1giggi1

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Buon giorno,
chiedo lumi per una questione.
Un appartamento è stato ereditato da 4 eredi (percentuali 30,30,30 e 10).
Un erede nel 2019 cede la sua parte ad un altro erede e quindi i comproprietari diventano tre (percentuali 60, 30 e10).
Poi due di questi (30 e 10) cedono la loro quota a due estranei all'eredità senza far esercitare la prelazione al comproprietario (60).

Chiedo:
La richiesta di prelazione è obbligatoria?
Il notaio, dato che il bene è di una eredità, doveva chiedere se la vendita fosse stata comunicata all'altro erede e se questi aveva rifiutato di esercitarla?
Grazie a tutti
 
No, la comunione non è stata sciolta, ossia non è stato fatto nulla sulla stessa.

In che consiste lo scioglimento e come si applica?

Grazie
 
P
No, la comunione non è stata sciolta, ossia non è stato fatto nulla sulla stessa.

In che consiste lo scioglimento e come si applica?

Grazie
Premesso sempre che ti rispondo da profano, la comunione ereditaria si scioglie quando gli eredi sottoscrivono un accordo di divisione del bene oggetto della comunione ereditaria, oppure in mancanza di accordo decide un giudice.

Se non c'è stato scioglimento, vale l'articolo 732 del codice civile che riconosce il diritto di prelazione. Il coerede che vuol vendere la sua quota ad estranei deve notificare la proposta di vendita agli altri eredi. Anche se non lo fa, comunque i coeredi hanno il diritto di riscattare la quota dall'acquirente, finché dura lo stato di comunione ereditaria.

Il fatto in sé che una quota venga venduta non fa cessare la comunione ereditaria, neppure se è ceduta a un estraneo, chiarisce questa sentenza della Cassazione.

Cass. civ. n. 25462/2023

In tema di divisione ereditaria, la cessione a terzi estranei di diritti su singoli beni immobili ereditari non comporta lo scioglimento - neppure parziale - della comunione, in quanto i diritti continuano a fare parte della stessa comunione, restando l'acquisto del terzo subordinato all'avveramento della condizione che essi siano in sede di divisione assegnati all'erede che li abbia ceduti. Ne consegue che, se un coerede può alienare a terzi in tutto o in parte la propria quota, tanto produce effetti reali se e in quanto l'acquirente venga immesso nella comunione ereditaria, mentre, in caso diverso, la vendita avrà soltanto effetti obbligatori, salvo che la vendita non abbia avuto a presupposto un atto di scioglimento della comunione ereditaria, anche implicito, in ordine a tali beni.
(Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 25462 del 30 agosto 2023)
 

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