Rovald

Membro Attivo
Proprietario Casa
Salve a tutti. Io e mio fratello abbiamo ereditato una casetta piccola nel centro storico di un paesino in Calabria da nostro padre che l'aveva acquistata nel 1977. La rendita catastale è molto bassa (mi pare 88€). Sono d'accordo con lui di acquistare la sua quota per una cifra di 5000 € circa considerando che mi deve un sacco di soldi... La notaio da me interpellata mi ha richiesto come documenti la certificazione energetica e la dichiarazione di regolarità edilizia. Io sono già proprietaria al 50% e so che questo documento costa una cifra... C'è modo di ovviare a questa spesa (considerando che a momenti mi costa più la certificazione e il resto che la casa) visto che l'acquisto sarebbe in realtà una cessione di quota? Tenete presente che la casa richiede molti lavori di ristrutturazione e che il mio acquisto è soprattutto a livello emotivo. Grazie a tutti
 
La notaio da me interpellata mi ha richiesto come documenti la certificazione energetica e la dichiarazione di regolarità edilizia. Io sono già proprietaria al 50% e so che questo documento costa una cifra... C'è modo di ovviare a questa spesa (considerando che a momenti mi costa più la certificazione e il resto che la casa) visto che l'acquisto sarebbe in realtà una cessione di quota?
L'attestato di prestazione energetica è necessario.
 
Infatti non ho delle perplessità per la certificazione, le ho per l' altro documento la dichiarazione di regolarità edilizia. I costi lievitano e mi hanno detto che è un documento che deve presentare il proprietario al momento della vendita. Ora i proprietari siamo due e uno vende all'altro la sua quota... è obbligatoria ugualmente visto che comunque non è mia intenzione rivendere?
 
Ho seguito la compravendita delle quote tra due sorelle mie amiche.
L'Ape è costata Euro 150 (da un architetto molto giovane) un'altra persona aveva chiesto 250 Euro (fatti fare un preventivo )
Per quel che riguarda la licenza edilizia lo spartiacqua è il 1967.
Se tuo padre l'ha acquistata nel 1977 non so se il notaio accetterà l'auto dichiarazione.
Le mie amiche per una casa ampliata nel 1971 hanno dovuto presentare il permesso di costruire e certificato di abitabilità (questi documenti li hanno reperiti il comune ).
Anche per il notaio chiedi un preventivo perché ho capito che il loro tariffario ha un minimo e un massimo che va a loro discrezione .
 
Secondo me il fatto che la casa sia di oltre cento anni è ininfluente, se c'è stato un atto di compravendita post 1967 (ovvero 1977) bisognerà avere i certificati di conformità edilizia. Anche la casa delle mie amiche in origine avrà avuto cento anni e più ma per il fatto che c'è stato l'ampliamento hanno dovuto presentare la documentazione richiesta.
 
La casa non ha subito alcun ampliamento solo una ristrutturazione risanativa. Non è stato fatto alcun lavoro diverso tutto è rimasto nello stato originale come da visura. Ora mi chiedo se basta una autocertificazione oppure se è obbligatorio produrre questa certificazione di conformità edilizia e se devo chiamare un tecnico anche se è una cessione di quota tra eredi.
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità

Discussioni simili a questa...

Le Ultime Discussioni

Indietro
Top