rimborso della sola IVA sia iniquo (oltre che creare sospetti di "connivenza").

Vi è chi suggerisce di procedere con la detrazione allegando copia delle denuncia ed alto...ma farei interpello ad Agenzia delle Entrate.

Marcella.antonio ha detto:

Peraltro vorrei sapere se per riparare parte di un tetto l'IVA è al 22 o al 10%.

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IVA al 10.
Quindi non comparabile l'importo del bonus (50% seppur diviso in 10 anni).

Dimaraz ha detto:

Vero che tu hai errato tipologia di bonifico (hai verificato se sia possibile, e conveniente, "ripeterlo" ?).

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Grazie Dimaraz. Sí, ho chiesto al titolare di farmi un bonifico, cosí che io subito io glielo rifacessi "parlante", ma ha rifiutato.

Se i genitori di questa persona non fossero stati miei amici, non avrei nessuno scrupolo a far presente il tutto all Agenzia delle Entrate. Erano persone corrette e pensavo che tale padre tale figlio. Invece...
E ho pagato l'IVA al 22.

Dimaraz ha detto:

Certo che esistono regimi-soggetti esenti nel 2024 ...ma non rientrano in tale caso chi fa impresa nel settore costruzioni.

Il mio appunto ho precisato fosse una giustificazione per quei casi di soggetti che hanno continuato ad emettere solo cartaceo (registrando regolarmente come valeva nel 2023) commettendo si una irregolarità ma non una evasione.

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Ok. Non avevo capito il tuo appunto.
Si è vero che esistono ancora regimi non soggetti alla fatturazione elettronica come affermi tu, ma dopo luglio 2022 restava valido per chi non superava un fatturato di 25000€ e dal gennaio 2024 l'obbligo è per tutti ad eccezione di attività sotto i 5000€ annui che rimane una scelta ancora facoltativa. Considerando il caso specifico, ritenevo piuttosto remoto, un'impresa edile, riesca dichiarare ricavi inferiori ai 25000€, e impossibile sotto i 5000€. Motivo questo, facevo notare che il regime fiscale (in teoria) fosse irrilevante perchè anche nel 2023, un impresa edile, per lavorare in regola, difficilmente non rientrava nell'obbligo della fatturazione elettronica.

Marcella.antonio ha detto:

E ho pagato l'IVA al 22.

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Crocifissi subito... in sala mensa.